Capitolo Quarantotto

421 15 2
                                    



«Pronto, amore?» risposi alla chiamata in arrivo da Paulo mentre stavo per uscire da lavoro «Mar, aspettami fuori che ti sto passando a prendere» rispose e sentii pure che lanciò qualche insulto ad una macchina davanti per la lentezza «Oh okay, sto uscendo, ti aspetto» gli dissi staccando la chiamata, così da farlo guidare senza rischi e pericoli.
Quando uscii lui era già fuori fermo in macchina, salii e lo salutai con un bacio.
Chiacchierammo del più e del meno fino a quando non arrivammo a casa mia, scesi dalla macchina e lui pure, ma prima di entrare dentro casa, aprii il cofano uscendo innanzitutto un mazzo di fiori e poi una scatola bianca abbastanza grande.
«E questi?» gli chiesi incuriosita «Sono per te» mi porse il mazzo di fiori e lo ringraziai con un bacio «Sono pure i miei preferiti!» annusai le peonie presenti nel mazzo «E nel pacco cosa c'è?» guardai la scatola che ancora teneva «Lo scoprirai dentro» mi indicò la porta di casa e, senza far cadere nulla dalla borsa, presi le chiavi entrandole nella serratura.
«Dai dai, sono curiosa, fammi vedere» battei le mani entusiasta per l'inatteso regalo una volta che fummo seduti sul divano «Ti dico solo che questo regalo mi è venuto di fartelo pensando ai primi momenti della nostra amicizia» non riuscii ad arrivarci, perciò aprii subito il regalo senza avere nemmeno un'idea. «Oh Dio Pau, sto per mettermi a piangere» dalla scatola uscii un piccolo gattino tutto peloso, di colore simile all'avorio.
«Ti piace?» mi chiese accarezzando il piccolo animale «Certo che mi piace!» lo accarezzai insieme a lui «Su Instagram i nostri primi messaggi sono video di gattini, ricordi?» aveva ragione, e tutta questa storia dietro rendeva il regalo ancora più speciale.
«È una femminuccia, che nome vuoi darle?» il gattino si leccò le zampette stando sdraiato sul divano. Ci pensai un attimo e poi risposi «Ti piace Minù?» gli chiesi dicendo il primo nome che mi venne in mente guardando la gatta «Sì, molto carino» mi rispose e io mi avvicinai a lui per dargli un bacio «Devi smetterla di essere così dolce con me che poi mi sento in colpa perché non faccio nulla per ricambiare» gli dissi incrociando le braccia al petto «Il regalo più grande che tu potessi farmi è stare con me, ed è la cosa più bella» mi chiesi se nel suo sangue scorresse miele per quanto fosse dolce.
Il felino saltò giù dal divano, cominciando a muoversi in giro per casa mia. «Ehy, dove stai andando?» mi alzai per seguirlo, arrivando dentro camera mia dove Minù si era stesa sul letto.

Marianaalves tramite Instastories

Marianaalves tramite Instastories

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

👁 da yaelshelbia e altri 1.489.000

-

Paulodybala tramite Instastories

Paulodybala tramite Instastories

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

👁 da fbernardeschi e altri 5.489.000

-

«Sappi però che non ti ho fatto questo regalo peloso così tu non mi calcoli più eh!» disse Paulo buttandosi accanto al gatto e per un momento pensai l'avesse schiacciato.
«Tu sarai sempre la persona con cui vorrò passare del tempo»  mi distesi accanto a lui portandomi il gatto sulla pancia, passando le dita sul pelo morbido.
«Comunque io ora devo andare che ho delle cose da sbrigare prima della festa di Dolce & Gabbana, però se ti porti i vestiti, puoi passare e prepararti da me» mi disse rimettendosi in piedi sistemando le pieghe che si erano formate sulla maglia «Va bene e Minù?» gli indicai il gatto «Porta pure Minù» rispose.

La sera
«Niña, lo vedi pure tu?» mi picchiettò la spalla mentre eravamo seduti al tavolo con altri calciatori «Chi? Cosa?» mi guardai intorno «Girati, è lì che sta parlando con mio fratello!» mi girai senza dare troppo nell'occhio e vidi suo fratello Mariano parlare con un altro ragazzo, alto e con la barba.
«Chi sarebbe?» gli chiesi e mi guardò come se gli avessi offeso la famiglia «Come chi è? È Maluma!» non capivo «Maluma, quello di Felices los 4!» - «Ahh il cantante colombiano, vai a farti una foto, c'è tuo fratello tanto» dissi invogliando a farsi una foto e senza dire nulla si alzò e andò a passo accelerato nella sua direzione, vidi che si salutarono con una pacca amichevole e poi si misero vicini per farsi scattare una foto, sembrava un bimbo dopo aver ricevuto le caramelle.
«La devo pubblicare subito» disse una volta che si risedette accanto a me.

Paulodybala tramite Instastories

Paulodybala tramite Instastories

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

👁 da 6.490.400 persone

-

«È un bel ragazzo comunque eh» dissi per vedere come si sarebbe comportato «Nono, levati, l'ho visto prima io» mi rispose e scoppiai a ridere portandomi una mano davanti alla bocca «Ma come?!» cercai di smettere di ridere ma quando mi giravo verso di lui lo vedevo fissare Maluma. «Ma poi secondo me i colombiani si chiamano tutti Juan» disse con sguardo serio «Beh se sono tutti belli come lui in Colombia, mi trasferisco domani» - «Sì, ma nessuno è cool come lui» risi ancora «Ho capito, è tuo, solo tuo» poi rise insieme a me «Ecco, hai inteso alla perfezione» mi prese la mano mettendola sul suo ginocchio e poi dandomi un bacio sulla tempia.

02:30
«Paulo e sù! Non è mica morto qualcuno!» eravamo arrivati a casa stanchi stremati ma Minù ci lascio una sorpresina «Ha strappato tutto il divano! Pensavo fosse un gatto intelligente» eh sì, gli aveva graffiato tutto il divano e i cuscini «Hai uno stipendio che alcuni si sognano, te ne compri un altro nuovo e anche più grande quando vuoi» presi Minù tra le braccia e cominciò a leccarmi il mento «Non lo fare più Minù» Paulo parlò alla gattina togliendosi la giacca e poi il papillon mentre io, posando il gatto a terra, mi tolsi i tacchi rilasciando un sospiro di sollievo, avevo i piedi a pezzi.
Poi ci mettemmo il pigiama e dritti sotto le lenzuola, con il nuovo amico peloso che si intrufolò in mezzo a noi. «Lo riporto al negozio» sbuffò Paulo prima di addormentarsi «Buonanotte stupido» - «No amore, aspetta» avevo chiuso gli occhi ma gli riaprii subito «Volevo dirti una cosa che mi stava frullando in mente da un po' e ci ho ripensato anche prima quando siamo tornati a casa» ero stanca, ma avrei resistito alla stanchezza per ascoltarlo «Dimmi tutto» - «So che è presto, che magari corro troppo e tu non te la senti ancora ma -fece un respiro lungo- mi farebbe piacere se tu ti spostassi qua, a casa mia. Quando entrambi lavoriamo a volte stiamo lontani giorni, e quando non lavoriamo stiamo per quel poco insieme, o io a casa tua o tu qui. Mentre sarebbe bello se stessimo ogni giorno, per quanto possibile appunto, insieme. Io, tu e quel batuffolo bianco. Puoi modernizzare tutto o ancora meglio, possiamo andare alla ricerca di una casa più comoda per stare in tre e se il destino non ci inganna, anche di più in un futuro. Ma solo se vuoi.» mi morsi il labbro immaginando ciò che disse.
Come sarebbe se dicessi di sì.
La mia mente immaginava solo cose belle e piene di vita, per questo non mi vennero dubbi.
«Domani sei libero allora per trovare una casa abbastanza grande per fare entrare due armadi pieni di vestiti?» dissi e un minuto dopo mi strinse con foga a lui, facendo miagolare Minù che stava stretta tra i due corpi. «Buonanotte».

☙Spazio autrice❧

Ehyy people, ecco il quarantottesimo capitolo.
Ma quanto è carina Minù?
Spero siate contente che Mar si trasferirà da Paulo❤️
Vi chiedo di lasciare una stellina se la storia vi sta piacendo, grazie!
Mar🪐

Serendipity | Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora