Capitolo Trentadue

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Stamattina mi ero alzata senza forze per aver passato la notte a rigirarmi nel letto senza riuscire ad addormentarmi. Avrei voluto rimanere nel letto ma avevo promesso a Yael che oggi avremmo continuato con la palestra e non potevo dirle di no.

Me la presi però con calma stando ancora a casa ad annoiarmi al telefono prima di prepararmi ed uscire, perciò risposi ai messaggi dolci e carini delle ragazze che mi scrivevano in direct, bloccandomi quando mi arrivò un messaggio di Paulo.

   Chiquito💓

Buongiorno 💓

                                                          'Giorno ☀️

¿estás bien?

        Sì mi sono svegliata da poco, tu?

Pure io
Posso farti una domanda?

                                                           Certo
                                                            Che ansia

Ti riferisci a qualcuno
con l'ultima foto che hai
pubblicato??

                       No
                     È solo una canzone che mi piace!

Sicura?

-

Se ero sicura? Be' ovviamente no o parzialmente, perché era sì il testo di una canzone ma è pure vero che mi riferivo a lui.
Mi sentivo già in colpa di avergli mentito alla prima domanda, così gli lasciai il visualizzato correndo a prepararmi per andare in palestra, dovevo distrarmi subito.

Mi legai i capelli in una coda alta quando varcai le porte delle palestra e raggiunsi Yael che già era arrivata e si stava esercitando con i pesi perciò decisi anche io di iniziare ad esercitarmi come lei.
«Come mai arrivi solo ora?» mi disse mentre io già sudavo a prendere un peso in mano «Ho avuto una nottataccia, lascia perdere» risposi sforzandomi nel fare l'allenamento come si deve «No, racconta subito!» si fermò portando le mani suo fianchi «Lo vuoi spiegato in breve?» - «Come preferisci basta che parli» presi un sospiro e posai a terra i manubri «Sono innamorata di Paulo ed ora lo sto evitando per paura che glielo possa dire» mi guardò e mi puntò un dito come se fosse pronta a criticarmi.
«Tu, Mariana Alves, migliore amica della sottoscritta, sei innamorata del tuo ragazzo e hai paura che lo sappia? Ma hai i criceti nel cervello?» la guardai con aria innocente e continuò «Non capisci che tutto ciò non ha senso e che al contrario è una cosa stupenda che devi dirgli? Perché vuoi evitarlo?» mi passai una mano sulla fronte strofinandola con il palmo delle dita «Perché sì, pensa se glielo dicessi e lui non provasse lo stesso, rovinerei tutto quindi devo solo aspettare e nel frattempo cercare di ignorare le sue domande sul cosa mi prende» dissi a raffica riprendendo ad esercitarmi «Stai sbagliando tutto» non le diedi ascolto, non volevo.
Dentro di me sentivo che questa era la cosa giusta da fare e in questo caso sarei rimasta convinta della mia idea.

Mezz'ora dopo mi sentivo troppo stanca e con i muscoli a pezzi per continuare a stare in palestra, dunque salutai Yael e tornai a casa per fare una doccia rilassante. Sarei rimasta ore sotto l'acqua calda che scorreva però terminai quando il telefono smise di emettere la musica della mia playlist Spotify facendo squillare la suoneria, segno di una chiamata.
«Pronto?» risposi senza guardare il numero, avvolgendomi di fretta l'asciugamano sul corpo «Mar?» era il pipita «Gonza? Che succede?» misi le ciabatte ai piedi camminando verso la mia camera «Oh finalmente rispondi! Pau era preoccupato perché eri sparita, tutto okay?» era preoccupato «Sì, puoi dirgli che sono stata in palestra e non ho toccato il telefono, quando posso gli rispondo!» non lo salutai nemmeno, dall'ansia staccai subito la chiamata sotterrando il telefono sotto un cuscino, non dovevo toccarlo.
Andai ad asciugare i capelli mettendomi pure qualcosa di comodo e solo dopo ripresi il telefono da dove lo avevo lasciato controllando tutti i messaggi che da stamattina mi erano arrivati, la maggior parte erano di Paulo che mi chiedeva dove fossi e perché non rispondessi.

Serendipity | Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora