IV ~ Secondo anno

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«Sally!! Sally, cos'hai fatto?!»

La ragazza cercò di mettersi seduta, ma la testa le girò vorticosamente, costringendola a sdraiarsi di nuovo.

Era stesa nella Sala Comune di Grifondoro, appena sotto le scale che conducevano al dormitorio dei maschi.

Un debole raggio di sole penetrava dalle finestre, suggerendole che era appena l'alba.

Ed infine, un ragazzino coi capelli ricci e gli occhiali più grandi della faccia la osservava dall'alto, visibilmente preoccupato.

«Che cosa...?» Sally riuscì finalmente a mettersi seduta.

La Sala Comune era vuota, tranne che per lei e Percy Weasley.

«Sono appena sceso. Ti ho trovata qui.» Percy la guardò stranito. Aveva un libro tra le mani, un pigiama a righe e i capelli arruffati.

«Io... Stavo andando a dormire.»

«Nel dormitorio dei maschi?» il ragazzino alzò un sopracciglio.

«No. Cioè, stavo salutando Charlie e...»

«Che cosa è successo?»

«Non lo so.» Sally evitò di parlare della voce che aveva sentito e del brutto sogno.

Nessuno dei suoi amici sapeva con precisione delle voci, degli incubi e delle visioni.

Sally non aveva avuto niente di tutto questo per anni, e le sembrava inutile parlarne con i suoi amici di Hogwarts.

Ma ora, improvvisamente, aveva sentito di nuovo la voce.

Quella voce.

Quella maledetta voce che negli anni precedenti aveva torturato il suo sonno.

E aveva sognato una notte di tanto tempo prima, identica a come era stata realmente.

«Devi andare in infermeria.» Percy le porse una mano, aiutandola ad alzarsi.

«Scordatelo. Te piuttosto, cosa ci fai sveglio?»

«Vengo sempre qui per studiare, la mattina presto. È silenzioso e non c'è nessuno. Poi salgo, mi vesto e scendo con gli altri. Ma non cambiare argomento. Adesso ti accompagno in infermeria.»

«No, grazie.»

«Smettila di lagnarti. Andiamo.»

«Ti ho detto di no! Percy, per favore...»

«D'accordo. Ma a colazione lo dirò a Bill. Vedrai che ti obbligherà lui a...»

«Buongiorno.» una voce squillante arrivò dalle scale del domirtorio maschile.

Charlie Weasley, vestito e già sveglio, salutò il fratello e ed accarezzò il viso di Sally.

«Ti sei alzata presto?» le sorrise, baciandola a stampo.

Percy spalancò gli occhi.

«Voi due...?» balbettò, alternando lo sguardo da suo fratello alla sua migliore amica.

«Stiamo insieme, sì. Da ieri notte.» Charlie rivolse un sorriso a Sally, che per poco non svení di nuovo sul pavimento.

Aveva detto insieme?

Correva già così tanto?

Non che le dispiacesse ovviamente, anzi.

«Okay...» Percy aveva assunto un cipiglio stranito.

«Che c'è, ti da fastidio che la tua migliore amica e tuo fratello stiano insieme?» Sally rise, seguita da Charlie.

«Sì!!» esclamò, poi arrossì e si corresse. «No, cioè no... È solo, emh... strano...»

LA BAMBINA DI NESSUNO - La Collana MaledettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora