XVII ~ Secondo anno

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«Ma io non ho capito, dove stiamo andando?» domandò Sally, mentre percorreva un corridoio dei sotterranei con Charlie e Percy, verso l'ufficio di Piton.

«In un posto.» ribatté adirato il suo ragazzo, mentre lei cercava di prendere Percy per mano, cosa alquanto complicata dato che Charlie li teneva a debita distanza.

«Ma che posto?»

«Un luogo bellissimo. Ti ho, emh... Fatto una sorpresa. La tengo nascosta lì.» improvvisò Percy, guadagnandosi un'occhiata di approvazione da parte di Charlie.

Gli occhi di Sally si dilatarono.

«Davvero? Mi hai fatto una sorpresa?!»

«Sì.»

«Che bello! Non vedo l'ora di vedere di cosa si tratta! Sei un amore, Perce.» esclamò, facendolo avvampare fino alla punta delle orecchie.

Charlie sbuffó, ma Percy sapeva che non poteva farci niente: non era colpa sua se Sally si era trangugiata un Filtro d'amore nascosto in un caffè, non era colpa sua se si fosse innamorata proprio di lui (ma perché? Cosa centrava lui con quel Filtro d'amore?) e soprattutto non era colpa sua se reagiva così alle parole di Sally... D'altronde neanche a lui piaceva arrossire come un bambinetto e fare la figura del mongoloide.

Charlie inchiodò di fronte all'ufficio di Piton, bussando tremando per il freddo: i sotterranei erano e gelidi, come sempre, ma nè Percy nè Sally sembravano soffrire troppo il freddo, in quel momento.

Dei passi aldilà della porta fecero capire l'imminente arrivo del professore, e pochi secondi dopo un viso giallognolo e dal naso adunco comparve sulla soglia, scrutando i tre ragazzini con curioso disgusto.

«Weasley, Weasley, Fortesque... A cosa devo questa piacevole visita?» domandò, facendo intuire che non c'era assolutamente nulla di piacevole.

«Ci scusi professore, ma è abbastanza urgente. La Fortsque ha un problema...» tentò Charlie.

«Solo uno?» domandò Piton, inarcando un sopracciglio nero come la pece.

«Ma secondo te lo sanno che noi siamo qui non per loro, ma per vedere la sorpresa?» domandò Sally a Percy.

«Ecco, questo è il problema. Qualcuno le ha somministrato un Filtro d'amore...» continuò Charlie, raccontando per filo e per segno quel che era successo.

Alla fine, Piton osservò la ragazza che, nel frattempo, aveva trovato una nuova angolazione dalla quale fissare Percy.

«Entrate.» disse semplicemente.

Percy varcó la soglia per primo, seguito all'istante da Sally, ma quando anche Charlie fece per entrare, il professore lo bloccò.

«Devo scambiare due parole con l'altro Weasley. Da solo.» rispose.

«Ma... Professore, la mia ragazza...-»

«Ho detto, da solo. Al massimo ti posso concedere di aspettare qui fuori.» ribatté Piton gelido.

Non appena la porta gli si fu chiusa in faccia, Charlie sbuffó sonoramente.

Dall'altra parte, all'intento dell'ufficio, Piton fece sedere Sally su uno sgabello.

«E così tu ti reputi innocente...» inizió il professore, rivolto a Percy.

«Assolutamente, Signore. Non ho la più pallida idea di quel che c'era dentro al caffè... Davvero, professore, non farei mai una cosa del genere, è contro il regolamento e io...-» Percy si stoppó all'istante quando Piton alzò una mano.

LA BAMBINA DI NESSUNO - La Collana MaledettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora