VIII ~ Secondo anno

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Quando Sally si svegliò, il cielo attraverso la finestra dell'infermeria appariva di un rosa rossastro, segno che il sole stava tramontando.

La ragazza dedusse che tutti fossero alla Sala Grande per cena, ma si sbagliava.

Credendo di essere sola, e sentendosi affamata ed assetata al contempo, Sally si sporse verso il comodino nel tentativo di afferrare la bottiglia col liquido rosso, ma appena si voltò trasalì.

Un bambino di massimo dodici anni le sorrideva radioso, porgendole la bottiglia.

Indossava ancora la divisa da Quidditch, che, a differenza di quella di Sally, era di un giallo canarino luccicante.

Il ragazzino aveva i capelli castani abbastanza chiari, lisci e lunghi fino al mento.

Una frangetta ordinata gli copriva quasi del tutto gli occhi verdi e lucenti, e la divisa fasciava alla perfezione il suo fisico esageratamente esile, ma tonico.

«Canny?!» Sally sussultó quando vide il suo rivale lì, seduto sul letto di fronte.

«Proprio io. Ma puoi chiamarmi Tim.» sorrise Canny.

La sua voce era terribilmente acuta ed alta, ma allegra e piacevole.

«Okay, Tim.»

«Sono venuto a scusarmi personalmente con te. Non so se qualcuno ti ha raccontato quello che è successo dopo che sei svenuta...»

«Sisi, so tutto. È stato nobile da parte tua cercare di non giocare... e soprattutto, hai avuto coraggio ad affrontare Piton.»

«Non è stato nobile, è stato semplicemente onesto. Ma Piton è un Serpeverde, cosa vuoi che ne sappia di onestà?»

Sally rise, per poi mandare giù un lungo sorso del liquido rosso.

«Comunque, mia sorella mi ha parlato di quanto tu fossi brava a Quidditch. Ed ha ragione.» Tim sorrise onesto alla ragazza.

«Tua sorella?»

«Roxanne... Siete in camera assieme, no?»

«Ah sisi, certo, Roxanne... Non sapevo foste fratelli.»

«Fratelli gemelli, per precisone. Abbiamo la stessa età.»

In quel momento Sally notò le somiglianze tra i due: anche Tim aveva gli occhi verdi, solo leggermente più chiari di quelli della sorella, un sorrise composto da denti bianchi e perfetti ed una scorrevole parlantina.

Rimasero a chiacchierare per un altro quarto d'ora buono, finché Tim non annunció che stava diventando tardi e che sarebbe tornato nella sua Sala Comune sperando che qualcuno gli avesse portato un po' di cibo dalla Sala Grande.

Sally lo salutó calorosa, mentre il sonno prendeva nuovamente il sopravvento su di lei, soprattutto dopo aver finito di bere anche la seconda bottiglia.

Con la mente leggermente annebbiata, la ragazza di addormentò, immaginando di trovarsi vicino Charlie al suo risveglio.

Ed infatti, così fu.

Poche ore dopo, gli occhi intorpiditi dal sonno della ragazza si aprirono lentamente, e catturarono l'immagine di un volto lentigginoso a pochi centimetri dal suo.

Charlie Weasley sorrideva, gli occhi blu puntati su di lei, la bocca contratta in un sorriso che metteva in mostra una dentatura perfetta.

«Buongiorno...» Sally salutò il suo ragazzo con voce impastata, e questo smise di accarezzarle il viso, si alzò dalla sedia e la baciò sulle labbra.

LA BAMBINA DI NESSUNO - La Collana MaledettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora