V ~ Secondo anno

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«Sally??» Percy le tirò una gomitata, svegliandola per la seconda volta in poche ore.

La ragazza sbatté le palpebre, rizzandosi a sedere sul banco.

Prima aveva sognato un flashback della sua vita, si ricordava di quel momento particolare della sua infanzia.

Ma ora, cosa significava l'incubo che la sua strana mente aveva appena prodotto? Non ricordava di aver vissuto una scena simile...

«Signorina Fortesque, buongiorno. Dieci punti in meno a Grifondoro per esserti addormentata durante la mia lezione.» il professore la guardò con disgusto.

Sally sentì Ryan Davis ridacchiare alle sue spalle.

«Addormentata?» la ragazza ci mise un po' a scivolare nuovamente nel mondo reale.

Percy, al suo fianco, si batté una mano sulla fronte, disperato.

«Fai la finta tonta, Fortesque? Bene, come compito di punizione: per lunedì mi aspetto da te un tema sui Vampiri. Voglio almeno due rotoli di pergamena, intesi?»

La campanella suonò in quell'istante, e Sally si alzò di scatto, allontanandosi il più velocemente possibile.

«Devi andare in infermeria. Ti sei addormentata di nuovo.» Percy la raggiunse.

«Mi sono addormentata perché stanotte ho dormito poco. E male. Sai, il pavimento della Sala Comune non è proprio comodissimo...»

Percy alzò gli occhi al cielo.

«Devi andare in infermeria. Bill ti obbligherà se non lo farai autonomamente.»

«Interessante.» la ragazza fece uno scatto in avanti, stufa di sentire il suo migliore amico parlare.

Udiva ancora quella voce e i brividi lungo tutto il corpo.

Percy aumentò il passo, e Sally fece altrettanto, ma il ragazzo la raggiunse con due falcate.

«Pensi di sfuggirmi?»

«Pensavo. Ma hai due autostrade al posto delle gambe...» Sally guardò l'amico, più alto di lei di almeno venti centimetri.

«Cosa sono le autostrade?»

«Lascia stare.»

Il malumore di Sally però non durò troppo a lungo.

La lezione di volo fu meravigliosa come sempre, e ricevere i complimenti di Madame Hooc davanti alla faccia invidiosa di Ryan Davis era la cosa più divertente dell'ora.

Ma Sally amava anche l'aria sul viso, la brezza leggera, il sentirsi libera...

Sarebbe rimasta a cavallo di una scopa per tutta la vita.

Purtroppo, come tutte le cose belle, l'ora di volo finí troppo presto.

Sally si incammimò verso il castello, per ultima assieme a Percy, e stava per imboccare il corridoio del primo piano quando Bill Weasley la fermò, appoggiato al muro all'inizio delle scale.

Era alto, magro e con lunghi capelli rossi e lisci. Un termine perfetto per difinirlo sarebbe stato "tosto", ma Sally preferiva senza dubbio "bello", come la stragrande maggioranza delle ragazzine di Hogwarts. Nonostante la sua popolarità, Bill era però un ragazzo modesto e gentile, cosa che lo rendeva simpatico a praticamente tutti.

«Sally, proprio te cercavo.» Bill lanciò un'occhiata a Percy.

«Sì?»

«Vieni. Ti accompagno in infermeria. Percy mi ha detto di quello che è successo sta notte...»

LA BAMBINA DI NESSUNO - La Collana MaledettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora