VI ~ Secondo anno

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«Cosa stai facendo?» Sally, accompagnata da Oliver, apparì alle spalle di Percy, che subito fece una specie di balzo e poi chiuse rapido il libro che stava leggendo.

Gli occhi scuri di Sally si soffermarono sul titolo del libro consunto: "Antidoti magici curativi, volume primo".

Il ragazzo si trovava in biblioteca, intento ad effettuare una ricerca per scoprire che cosa fosse la famosa 'medicina' che il professor Piton preparava per Sally.

«Nulla. Avevo... Ehm... Iniziato a lavorare sul tuo tema. Lo devi consegnare lunedì, ricordi?» Percy improvvisò, aggrottando le sopracciglia.

«Io devo fare un tema sui Vampiri, e questo non mi sembra un libro sui Vampiri. E da quando tu mi fai i compiti di tua spontanea volontà? Comunque, se è come dici tu... Grazie, allora io e Oliver andiamo. In cambio ti compro un po' di caffè... So che ti piace tanto.» detto questo, Sally si incamminò fuori dalla biblioteca assieme ad un ridacchiante Oliver Wood.

«Lo sai che non ti stava facendo il tema, vero? Percy non ci fa mai i compiti di sua iniziativa.» proferì lui mentre salivano le scale verso la Torre di Grifondoro.

«Lo so. Ma così si impara a dirmi bugie. Hai visto cosa stava leggendo? Vuole scoprire che cosa bevo per stare meglio... Non ci crede, che è una pozione.»

Oliver non rispose, disse la parola d'ordine alla Signora Grassa e entrò nella sala comune attraverso il buco del ritratto.

E mentre Sally faceva altrettanto, un disperato Percy Weasley si addentrava tra i più remoti scaffali della biblioteca, in cerca di un qualche libro sui Vampiri.

Non aveva scelta, doveva fare davvero il tema di Sally, ora che le aveva detto così... E poi, pensò, avrebbe comunque scoperto cose nuove su un argomento che presto il prof di Difesa Contro Le Arti Oscure avrebbe chiesto.

Afferrò un impolveratissimo tomo con la copertina in cuoio, che recitava: "Vampiri, volume tre. Come riconoscere le due tipologie.".

Si sedette al tavolo e lesse la prima pagina, trovando le cose che aveva detto il professore a lezione.

Dopo circa una decina di minuti passati a sfogliare pagine consunte e giallastre, i suoi occhi scovarono qualcosa che valeva la pena scrivere sul tema.

Nel frattempo Sally aveva raggiunto la guferia.

Legò la lettera che aveva intenzione di spedire attorno alla piccola zampa del suo gufo, Anakin, e quando si avvicinò alla finestra per poco non le venne un colpo.

Una figura alta ed enorme torreggiava davanti a lei.

«Ti aspettavo, Sally.» Tess Fires illuminò la stanza con un colpo di bacchetta.

«Mi hai spaventato, Tess. Come fai a sapere che ero qui?» Sally girò attorno alla sua ormai ex amica e aprì la finestra.

«Vieni quasi tutti i giorni, qui. Scrivi a tua madre, vero?»

Sally non rispose.

«Tanto so che è così. Cerchi di farti perdonare per quello che hai fatto ad Alex.»

«Io non ho fatto nulla ad Alex. E non voglio farmi perdonare. Voglio solo cercare di recuperare un briciolo di rapporto con... Mia madre.» Sally esitò nel dire le ultime due parole.

«Pensala come ti pare, Sally. Ma tanto sappiamo entrambe di chi è la colpa... Sappiamo entrambe perché Alex è fuggito, vero? Io me lo ricordo, Sally, ero solo una bambina, ma me lo ricordo. Tua madre che gridava, tu che piangevi, Daniel che cercava di consolarti... Ricordo tutto.» Tess si avvicinò ancor di più a Sally, che teneva lo sguardo verso il cielo, immersa in un sentimento che andava dal senso di colpa alla rabbia.

LA BAMBINA DI NESSUNO - La Collana MaledettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora