Capitolo Trentuno

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Era pomeriggio e in camera mia stava succedendo il delirio: Yael aveva scordato lo smalto a casa sua ed ora non ne trovava uno simile tra i miei.
«Mar è possibile che tu non abbia un viola scuro ma non troppo? Poi te lo compro io ho capito» mi disse controllando ogni colore alla perfezione mentre dal mio canto stavo curando la pelle del viso con una maschera.
Guardai fuori dalla finestra e controllai per sicurezza anche il meteo del telefono, vidi che le temperature in serata si sarebbero abbassate di tanto.

Dopo aver completato il trucco con una linea lunga e sottile di eyeliner accompagnata da tante passate di mascara sulle ciglia, aprii l'enorme armadio scrutandone ciò che conteneva chiedendo a Yael, che finalmente si decise con lo smalto, qualche consiglio.
«Vestito o gonna?» diede una veloce occhiata a dentro l'armadio soffiandosi le unghie «Io ho optato per un vestito, tu potresti mettere una gonna» ancora confusa uscii varie gonne sperando che qualcuna mi convincesse, scegliendo infine una semplicissima gonna larga di colore nero che abbinai ad una maglietta a maniche lunghe grigia, dal tessuto simile ad un maglioncino ma di poco più leggera e ai piedi delle décolleté anch'esse nere con un tacco abbastanza alto.

«Devo cambiarmi secondo te?» chiesi alla mia migliore amica che da come mi aveva riferito poco prima, indossava un vestito bordeaux che cadeva lungo fino alle caviglie in modo morbido «No Estrela, sei bellissima così!» si infilò dei sandali con il tacco completando il suo outfit mentre a me mancavano i gioielli dove senza pensarci troppo, scelsi un orologio da stringere sul polso sinistro.
In tutto ciò tra trucco, capelli e vestiti si erano fatte le 19:30 e senza un minuto di ritardo, Paulo e Federico erano fuori casa mia pronti per portarci a cena, quindi dandoci un'ultima specchiata, uscimmo di casa andando verso la mia amatissima Maserati di Paulo entrando in ordine dallo sportello posteriore prima io e poi lei.
«Buonaseraa» disse Fede mandando un occhiolino a Yael mentre io salutai per prima Paulo con un sorriso smagliante.
Ero quasi gelosa del fatto che Federico stava seduto accanto a lui in macchina ed io stando dietro dovevo usare la super vista per guardare anche solo il suo profilo dal riflesso del finestrino, non poteva starsene dietro a fare compagnia alla sua ragazza? Vabbè, per fortuna questo mini inferno durò poco e arrivammo in un ristorante che già dall'esterno si poteva definire di lusso, con tanto di spiaggia a due passi.
«Mi señorita» mi disse Paulo aprendo lo sportello per poi porgermi la mano «Meu senhor» gli dissi io in portoghese stringendo la sua mano uscendo dalla macchina, potendolo osservare finalmente per intero: era elegante ma non troppo, con il ciuffo tenuto all'insù con l'aiuto del gel «Sei bellissima» piegando di poco la testa mi baciò da galantuomo la mano che teneva.
«Anche tu sei bellissimo» gli risposi lasciandogli chiudere la macchina e dirigendoci poi verso l'entrata seguiti dagli altri due.
Ci portarono al nostro tavolo e prendemmo posto, io e Yael vicine con a lato i rispettivi fidanzati, mi guardai un po' ovunque per osservare meglio l'interno che era vasto e con tanti tavoli rotondi con la giusta distanza tra di loro, in più era ammobiliato con statue di marmo di una grandezza media e piante per niente ingombranti. «Ti piace?» mi chiese mentre si tolse la giacca che aveva sulle spalle poggiandola sullo schienale della sedia «Molto, lo hai scelto tu?» alzai gli occhi verso l'altro guardando il grande lampadario a sospensione che pendeva sulle nostre teste.
«L'ho scelto io, sono un master in queste cose» rispose Federico con sorriso soddisfatto che fece illuminare gli occhi di Yael.
«Beh in effetti ci dovevo arrivare, tu mi porti in gelaterie o a prendere i cornetti» dissi riferendomi alle uscite con Paulo «Ti sei scordata del hamburger e del sushi» aggiunse lui facendo ridere l'amico «Pau, la prossima volta te ne consiglio io uno» gli disse quando finii di ridere e Paulo annuì con tanto di handshake tipica di loro ragazzi.
Ci vennero portati anche i menù con pietanze che già dal nome potevi immaginarti l'alta qualità del piatto e dopo che ordinammo, aspettammo tra chiacchiere varie e selfie che i nostri ordini venissero preparati.

Serendipity | Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora