19 CAPITOLO

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Kjell va ad aprire la porta ed entra una ragazza dall'aspetto famigliare, si butta tra le braccia di Martinus

Tinus: oh, buongiorno, come mai sei qua?
X: mi ha invitato Anne, lei è?

Chiede indicandomi

Tinus: è Nicole, veniva all'asilo con noi
Io: ciao..

Dico imbarazzata

X: non mi ricordo di te.
Tinus: doveva fare le elementari con noi, ma è dovuta andare a stare col padre che è un camionista
X: oh, ho capito! Ciao
Io: ciao, scusa non mi ricordo come ti chiami
X: io non ho una storia così strana per farmi riconoscere, sono solo Valentina
Io: beh, tranquilla, non succede tutti i giorni una storia come la mia, comunque piacere mio
Valentina: amore che si mangia?

Dice baciando Martinus sulle labbra

Coscienza: what's going on?
Io: non lo so, ma vorrei tanto capire

Valentina: tutto bene?
Io: eh? Ah si
Valentina: sicura?
Io: si si

Coscienza: o sono talmente single da così troppo tempo che non so più nemmeno come si possa essere quando si è fidanzati o Valentina ha le corna
Io: o semplicemente come sempre mi faccio pervadere dai film mentali e mi sono solo illusa come sempre, dovrei smettere di farmi tutti questi film che non stanno ne in cielo ne in terra questa cosa non mi fa bene

Mi siedo sul divano invasa dalla paranoia fino al collo, non so se riuscirò a divertirmi con tutti questi pensieri che mi ronzano in testa

Tinus: comunque Vale non so nemmeno io che si mangia

Anne si affaccia e ci guarda uno a uno

Anne: andatevi a lavare le mani e sedetevi a tavola, è quasi pronto

Ci laviamo tutti le mani e poi andiamo in cucina e ci sediamo, come sempre io sono una delle ultime persone a sedersi, perché come sempre, tanto per cambiare, mi faccio paranoie pure sul posto dove poggiare il culo,

Alla fine restiamo alzati solo io e Fabio e ci fissiamo in attesa che uno dei due prenda una decisione, i posti liberi sono: uno alla sinistra di Martinus e uno alla sinistra di Emma

Fabio: prendi posto
Io: prendilo tu

Lo guardo male

Fabio: ma..

Dice solo questo

Io: oh madonna, un'altro che si fa prendere dalle paranoie

Mi passo una mano sulla faccia

Fabio: facciamo che mi metto vicino a Emma
Io: ok, l'importante è sedersi

Io quindi prendo posto vicino a Tinus

Tinus: non volevi stare vicino a me o Emma?

Mi guarda con un velo di tristezza negli occhi

Coscienza: bello se fosse per me adesso sarei in camera tua a cavalcioni su di te

Io: no, è che mi sento a disagio a scegliere il posto, perché se qualcuno voleva mettersi dove mi sono messa io?

Tinus mi sorride, probabilmente mi sta trovando penosa, ma non ci posso fare niente, sono fatta in questo modo, mi faccio mille problemi ancora prima che gli altri pensino alle cose

Tinus: ti capisco, non ti ricordavo così timida
Io: lo so, mi dispiace dirlo, ma sono cambiata in peggio
Tinus: nah, ti dà un qualcosa di particolare, da piccola parlavi anche coi muri
Io: fidati, vorrei tornare ad avere il carattere di quando ero piccola
Tinus: se sei cambiata ci sarà motivo, no?
Io: si, quel motivo è l'aver avuto una completa assenza di vita sociale per più di 12 anni
Tinus: ora che sei tornata puoi rimediare
Io: non è più così facile, soprattutto ora che so la verità sulla mia famiglia, non so più di chi fidarmi, a quanto pare è così semplice raggirami

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