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Niky pov

Sono come sempre in viaggio con mio padre.

Vivo su questo camion da una vita, mio padre fra il truck driver, sembra un lavoro figo e in fine un po' lo è,

Mi diverto un botto a stare con lui, penso si sia capito che è un camionista e anche se non l'avreste capito prima, ora sicuro si.

Non sono sempre stata con lui, fino a più o meno l'età di cinque anni stavo con mia madre a casa mia, ma poi è venuta a mancare e giustamente mio padre non poteva lasciare il lavoro perché se no non saremmo campati in alcun modo, quindi ha iniziato a portarmi con lui.

Non ho smesso gli studi, ma faccio lezioni online e in realtà sono anche un anno avanti a quello che dovrei essere, perché sono del 2003 e dovrei essere in terza, ma sono in quarta, perché avevo iniziato l'asilo prima e grazie a dio che l'ho fatto, perché se no avrei avuto un anno in più di scuola da fare sul camion.

La cosa che mi piace di più di stare qua con mio padre è il fatto che vedo molti posto, mangio cibi da ogni provenienza, conosco molte lingue come l'inglese, lo spagnolo, il francese, l'italiano, il tedesco e la mia lingua madre: il Norvegese.

Una delle cose brutte invece è che non ho amici, sono partita quand'ero piccola e allora avevo amici, ma ne io e ne loro avevamo i cellulari per poter rimanere in contatto,

Probabilmente si sono già tutti dimenticati di me, mi ricordo particolarmente di due gemelli e una ragazza, c'ero molto legata con loro, mi sono dimenticata i loro nomi, ma forse nei diari che mi aveva regalato mio padre da piccola potrei trovare delle informazioni, alla prossima fermata li cerco, tanto saranno nello scatolone dentro al mio armadio.

Si pensa che i camion siano piccoli o meglio che il posto per il guidatore lo sia, beh, dipende da quale camion prendi, mio padre ha cambiato tre camion da quando "lavoro" con lui e quest'ultimo è il migliore nell'ambito della comodità, è spazioso, ci sono due armadi, due letti, un frigo, una tv, un reparto cucina con tavolo, è anche fin troppo moderno.

Devo dire che un po' papà mi vizia perché sono la sua unica figlia, a volte mi compra cibo spazzatura di quelli che piacciono a me o mi compra le peggio cose che non mi servono in pratica a nulla.

É qualche anno che parlo con questo ragazzo, anche lui nella mia stessa situazione, infatti l'ho conosciuto a una fermata all'autogrill, i nostri genitori parlavano e quindi noi abbiamo pranzato insieme e abbiamo parlicchiato un po', anche lui è norvegese ed era anche molto carino, dopo il pranzo ci siamo scambiati il numero e da quel giorno ci scriviamo continuamente,

Ogni stop ci scambiamo un selfie mentre mangiamo, è un po' come un migliore amico, comunque si chiama Gabriele.

Siamo arrivati a una nuova fermata, è l'ora di pranzo e scendo a mangiare in un fastfood con mio padre e poi quando risalgo mi metto a cercare i diari

Io: trovato!
Papà: cosa c'è?
Io: niente, ho trovato un mio vecchio diario, lo stavo cercando

In realtà mi ricordo di averne avuto più di uno, però va beh,

Lo inizio a leggere ma non trovo nessuna informazione che mi ricordi della mia vecchia vita in una casa fissa a un terreno,

Grazie a dio fin dai primi giorni dei miei 4 anni mi avevano insegnato a scrivere, perché se no non saprei come avrei fatto a imparare da qui.

Il diario che ho trovato è stato davvero inutile alla mia ricerca, è di soli tre anni fa, racconto la mia vita solita, con massimo qualche aneddoto di cibi strepitosi che io abbia mangiato e dove trovarli

*IL GIORNO DOPO*

Oggi è il giorno del mio dicassettesimo compleanno e mio padre si è concesso come a ogni anno due fermate in più, scendiamo a un autogrill e come sempre devo per forza andare ad aprire il retro del carico

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