LVIII ~ Secondo anno

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Sally sarebbe caduta dall'albero, sfracellandosi a terra, se qualcuno non l'avesse tirata su di peso da qualche ramo più su.

La ragazza aveva visto una figura incappucciata e due grandi mani abbronzate, senza capire chi diamine fosse, e in quel momento le importò anche davvero poco: il ruggito di Phobos, il grosso serpente che la stava inseguendo per catturarla e portarla dal Signore dei Vampiri, era sempre più vicino.

La persona incappucciata sistemò Sally sullo stesso ramo su cui sedeva lui, o lei: era un ramo grosso e robusto, molto in alto e ben nascosto tra la folta chioma rosa dell'albero.

«Grazie...» Sally si rivolse al suo salvatore, ma per poco non rischió di cadere di nuovo quando questo si tolse il cappuccio, rivelandosi.

Ryan Davis aveva la stessa espressione scocciata e orgogliosa di sempre, ma il suo viso riportava diversi graffi ed il suo solito codino era molto più disordinato, con alcuni ciuffi neri che vi uscivano.

Teneva una gamba a destra e una a sinistra del grosso ramo su cui sedevano, mentre stava con la schiena appoggiata al tronco dell'albero, le braccia incrociate e il viso scuro.

«R-» Sally non fece nemmeno in tempo a pronunciare una sibilla, che Ryan la fermò.

«Taci!» sussurró, facendole un cenno verso il basso.

Sally cercò di posizionarsi meglio sul ramo: non poteva di certo mettersi nella posizione di Ryan, dato che lei indossava solo una camicia da notte.

Inoltre il ramo era leggermente storto verso l'altro... così, dopo aver trovato una posizione sicura ma decisamente scomoda, Sally si accorse di quel che stava accadendo sotto.

Il ruggito di Phobos squarciò il silenzio, e Sally quasi non cadette giù dall'albero per la sorpresa e per lo spavento.

Con cautela, la ragazza si sporse un pochino, per riuscire a vedere quel che succedeva sotto, oltre le folte foglie rosa dell'albero.

Phobos, il grosso serpente comandato e creato dagli Ignis, era esattamente sotto di loro. La grossa testa era almeno a due o tre metri di altezza, e Sally trattenne il respiro quando il serpente iniziò ad annusare l'aria.

«Questo è un vicolo cieco, non può essere andata qui!» la voce sibilante di uno dei due Ignis giunse alle orecchie di Sally.

«Io l'ho vista girare in questa direzione!» rispose l'altro Ignis, muovendo le braccia e comandando Phobos, che si guardò attorno.

«Ma lo vedi che non c'è?»

«Ti dico che io l'ho vista qui! E Phobos sente il suo odore...» continuò imperterrito l'altro Ignis, continuando a comandare il serpente, che muoveva il grosso testone a destra e a sinistra.

«Come vuoi. Ma intanto qui non c'è... E ora, andiamo dalla biondina?»

«Naphe, basta! Dobbiamo cercare l'altra.»

«Lo so, purtroppo. Ma qui non c'è... Dove vuoi che sia andata? Questo è un vicolo cieco!»

«Non ne ho la più pallida idea.» l'Ignis sospirò, per poi rassegnarsi «Hai ragione, torniamo indietro e cerchiamo altrove... Non può essere qui.»

I due Ignis fecero dietrofront, assieme a Phobos, e Sally riprese a respirare solo quando il ruggito di quest'ultimo divenne un suono lontano e remoto.

Si voltò verso Ryan, che aveva ancora le braccia incrociate al petto e quello sguardo indecifrabile di sempre... Ma non c'era la solita strafottenza nei suoi occhi, e il bel viso abbronzato non era come al solito tirato in un sorriso ironico: Ryan sembrava incredibile serio.

LA BAMBINA DI NESSUNO - La Collana MaledettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora