XI ~ Secondo anno

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Era appena l'alba quando un raggio di sole illuminó il viso di Sally, altrimenti totalmente coperta dal piumino.

La ragazza si svegliò di soprassalto, sentendo un leggero bruciore, e subito accostó le tende.

Guardandosi allo specchio appeso al muro, notó che il suo viso era leggermente rosso, ma non scottato, e ringrazió il cielo di essersi svegliata in tempo.

Non avendo più tanto sonno, si vestì con l'ultimo cambio pulito che aveva (non possedeva tanti vestiti, sua madre non si prendeva di certo la briga di comprarne più del necessario), afferrò una bottiglia di liquido rosso dalla sua scorta e andò a lavarsi.

Quando uscì dal bagno scoprì di non essere l'unica sveglia.

«Hey, buongiorno.» Sally salutó il suo ragazzo, che la baciò sulle labbra.

«Buongiorno amore... Per Godric, cosa ti sei messa?» Charlie scrutó stupito gli abiti di Sally, che arrossì leggermente.

L'unico vestito pulito che le era rimasto era appartenuto a suo fratello Alex: una felpa rossa visibilmente vecchia, con svariati buchi un po' ovunque, scolorita e strappata qua e là.

«Dopo mettiamo a lavare la tua roba sporca, così potrai rimetterla a breve. Intanto ti preso qualcosa di mio...» Charlie capì al volo la situazione, e trascinó Sally in camera sua, dove infiniti poster e modellini di draghi la scrutarono con sospetto.

«Ti sono sempre piaciuti i draghi?» domandò Sally, guardando un poster enorme che raffigurava un bestione verde che sputava fuoco.

«Sì, da sempre. Ecco, questa potrebbe andare bene.» Charlie, che stava frugando nel suo armadio a due ante, tiró fuori una felpa nera e viola, raffigurante un drago.

«Ti andrà un po' grande, ma anche questa non sembra della tua taglia.»

«No, infatti era di mio fratello. Girati.» Sally afferrò la felpa nera.

«Devo proprio??»

«Sì, stupido.» rise lei, e quando il suo fidanzato si fu totalmente voltato, si cambiò.

La felpa di Charlie era letteralmente enorme; ci navigava dentro, le arrivava fino alle ginocchia e le maniche erano così lunghe da nasconderle completamente le piccole mani pallide.

«Ottimo, mi piace! Con questa posso anche evitare di mettermi i pantaloni, è lunghissima... Grazie amore.» Sally abbracció il suo ragazzo, e poi insieme si diressero giù in cucina.

«Come mai ti sei svegliata così presto?» le domandò Charlie mentre la prendeva in braccio e la adagiava sul tavolo.

«Perché mi hai messo qui??» domandò lei.

«Così non devo chinarmi per baciarti.» Charlie sorrise, prendendo posto in piedi tra le gambe divaricate della ragazza.

«Ah ah.» Sally alzò gli occhi al cielo.

«Non è colpa mia se sei alta un metro e una Burrobirra.» scherzó lui dolcemente, sfiorandole una coscia nuda.

Un brivido percosse Sally da capo a piedi... Ma non era un brivido di emozione, era un brivido di paura.

Paura allo stato puro, come se già qualcun altro prima del suo ragazzo avesse sfiorando le sue gambe in quel modo, certo meno dolce, ma comunque in quel modo così simile...

«Ha... Ha parlato lo spilungone.» tentò, cercando di ignorare il terrore.

«Allora, perchè ti sei svegliata così presto?»

«Ho sentito male al viso... Stava sorgendo il sole e trapassava dalla finestra.»

«Capito. Ma perché deve esserci il sole a dicembre? Magari domani notte chiudete già le tende.»

LA BAMBINA DI NESSUNO - La Collana MaledettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora