87 CAPITOLO

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Mi giro e mi ritrovo faccia a faccia con Fabio

Io: che cazzo fai?!

Dico togliendomi di dosso la sua mano

Fabio: vorrei completare il mio lavoro
Io: quale lavoro?
Fabio: quello iniziato sotto la doccia

Mi dice all'orecchio

Io: oddio, no! Vai via!

Cerco di scrollarmelo di dosso

Fabio: lasciami fare
Io: lasciami stare!

Lo spintono con tutta la forza che ho in corpo e lui per poco non cadeva a terra, inizio a correre verso le scale

Io: Desire!

Urlo sperando venga in mio soccorso

Fabio: non è in casa

Dice con tranquillità, io appena arrivo al secondo piano mi affretto ed entro in camera mia, chiudo a chiave e mi vesto mentre chiamo Tinus

Io: santo dio rispondi!

Continua a squillare senza risposta, alla fine preparo lo zaino con le cose che mi potrebbero servire per domani, libri, probabilmente il caricatore del cellulare, il cellulare e altre cose.

Apro la finestra ed esco di casa.

In caso mi sono portata le chiavi di casa e della mia stanza.

Corro verso casa di mia madre, ma quando la vedo da lontano mi inizio a chiedere perché io sia davvero qui, per strada con le lacrime sul viso, con una borsa stra piena, sembro una scappata di casa e in effetti è così

Io: non puoi tornare indietro!

Mi dico e busso alla porta qualche volta, poi mi apre mia madre

Mamma: che ci fai qui a quest'ora?
Io: posso dormire qui?

Le chiedo senza nemmeno guardarla negli occhi

Mamma: di certo non ti rimando a casa da sola a quest'ora, entra

Mi fa spazio ed entro

Mamma: sopra c'è la tua stanza
Io: mia?
Mamma: ho aspettato tanto per questo momento
Io: non pensare che d'ora in poi verrò qua in pianta stabile, è un occasione più che rara
Mamma: e come mai sei qui?
Io: non penso siano affari tuoi, comunque domani devo andare a scuola, non è che potresti darmi un passaggio tu?
Mamma: senza problemi, dimmi a quale scuola vai e io domani ti ci porto

Le dico la scuola nel mentre che attraversiamo un lungo corridoio per poi arrivare in camera "mia", stranamente è molto nel mio stile, non me lo aspettavo,

Ha le pareti arancioni e le lenzuola del letto sono del medesimo colore, i mobili sono in legno chiaro, è davvero molto bella

Io: per non aver vissuto con me per 13 anni sai i miei gusti
Mamma: tuo padre mi ha sempre tenuta al corrente dei tuoi cambiamenti
Io: ah, va bene
Mamma: mi dispiace averti lasciato all'oscuro e averti fatto soffrire, non volevo farti abbandonare i tuoi amici
Io: ciò che mi ha fatto soffrire di più non è l'aver abbandonato i miei amico, anche se penso che a quest'ora sarei fidanzata da 13 anni e non ci sarebbero tutti questi problemi, comunque la cosa che mi ha fatto star peggio è non aver avuto una figura materna al mio fianco, molte volte mi sono chiesta "se mamma ci fosse ancora stata avrei avuto il coraggio di parlare di questa cosa con lei? Se l'avessi fatto, cosa mi avrebbe detto?" sapere che effettivamente potevo avere risposte alle mie domande, mi fa star male, perché molte volte ho pregato raccontandoti ciò che mi succedeva, pensando mi potessi sentire dal paradiso, ma non ci sei mai stata
Mamma: scusami, se vuoi possiamo parlarne ora
Io: sarebbe meglio di no, domani ho scuola e ho fin troppe cose da dire e molte cose da risolvere e ormai farò da sola come ho sempre fatto

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