6 CAPITOLO

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Prendo il cellulare e chiamo Gabriele

Gabri: wee bella
Io: heii
Gabri: come va la vita?
Io: una merda, ma dettagli, te?
Gabri: eh no! Non poi dire così il giorno dopo al tuo compleanno, parlando di questo, ora ti videochiamo, ti voglio far vedere una cosa

Attacca e mi videochiama, più o meno ne sono felice perché mi ha tolto il peso di dovergli dire che non abito più su un camion, anche perché non sapevo come aprire l'argomento.

Gabri sta coprendo la videocamera con la mano

Gabri: chiudi gli occhi..

Chiudo gli occhi

Gabri: li hai chiusi?
Io: si
Gabri: non mi fido, fammi vedere

Mi viene da ridere e vorrei aprire gli occhi perché 100% ora starà facendo la sua solita faccia concentrata che è troppo buffa

Gabri: ok, hai gli occhi chiusi, ora al mio tre aprigli occhi.. 1..2..3

Apro gli occhi e mi ritrovo davanti il letto di Gabri, c'è un foglio ma non si capisce bene che c'è scritto

Io: non riesco a leggere, avvicinati al foglio

Avvicina il foglio, ma alcune parti rimangono in leggibili

Io: che c'è scritto dopo "come ti ho già detto ieri, tanti auguri", poi?
Gabri: c'è scritto "come ti ho già detto ieri, tanti auguri! Mio padre ha due giorni di riposo, dimmi dove siete te e tuo padre e vi raggiungiamo"
Io: ecco, parlando di me e mio padre, ho una novità che ti devo dire
Gabri: avete cambiato camion? Non l'avevate cambiato da poco?
Io: no, non è questo, te lo mostro

Disattivo un'attimo la fotocamera, giusto il tempo per scendere in giardino,

La riattivo e mi siedo sul dondolo che mio padre aveva regalato a mia madre pochi anni prima della sua morte, gli mostro la casa dietro di me

Gabri: non ho capito, vi siete fermati in una città?
Io: si e no, questa era la mia vecchia casa
Gabri: che figo, siete tornati a casa per il tuo compleanno, dimmi dov'è e arriviamo, tanto siamo ancora in Norvegia
Io: ti mando la posizione, non mi ricordo più la via, comunque appena arrivi ti devo far vedere una cosa
Gabri: sei fortunata, siamo vicinissimi a lì, tra venti minuti siamo arrivati

Attacchiamo e inizio a impazzire dall'ansia,

Vado a farmi una doccia fredda e giusto per mettermi ancora meno ansia di quella che già ho metto la sveglia, in modo che tra 18 minuti suona,

Mi lavo velocemente e mi cambio,

Mi metto il pigiama e appena sento il suono del clacson del camion di Gabri esco e rimango stupita da ciò che vedo e in tanto Gabri scendo

Io: è arancione!

Dico stupita.

Penso che chiunque mi guardi ora, possa vedere che i miei occhi sono a cuoricino

Gabri: era un aggiunta, l'abbiamo fatto apposta per te, sapevamo che ti sarebbe piaciuto
Io: si, mi piace molto, ma ora lo dovrete tenere così?
Gabri: no, è una specie di vernice semipermanente, se ne va via dopo qualche lavaggio
Io: ah ok, infatti sapevo che tuo padre non andava poi così tanto pazzo per l'arancione
Gianluca: però sta bene questo colore, poi adesso che c'è molto sole, in poche parole farà invidiare tutti

Dice il papà del mio amico scendendo dal camion

Io: è sempre un colore da invidiare
Gianluca: forse hai ragione, va beh, ti lascio il mio bambino, trattamelo bene
Io: certo

Gianluca se ne va, io e Gabri scoppiamo a ridere

Gabri: tuo padre ti ha preparato una festa?
Io: no
Gabri: allora perché siete qua?
Io: ci sono solo io
Gabri: e tuo padre?
Io: sta lavorando. Guarda quest'anno mi ha fatto un regalo di compleanno magnifico

Dico con tutto il sarcasmo che ho in corpo

Gabri: no, non dire così, che mi fai venire l'ansia. Che ti ha regalato tuo padre?
Io: tutto ciò!

Dico indicando la casa con ben poca allegria

Gabri: ti ha regalato una casa?! Che figo!
Io: no, mi ha riportato a casa
Gabri: ah! E che male c'è?
Io: non voglio stare qua, mi ricorda un momento brutto della mia vita

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