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Dopo circa 10 minuti Jimin era sceso ed era venuto in cucina.

Vedendomi mi aveva detto: "Ti odio"

Io avevo riso per poi rispondergli: "Anch'io ti voglio bene"

Lui: "Cosa cucini?"

Io: "Pancake"

Lui: "Va bene, basta che sia commestibile"

Io ridendo: "Mi passi il piatto?"

Lui: "No"

Io: "Eddaii, dammelo"

Lui allontanandosi per uscire dalla cucina: "No"

Io: "Ok, quello bruciato lo mangi tu"

Jimin a quel punto mi aveva passato il piatto dicendo: "Dai tieni, sono gentile"

Io lo avevo guardato e avevo riso.

Dopo aver finito di prepararli, lui mi aveva aiutata a portarli ed insieme ci eravamo seduti per mangiare.

Io avevo preso nel piatto il pancake bruciato per mangiarlo e lui guardandomi mi aveva detto: "Che fai? Buttalo"

Io: "Ma no, è solo un po' bruciacchiato, mica avvelenato"

Lui: "Non mangiarlo"

Io: "E' sempre cibo eh"

Lui: "No, non mangiarlo"

Io: "Ma-"

Non ero riuscita a finire che lui con la forchetta aveva preso il pancake e se lo era messo tutto in bocca.

Io: "Ma sei scemo!?"

Lui aveva sorriso avendo la bocca piena.

Io avevo riso vedendo com'era conciato e poco dopo anche lui era scoppiato a ridere.

Lui: "Su dai muoviti a mangiare che si raffredda tutto e poi dobbiamo ancora prepararci"

Io: "Non eri tu quello che si voleva alzare alle 7?"

Lui: "Non sono io quello che sta facendo ritardo"

Io: "Ma se sei ancora in pigiama coi capelli scompigliati"

Lui: "Senti mangia su"

Dopo aver finito la colazione eravamo andati a prepararci per uscire.

Una volta cambiata avevo controllato di aver preso tutto e c'era tutto.

Ero scesa giù con tutte le mie valigie e Jimin non c'era ancora.

Quando l'avevo scendere gli avevo detto: "Non sono io quello che sta facendo ritardo cit."

Lui: "Dovevo sistemare per bene i capelli"

Io: "Peggio di una donna"

Lui: "Non posso uscire con dei ciuffi alla cazzo"

Io: "Va beh, usciamo su"

Lui annuisce ed una volta usciti avevamo visto il taxi aspettarci.

Eravamo saliti ed avevamo detto di portarci verso la stazione.

Io guardavo fuori dal finestrino e dopo alcuni minuti il mio migliore amico mi aveva chiesto: "Ti mancherà Seoul?"

Io: "Non lo so.. forse le mie amiche"

Avevo detto già qualche giorno prima a Hwasa che sarei ritornata a Busan per vari motivi e lei sentendomi era diventata parecchio triste. Mi dispiaceva lasciarla, era davvero una brava persona.

Io dopo un po' avevo tolto lo sguardo dal finestrino e l'avevo rivolto verso Jimin per poi chiedergli: "E a te?"

Lui aveva sospirato dicendo: "Qualcosa sì, ma nulla di importante"

Io avevo annuito e dopo circa un quarto d'ora eravamo arrivati.

Mezz'ora dopo era arrivato il nostro treno e noi due eravamo entrati dentro per poi metterci nei nostri posti già indicati nel biglietto.

Erano due posti vicini quelli di me e Jimin.

Io gli avevo chiesto facendo il labbruccio: "Mi fai sedere vicino al finestrino??"

Lui aveva riso per poi dirmi: "Sì dai, siediti"

Io avevo sorriso per poi sedermi e lui vedendomi mi aveva detto ridendo: "Che bambina haha"

Io: "Hey! Non è vero! Ho 20 anni! Non 2!"

Lui: "Convinta tu"

Io non gli avevo risposto per poi tenere il broncio.

Lui aveva continuato a ridere e dopo poco avevo riso anch'io.

Dopo varie ore eravamo finalmente arrivati a Busan. La città in cui avevo lasciato un'infinità di ricordi.

Eravamo scesi dal treno ed eravamo saliti al piano superiore della stazione in cui loro di sicuro ci stavano aspettando.

Li avevamo visti in lontananza e li avevamo salutati sventolando la mano. C'erano tutti e cinque. Jin, Namjoon, Yoongi, Hoseok e Taehyung.

Our Mistakes ~ jjkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora