XXV ~ Secondo anno

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Bill e Percy rimasero soli all'ombra del grande albero sulla riva del lago nero, ad osservare Sally e il loro fratello camminare mano nella mano, allontanandosi sempre di più e rimpicciolendo all'orizzonte.

Percy si sentiva felice, sereno: vedere Sally recuperare il suo carattere energico grazie a lui lo faceva per l'appunto sentire molto bene.

La osservò saltellare mano nella mano con Charlie, e cosa gliene fregava se la creatura all'intento del suo stomaco ruggiva? Era stato lui, Percy, a renderla così felice, a liberarla da quella collana succhia emozioni ed energie, e non Charlie...

Quando la chioma rossa chiara della ragazza divenne ormai solo un puntino lontano, Percy si lasció sfuggire un sospiro, la testa abbandonata mollemente sulla mano e lo sguardo che seguiva la traiettoria di Sally.

Il suo cervello era in ecstasy, come se all'interno vi fosse esplosa una bomba, e si sentiva felice, leggero...

Poi sobbalzò, ricordandosi della molesta presenza di Bill e portando lo sguardo su di lui: suo fratello lo fissava divertito, trattenendo palesemente una risata, e Percy si sentì la faccia andare letteralmente a fuoco.

«C-che c'è?» balbettó con un filo di voce, facendo scoppiare a ridere Bill.

«Il mio fratellino è innamorato?» domandò quest'ultimo, sedendosi al suo fianco.

«Cosa? No!» esclamò Percy, il viso ormai viola.

Bill non rispose, ma sorrise al fratello e si appoggiò con la schiena contro il tronco dell'albero, la spilla da Caposcuola luccicante sul petto.

«Non devi disperare, Perce. Un giorno Sally e Charlie si lasceranno, e allora avrai campo libero.» disse Bill con nonchalanche.

«Ma io non voglio che si lascino.» rispose Percy, e sia Bill che la creaturina nel suo stomaco scoppiarono a ridere.

«Non serve che menti a me, e soprattutto non serve che menti a te stesso.» gli rispose Bill, e Percy tacque, appoggiandosi anche lui all'albero.

«Perché dici che si lasceranno?» domandò dopo alcuni secondi di silenzio, non riuscendo a contenere la curiosità.

«Oh, andiamo, lo conosci Charlie, no?» Bill si voltò verso suo fratello, passandosi una mano tra i lunghi capelli rossi e lisci.

«Sì, e allora?»

«E allora? Perce, Charlie è al quinto anno. Questo significa che quando lui avrà finito Hogwarts, tu e Sally avrete appena finito il quarto anno.»

«Non capisco dove intendi arrivare.»

«Charlie vuole esplorare il mondo, Perce. Vuole essere libero e seguire la sua grande passione: i draghi. Probabilmente andrà a studiare all'estero... E pensi davvero che, una volta fuori da questo paese, quando sarà circondato dalle creature che ama di più e da gente che condivide la sua stessa passione, baderà alla sua fidanzatina quindicenne, che sarà ancora ad Hogwarts? Non credo proprio. La loro relazione è destinata a finire non appena Charlie avrà l'occasione di inseguire la sua passione.» parlò Bill, e Percy tacque nuovamente.

Non aveva mai visto la cosa da quella prospettiva.

«Magari... Magari potranno continuare la relazione a distanza, no?»

«Si, e tu ce lo vedi Charlie a scrivere letterine amorose mentre è circondato da draghi? Sarà già un miracolo se troverà il tempo per noi di famiglia. Anzi, per voi. Perché quando lui sarà un allevatore di draghi, io sarò da qualche parte nel mondo sotto il titolo di: "miglior Spezzaincantesimi".»

Ancora silenzio; Percy rifletteva rapido sulle parole del fratello.

«Ma a me sembra che Charlie ci tenga a Sally.»

LA BAMBINA DI NESSUNO - La Collana MaledettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora