<Che male!> Si lagna Emily.
Da quando sta mattina si è svegliata non fa altro che lamentarsi, non la sopporto più.
<Dai, stenditi. Magari così ti passa.> Le suggerisce Callie.
<Ma sono tutto il tempo sdraiata e non passa nulla.> Sospira. <La prossima volta che Soleil mi propone di bere la lascio sola.>
<Non è colpa sua se non reggi l'alcol.> Le faccio notare.
<Ma è colpa sua se ieri mi sono ridotta in quel modo.> Ribatte.
<Potevi benissimo regolarti.> Dico ed esco dalla stanza ormai stufa di starla a sentire.
Certo che è una ragazza davvero lagnosa.
Mi faccio un giro per i corridoi ed è stranamente tutto troppo tranquillo...
<Pista!> Esclama qualcuno dietro di me.
Mi volto e, la persona, mi cade addosso facendomi finire a terra.
<Scusa.> Dice il ragazzo steso ancora su di me.
Non dico nulla e aspetto che si alzi.
<Ti sei fatta male?> Mi domanda porgendomi una mano.
<No.> Rispondo facendomi aiutare ad alzarmi.
<Sicura? Sono piuttosto pesante.> Afferma grattandosi il retro della nuca.
Sorrido. <Già, ma sto bene.>
Il ragazzo è molto più alto di me, gli arriverò giusto al petto.
Chissà, magari è nella squadra di basket o pallavolo, per questo è così alto.
<Comunque, io sono Brad.> Si presenta sorridendo.
<Grace.>
<Ou... sei l'amica di Austin?> Domanda scrutandomi attentamente.
<Si, perché?> Domando confusa e intimorita dal suo sguardo.
È come se mi stesse studiando.
Fa spallucce. <Mi ha parlato di te, anzi, ci ha parlato.>
<Ehm... ok.>
Perché mai Austin parla di me con altre persone?
<Cose belle eh, tranquilla.> Sorride nuovamente e poi mi saluta con un gesto della mano tornando a correre.
Che strano ragazzo.
E poi, dove va così di fretta? Di mattina...
<Ciao Grace, come mai da queste parti?> Mi domanda Austin.
Mi riprendo dai miei pensieri e gli sorrido.
<Facevo un giro, non ce la facevo più a stare in camera.>
Ridacchia. <Immagino. Ti va di venire con me? Devo incontrare Erick per andare al bar a fare colazione e credo ci sarà pure Makenzie.>
Annuisco e lo seguo.
<Sai, sono in stanza con Nash.> Dice ad un tratto.
Mi blocco sentendo il suo nome.
<Ehi? Tutto ok?> Si volta verso di me.
<C-con N-Nash?> Gli domando con un filo di voce.
Annuisce. <C'è anche Jason, quindi non penso possa farmi qualcosa.>
Tiro un sospiro di sollievo.
Austin era nella mia stessa situazione.
Io e lui abbiamo sempre frequentato le stesse scuole, così come con Jason.
Come io e Austin abbiamo iniziato le elementari, il gruppo di Nash ci ha preso di mira perché eravamo i più "piccoli e deboli".
Certo, Jason ci aiutava e difendeva, ma non c'era sempre, o per impegni di famiglia, o scolastici, o sportivi.
Quindi, io e Austin dovevamo farcela da soli.
Nash prendeva in giro sempre me, mentre un suo amico ce l'aveva con Austin.
<Non preoccuparti Grace. È cambiato, ieri mi parlava normalmente, per quanto ha parlato.> Dice prendendomi una mano.
<Io... io...>
Mi abbraccia. <Quei giorni sono finiti da quando ci siamo fatti dei buoni amici. Sta tranquilla e non pensarci.>
Annuisco ancora stretta tra le sue braccia.
Perché i suoi abbracci sono così confortanti?
<Ora andiamo o faremo tardi.> Mi sorride.
E perché lui riesce sempre ad essere positivo nonostante tutto quello che ha passato... e che ho passato anche io.
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My Boy
Romance"Mi metto a ridere e lui si avvicina ancora di più, posizionandosi tra le mie gambe. Eccolo, ecco quel magnifico sorriso che amo tanto... Amo?... lo amo?" E se il rapporto di due persone da odio diventasse amore dopo anni? Questa è la storia di Grac...