Eren's pov
Quel giorno lo passai a dormire,mentre le mani di Levi mi coccolavano accarezzandomi le cosce e la schiena.
L'indomani il mio corpo si era ripreso,il dolore era quasi del tutto cessato,ma i movimenti erano ancora lenti.
Mi sedetti sul bancone di marmo addentando una mela,Hanji era in costume che parlava con Saha e Connie discuteva con Jean.
Levi si infiltrò tra le mie gambe risultando più basso visto che io ero seduto su un mobile
"-'giorno"
mi fece un sorrisetto il più grande
"-ehy,che si fa oggi?"
chiesi mentre il corvino passava le dita sui segni violacei da lui lasciati sulla mia pelle
"-stanno già andando via.."
sussurrò tra i suoi pensieri
"-mica sono indelebili..o almeno non fisicamente"
sentenziai portando le sue mani sulle mie
Levi mi fece scendere dal bancone scostandosi dalle mie gambe
"-Jean è strano ultimamente"
aggiunsi guardando con la coda dell'occhio il ragazzo
"-lui e Marco hanno litigato, è per questo che è così"
spiegò il corvino facendo passare un suo braccio attorno alla mia vita.
Il programma per la giornata era stare in spiaggia fino alle sei,per poi prepararci per uscire sulla cittadina costiera.
L'odore della salsedine e il rumore delle onde mi calmava,il mio ragazzo era accanto a me seduto sul telo
le goccioline d'acqua cadevano sui suoi muscoli scolpiti arrivando fino all'incavatura a forma di V che teneva sul busto.
"-non ti togli la maglietta?"
mi chiese il corvino
"-lo sai benissimo perché non lo faccio..."
dissi scocciato
"-illuminami,me lo sono scordato"
rise con sarcasmo Levi
"-...sono pieno..di morsi e...segni rossi sulla schiena,anche sul busto"
aggiunsi arrossendo facendo riaffiorare gli avvenimenti dell'altra notte
"-stanno già scomparendo...la prossima volta te ne farò di più"
aggiunse il più grande ridendo
"-Levi!"
lo scansai arrabbiato,sul viso del moro comparve un piccolo broncio.
Il pomeriggio passò in fretta,il cielo azzurro era diventato di un tenero color arancione che segnava la sera,io e Levi ci stavamo preparando per uscire.
Scelsi una t-shirt bianca,mentre come pantaloni indossavo dei jeans neri stretti
"-bei jeans"
commentò il più grande abbracciandomi da dietro
"-mi stavi guardando il culo,non i jeans"
lo corressi dandogli un pugnetto al braccio
"-allora bel culo"
aggiunse baciandomi e prendendo la mia mano nella sua.
Ci stavamo dirigendo ad un pub aperto da poco,i miei amici scherzavano e ridevano,tranne Jean.
A dire il vero il ragazzo mi guardava in maniera strana da quella mattina.
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QUEGLI OCCHI VERDE SMERALDO
Фанфикil diciannovenne Eren Jager,un ragazzo bello e simpatico,ma con un passato buio,una sera si ritrova a casa di amici per partecipare ad una festa di compleanno. Ed è lì che si ritroverà intrappolato per la prima volta nelle pozze grigie e fredde di...