Capitolo Otto

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«Quindi dobbiamo fingere di trovarci lì per caso e poi chiedere di unirci a loro?» mi chiese Paulo mentre eravamo in macchina.
«Esatto, prevedo una serata molto interessante» - «Beh, per loro due sicuro, noi invece dobbiamo stare lì a dare supporto morale» accennò una risata rivolgendomi uno sguardo «Però ne vale la pena, li trovo molto carini insieme» - «Fede è proprio cotto di lei, agli allenamenti ne parla in continuazione!» - «Ti capisco, stamattina mentre dormivo, Yael è spuntata a casa mia solo per chiedermi che vestito mettersi!» - «Awh, povera Bella Addormentata» mi prese in giro «Tu non eri quello 'non sono ancora vecchio' ma è stato il primo ad addormentarsi?» ribattei
«Sai com'è: la vita da calciatore è diversa da quella da modella» aprii di poco la bocca cercando un modo in cui rispondere «Sssh meglio che non dici niente» continuò a prendermi in giro per poi scoppiare insieme a me in una fragorosa risata.

Mi vibrò il telefono e lo controllai «Dove siete?» era un audio su whatsapp da parte di Yael che stava sussurrando, feci per risponderle ma venni interrotta «Non c'è bisogno che le rispondi, siamo arrivati» fece retromarcia per posteggiare proprio accanto alla macchina che Paulo mi disse fosse di Federico.

«Okay fotomodella, pronta per fingere?» mi chiese Paulo avvicinandosi a me una volta scesi dalla macchina «Immagino che tu sia prontissimo, visto che fai il calciatore» risposi lanciando frecciatine a tutti quei calciatori che cadono a terra fingendo di essersi fatti molto male, quando in realtà lo fanno sperando di dare vantaggio alla squadra in qualche maniera. «Uhh questa brucia» mi guardò ridendo, incamminandosi verso l'entrata del locale ed io accanto a lui.

Li vedemmo non appena oltrepassata la porta d'ingresso e già non riuscivo a trattenere le risate, trovavo questa situazione molto divertente. Mi nascosi dietro Paulo cercando in ogni modo di non farmi vedere mentre ridevo. «Mi spieghi che stai facendo?» girò la testa per vedermi meglio ma io lo spinsi per farlo continuare a camminare guardando in avanti «Non so se riuscirò a non ridere per tutta la serata» pressai labbro superiore con quello inferiore in modo da ricompormi e sembrare normale e mi rimisi accanto a Paulo, che stava ondeggiando una mano verso la nostra coppia di amici.

Arrivati al tavolo in cui si erano seduti, andai subito incontro alla mia amica salutandola, facendo finta che non sapessi niente della sua presenza in questo locale. «Ciaoo, che ci fai tu qua?» poggiai entrambe le mie mani sulle sue spalle «È qui con me, voi due invece?» rispose Federico al posto di Yael, incrociando lo sguardo con il suo amico accanto a me il quale rispose «Avevamo voglia di passare una serata fuori e ho saputo che questo locale è veramente ottimo» ci fu un attimo di silenzio super imbarazzante così ruppi il ghiaccio «Possiamo unirvi a voi o..?» e la mia amica rispose tempo zero «Certo! Nessun problema vero?» chiese infine a Fede che le rispose scuotendo la testa come per dire di no.

Eravamo seduti in dei divanetti con un tavolino al centro, io e Paulo accanto mentre Yael e Federico erano di fronte a noi. Ordinammo dei drink che vennero serviti insieme a vari stuzzichini. Presi la cannuccia del mio Spritz e la avvicinai alle mie labbra, assaggiando la bevanda. La situazione era assurda, stavamo tutto fingendo di non sapere che quest'uscita a quattro in realtà era stata organizzata e mi venne difficile trattenermi dal ridere.
Paulo se ne accorse e dopo avermi dato un colpetto con il gomito e farmi quasi rovesciare tutto mi disse «Mar, potresti farmi delle foto che così le pubblico?» trovò un modo per distrarmi e non farmi ridere. Mi prestò il suo telefono e cliccando l'icona della fotocamera, gli scattai qualche foto. Appena finito glielo ridiedi. Notai inoltre che Yael mi stava chiamando con lo sguardo e che con gli occhi mi gridava aiuto, così pensai di andare in bagno e di farla venire con me.

«Che hai? Sta andando tutto alla grande, non smettete di parlare!» dissi una volta entrate nel bagno delle ragazze, «Lo so è che avevo bisogno di staccare un attimo o gli sarei saltata addosso» si mise le mani sulla gonna del vestito strofinandolo verso il basso per togliere le pieghe che si erano create «Magari ti bacia» dissi con tono furbo «Sì certo, davanti a voi» una lampadina mi si accese sopra la testa, avevo un'idea.

Serendipity | Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora