21.

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Era passata circa una settimana da quando stavo in quella casa e con Jeon.

Avevo scoperto tante cose di lui, ad esempio i suoi hobby. Era una persona gentile e simpatica, quando voleva, anche se alcune volte non lo capivo proprio e mi chiedevo se ero scema io e se era strano lui; probabilmente tutti e due.

Spesso mi faceva anche innervosire e lo faceva apposta. Non sapevo cosa ci trovava di divertente, ma ogni volta vedendomi arrabbiata, lui rideva.

Era una mattina ed io e Jungkook eravamo a tavola a fare colazione. Io con una brioche al cioccolato e un succo di frutta, invece lui con solo un caffè.

Stavamo mangiando in silenzio, quando all'improvviso lui mi aveva guardata e mi aveva chiesto: "Oggi devi andare per forza a scuola?"

Io, sentendo la sua domanda, ero rimasta un po' stupita ed ero rimasta per un attimo a guardarlo in silenzio.

Jeon mi aveva chiesto di nuovo: "Quindi? Ci devi andare per forza oggi?"

Io mi ero ripresa e gli avevo risposto, ancora un po' confusa: "Beh.. credo di sì, perché?"

Lui: "Perché oggi sono libero e volevo passare una giornata fuori con te"

Io: "Ah..."

Lui: "Mi sarebbe piaciuto girare per le strade di Seoul"

Io: "Capisco.."

Lui: "E' da tanto che non lo faccio e oggi non sembra neanche una brutta giornata. Fuori c'è il sole"

Io: "Giusto.."

Lui: "Quindi? Puoi non andarci?"

Io avevo sospirato per poi dire: "Va bene, non ci vado"

Nel suo volto era comparso un piccolo sorriso, assomigliava quasi a un coniglietto.

Jeon mi aveva detto: "Benissimo, allora finisci di mangiare e vai a cambiarti, ti aspetto"

Io avevo annuito e avevo continuato a mangiare la mia buonissima brioche.

Dopo aver finito la colazione ero andata in camera e mi ero cambiata. Avevo messo qualcosa di abbastanza pesante, perché pur essendoci il sole faceva freddo.

Una volta vestita mi ero un po' truccata e avevo deciso di lasciare i capelli sciolti.

Ero uscita dalla stanza e avevo visto Jungkook aspettarmi. Lo avevo raggiunto e lui ridacchiando mi aveva detto: "Un'eternità dopo"

Io avevo avevo fatto un broncio cute e lui vedendomi si era messo a ridere. Io vedendolo ridere, dopo poco, avevo iniziato anch'io a ridere.

In quel momento mi era venuto in mente qualche settimana fa quando ero uscita col mio migliore amico Jimin e lui aveva detto una cosa simile ridendo. Quel pensiero aveva fermato la mia felicità e l'aveva trasformata in malinconia; anche i sensi di colpa avevano iniziato a salirmi. Jimin mi mancava. E tanto.

Jeon si era accorto che il mio volto era diventato un po' cupo, per questo mi aveva chiesto: "Che succede?"

Our Mistakes ~ jjkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora