Mi sveglio con il collo che mi fa malissimo.
Ieri ho passato tutta la sera nella camera di Austin.
Non mi importava se c'erano anche Nash e Kodey, dovevo stare affianco al mio migliore amico.
<Vai in camera a dormire, sennò domani ti farà male la schiena.> Mi diceva Kodey preoccupato.
Ma io ho preferito rimanere nella loro stanza e dormire sulla poltrona.
Ovviamente Nash era contrario, non so perché sia cambiato così da un giorno a un altro.
Eppure, stanotte, quando mi sono svegliata per via di un incubo, l'ho trovato seduto a terra accanto a me con la testa appoggiata alla poltrona.
Non lo capisco.
<Grace.> Sento sussurrare.
Apro gli occhi e incontro quelli azzurri di Austin.
<Ehi, ti sei svegliato.> Dico con la voce impastata.
Mi sorride. <Sei rimasta qui tutta la notte?> Domanda ritornando al suo letto.
Mi avvicino a lui e mi siedo a terra, appoggio la testa sul materasso e gli prendo la mano.
<Si, da quando ti hanno portato qui.> Rispondo stringendogli di più la mano.
<Perché?> Risponde dopo un po'.
Mi volto verso di lui. <Perché ero preoccupata e volevo starti vicino.> Gli sorrido.
<Non avresti dovuto, sto bene.> Mi sorride. <Davvero, saresti dovuta tornare in camera tua.>
Fa per mettersi seduto, ma io scatto subito a fermarlo.
<Sta sdraiato.>
<Sto scomodo.> Fa divincolandosi.
<Austin, ascolta la tua amichetta.> Fa capolino la voce di Nash che proviene dalla porta del bagno.
Mi volto verso essa e lo vedo con solo i pantaloni della tuta addosso.
Distolgo lo sguardo e torno a guardare Austin. <Anche il tuo salvatore lo dice.>
<È stato Brad a salvarlo, non io.> Dice Nash con evidente irritazione nel suo tono.
Sospiro e mi alzo. <Smettila di dire che non sei stato tu.> Mi volto verso di lui.
Mi viene male parlare seriamente con lui in questo momento, dato che ha tutti i suoi bei muscoli di fuori. Ti ipnotizzano.
<Non la smetterò, perché è così. Non sono stato io.> Mi guarda fisso negli occhi.
<E invece si.> Sostengo il suo sguardo.
Sbuffa e va a sedersi sul letto. <Credi quel che ti pare, ma è stato Brad.>
<E tu di quel che ti pare, ma so che sei stato tu.> E torno a concentrarmi su Austin che, approfittandosi della mia distrazione, si è messo seduto.
Sospiro e mi siedo sul suo letto. <Almeno mettiti dei cuscini dietro la schiena.> Dico sistemandoglieli.
<Sembri mia madre.> Dice divertito.
<Mi hai fatto preoccupare un sacco e ora voglio che tu stia bene.>
Sento Nash sbuffare, ma lo ignoro.
Vorrei chiedergli cosa ci faceva seduto a terra vicino alla poltrona dove dormivo, ma mi sto zitta e continuo a concentrarmi su Austin che, in questo momento, ha bisogno di me.
<Come mai sei svenuto?> Domando ad Austin.
<Ero distratto, non mi sono reso conto di aver superato la linea di avvertenza e ho sbattuto la testa.> Spiega. <Sono stato un idiota.> Abbassa lo sguardo.
<Le gare sono state rinviate a lunedì per colpa tua.> Dice Nash.
<Mi dispiace.> Fa Austin mortificato.
Guardo male Nash e lui fa spallucce.
<È la verità, è inutile che mi guardi male.>
<Potresti essere anche un pochino più delicato.>
<Grace, va bene così.> Dice Austin mettendomi una mano sul braccio.
<No, non va bene.> Mi alzo. <Perché ti stai comportando così eh?!> Mi rivolgo a Nash. <Mi piacevi di più quando facevi tutto il gentile. Potevi benissimo continuare a fingere, almeno avresti potuto provare la sensazione di avere degli amici e non degli scagnozzi pronti a fare tutto quello che tu gli chiedi di fare!>
<Grace...> Mi richiama Austin.
<No, lasciami parlare.> Gli dico voltandomi un attimo, poi ritorno a guardare Nash. <Non capisco nemmeno perché cazzo hai dovuto fare tutta quella messinscena per essere mio amico, per avere una tregua, per ricominciare da capo. Stavo iniziando a dimenticare com'eri fatto realmente, ma a quanto pare ho sbagliato. Avevo ragione nel pensare che tu non saresti mai cambiato, una persona non cambia così da un giorno ad un altro.> Mi blocco per prendere un attimo di fiato.
<Grace, smettila.>
<No Austin, deve sentirsi dire certe cose almeno una volta. Deve capire il male che fa a chi inganna e delude ogni volta.> Dico cercando di calmarmi almeno un po'.
Sospiro e Nash si alza mettendosi davanti a me.
Mi guarda con i suoi occhi ghiaccio e dice: <E tu non dovevi crederci. Tu dovevi essere la prima a capire cosa avevo intenzione di fare realmente.>
Scuoto la testa. <Non avrei mai potuto. Credevo... io...> Distolgo lo sguardo un attimo.
Lui mi prende dal polso e mi tira più vicina a se. Sento Austin muoversi sotto le coperte.
<Cosa credevi? Che tu potessi cambiarmi? O che qualcuno dei tuoi amici potesse?> Dice con tono duro. <Nessuno potrà mai, sono dannato, e tu lo sai meglio di me.>
Austin lo tira indietro da me, ma Nash non mi lascia andare.
<Tu dovresti capirlo, Grace.>
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My Boy
Romance"Mi metto a ridere e lui si avvicina ancora di più, posizionandosi tra le mie gambe. Eccolo, ecco quel magnifico sorriso che amo tanto... Amo?... lo amo?" E se il rapporto di due persone da odio diventasse amore dopo anni? Questa è la storia di Grac...