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Sun's pov

Pian piano si stava facendo buio.

Hwasa ci aveva chiesto: "Ritorniamo a casa? Si sta facendo buio"

Io e Chaerin le avevamo risposto: "Va bene"

Avevamo iniziato a camminare nella direzione opposta per tornare a casa, quando all'improvviso il mio sguardo era finito su una vetrina.

Io avevo chiesto alle mie due amiche: "Sono belli vero?"

Loro due avvicinandosi alla vetrina, mi aveva detto: "Sì, però sono da uomo questi orologi"

Chaerin: "Ho capitooo! Vuoi fare un regalo a Jungkook ehh"

Io: "Beh non sarebbe una cattiva idea, no?"

Hwasa: "Vero"

Io: "Quale potrei prendergli?"

Chaerin: "Andiamo dentro e vediamo"

Io avevo annuito ed eravamo entrate dentro il negozio.

Dopo un bel po' avevamo deciso l'orologio per poi comprarlo. Era costoso, ma non me ne facevo un problema, poiché tempo fa Jungkook mi aveva dato una carta di credito in cui tutti i mesi ci versava i soldi.

L'orologio era davvero bello e speravo che a Jungkook piacesse.

Dopo averlo preso ci eravamo dirette verso casa.

Una volta arrivate davanti alla casa di Hwasa, ci eravamo salutate.

Chaerin in realtà era la vicina di casa di Hwasa, quindi non doveva fare altra strada.

Dopo che loro due se n'erano andate io avevo chiamato Jungkook.

Squillava, però lui stranamente non rispondeva. L'avevo chiamato varie volte, ma lui non mi aveva risposto nemmeno una volta.

Avevo iniziato a preoccuparmi, però poi avevo pensato che forse aveva il cellulare silenziato.

L'avevo chiamato un altro paio di volte, ma lui aveva continuato a non rispondermi.

Alla fine mi ero arresa ed avevo deciso di tornare a casa in autobus.

Nel mentre aspettavo quest'ultimo, mi chiedevo continuamente che cosa fosse successo a Jungkook.

Cercavo di calmarmi con possibili risposte, come ad esempio forse si era addormentato e non aveva sentito il cellulare squillare.

Ero ritornata a casa dopo un bel po' ed una volta dentro avevo cercato Jungkook.

Sinceramente non lo avevo trovato né in salotto né nel suo studio, quindi avevo pensato che probabilmente era in camera.

Però in realtà, quando ero andata in salotto, a cercarlo ed ad appoggiare il tutto, avevo visto qualcosa di particolare. Avevo notato una borsa e non era mia, non ne avevo di quel tipo. Ma sinceramente avevo deciso di non darci più di tanto peso e mi ero diretta verso la stanza con in mano il regalo che avevo deciso di prendere per lui.

Una volta arrivata davanti alla porta della camera, avevo subito notato che era chiusa.

Mi ero avvicinata ulteriormente, ma prima di poter afferrare la maniglia, mi ero sentita come se tutto mi fosse crollato in testa.

Le mie mani avevano iniziato a tremare ed i miei occhi diventare lucidi.

Non riuscivo a credere a quello che le mie orecchie stavano sentendo. Gemiti.

Riconoscevo perfettamente la voce di Jungkook e non mi ci voleva tanto per capire che non era da solo, ma con lui c'era un'altra donna.

Dalle mie mani era caduto il pacchettino e dai miei occhi erano scese tante lacrime.

Era tutto falso, quindi? Tutta una presa in giro..? Io mi sono illusa allora..? Davvero...? Davvero la gente può fingere in quel modo..?

Mi ero sentita malissimo. Mi ero sentita un oggetto. Un giocattolo. Mi ero sentita illusa, totalmente illusa. Jungkook mi aveva mentito tutto quel tempo?

Ero scoppiata a piangere. Io lo amavo davvero. Come poteva la gente giocare così con i sentimenti degli altri?

Non riuscivo a calmarmi. Io gli avevo creduto sempre. Ma poi perché mi stavo sentendo così male? Me lo dovevo aspettare. Lui mi aveva sempre considerata come una sua prostituta.

Non volevo crederci, ma non potevo farne a meno. Tutto quello stava succedendo davanti a me, come potevo non credere a qualcosa di ovvio?

Jungkook non mi ha mai amato ed io mi sono solo illusa.

Lasciando tutto ero scappata via.

Non mi ero portata con me nulla. Non volevo che lui in qualche modo mi ritrovasse. Non lo volevo più vedere.

Jimin aveva avuto così ragione... ed io rovinato tutto.

Non avevo più nessuno.

Ero scappata via piangendo. Non sapevo dove stavo andando, ma dopo vari minuti avevo smesso di correre, iniziando a camminare.

Forse avevo camminato per ore, non ne avevo tenuto conto, non me ne importava.

Mi ero accorta di essere arrivata davanti al ponte del fiume Han.

Avevo iniziato a camminare sopra ad esso e a guardare l'acqua sotto.

Mi ero fermata ed avevo iniziato a fissare quel liquido. Lo fissavo pensando a tutti i miei errori commessi nella vita. Dal primo all'ultimo.

Mi rendevo sempre più conto di essere totalmente sola... in mezzo a sette miliardi di persone.

E se mi fossi suicidata? Tanto non ho nessuno...

Our Mistakes ~ jjkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora