Capitolo Quarantaquattro

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POV PAULO
Ero seduto accanto a Gonzalo, il quale mi aveva appena fatto leggere la chat con Mariana della sera prima. Io tradirla? Mai e poi mai. Non so cosa avesse saputo per portarla a pensare questa cosa ma si sbagliava. Si sbagliava alla grande.
Non sapevo nemmeno come dirglielo dato che aveva bloccato il mio numero e il mio account su tutti i social. Ah e non sapevo nemmeno dove si trovasse.
«Pipita, passami il tuo telefono» gli chiesi pensando che magari se avessi scritto tramite il suo telefono, sarei riuscito a parlarle. Mi passò il telefono e pensai prima a cosa scrivere.

                                    Mar🎀

                                                     Niña sono Paulo 
                         Ho letto quello che hai mandato
       Ti assicuro che stai sbagliando
                       Non ti ho mai tradito
              Ti prego parliamone

      -

Non rispondeva. Non era online. «Paulino, ti consiglio caldamente di non pensarci al momento, stasera c'è la partita e devi essere concentrato» mi disse Gonzalo, e aveva ragione. Ma come avrei fatto a rimanere concentrato?

POV MARIANA
«Sei sicura di volerlo fare?» mi disse Yael con le forbici in mano «Sì, te l'ho detto, voglio darci un taglio netto, quindi vai senza pensieri»  le avevo chiesto di tagliarmi i capelli, ma non di poco.
Mi ero svegliata con l'idea di dover subito iniziare a pensare ad altro, di cambiare.
Quindi cambiare capigliatura era più che azzeccato. «Non chiedermi mai più una cosa del genere, sto piangendo per i tuoi capelli» mi disse passandomi una ciocca che venne tagliata, sentivo le spalle libere.
Mi arrivò un messaggio su whatsapp, all'inizio lo ignorai, ma poi ne arrivarono e altri e pensai fosse importante, per questo controllai chi fosse. «È Paulo?» mi chiese Yael e sì, era Paulo dal telefono di Gonzalo. Mi chiamava ancora Niña. «Rispondigli, no?» continuò
«Cosa? Sei impazzita?» bloccai il telefono e mi alzai andando nel bagno, dove avrei lavato i capelli per darli una piega migliore una volta asciutti.
Ci stetti solamente 10 minuti a lavarli e ora, con il phon, stavo lasciando che l'aria calda soffiasse per renderli asciutti. Quando finii e mi guardai allo specchio sembravo un'altra persona.
«Come sto?» uscii dal bagno mostrando il risultato a Yael, la quale aveva in mano il mio telefono «Stai benissimo! Avevo il tuo telefono giusto per farti una foto» le sorrisi «Aspetta, mi faccio prima dei selfie»

Marianaalves tramite Instastories

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«Comunque volevo dirti che mi sono sentita con Fede e purtroppo mi ha detto che domani deve passare qui, perciò dovresti tornare a casa» guardai Yael dopo che finii di farmi qualche foto «Oh, fa niente. Poi troverò un altro posto, ringrazialo da parte mia» - «Però possiamo andare a fare un po' di shopping per il tuo nuovo look, no? E ceniamo pure fuori che ne dici?» mi piaceva come idea, quindi accettai e sistemai il letto sul quale avevo dormito la sera prima.
Eravamo arrivate di nuovo nel centro di Torino e Yael mi tirava da un negozio all'altro riempiendomi di buste «Indossi poche volte il rosso mentre io penso che ti stia da Dio, quindi questo va preso!» mi diede una cruccia con una tuta rossa «E visto che ti piace indossare gli occhiali, questi hanno un loro perché!» prese da un espositore degli occhiali e mi lanciò di sopra.
«Prima mi piaceva questa cosa di fare shopping, ma ora possiamo andare a casa? Ho comprato abbastanza cose» Yael sbuffò e poi annuii, avvicinandosi alla commessa per pagare le cose che aveva scelto per me.
Tornammo a casa ma non mi lasciò in pace «Ora indossi qualche capo e ti faccio altre foto» non obiettai e feci come mi disse.
«Wow stai benissimo! Però andiamo fuori che c'è più luce» la seguii e aspettai che mi desse indicazioni su come volesse scattare le foto «Mettiti a terra, fa figo» figo? Boh.
Mi misi seduta a terra con le gambe allungate e le mani che poggiavano a terra «Non guardare la fotocamera, guarda dritto» puntai gli occhi davanti a me aspettando che scattasse la foto «Perfetta!».

 Mi misi seduta a terra con le gambe allungate e le mani che poggiavano a terra «Non guardare la fotocamera, guarda dritto» puntai gli occhi davanti a me aspettando che scattasse la foto «Perfetta!»

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Marianaalves 🥀
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Si era fatto buio, era l'1 di notte ed io ero sola in casa, non riuscivo ad addormentarmi.
Presi così le chiavi di casa e uscii a fare una passeggiata di nuovo in centro, così da non andare troppo lontano.
Le vie erano vuote, illuminate soltanto da qualche lampione e niente più. Si stava bene, non c'era nemmeno così tanto fresco, il giusto per una notte d'estate.
Camminai e camminai, senza fermarmi, fino a quando non arrivai davanti ad un negozio, uno in particolare.
Mi guardai nella sua vetrina, ripercorrendo delle scene alla quale ero legata.

"«Ti amo» dissi senza dare conto a ciò che pensavo" "«Anche io Niña»"  "«Signora, lo sa che la ragazza più bella del mondo mi ama?»" "«Ehy bimba, volevo dirti che amo la mia ragazza»".

Una lacrima salata mi scese giù dagli occhi, fino a bagnarmi le labbra. «Niña» sentii e pensai di starmi immaginando tutto.

☙Spazio autrice❧

Ehyy people, ecco il quarantaquattresimo capitolo.
Riuscirà Paulo a spiegare a Mar la verità? lei gli crederà e lo perdonerà?
Vi ricordo di lasciare una stellina se la storia vi sta piacendo, grazie❤️
Mar🪐

Serendipity | Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora