Capitolo 49

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Eren's pov

Coloro che fanno il peggior uso del loro tempo sono i primi a lamentarsi della sua brevità.

Ed eccomi lì,steso sul pavimento della mia stanza a mordicchiare una penna ormai esaurita con un libro di medicina sulle ginocchia.

Il Natale era passato troppo velocemente,avrei voluto restare di più in quel letto con Levi.

Il suo odore di menta mi mancava,come quegl'occhi color ghiaccio in cui cascavo ogni volta,.ero ritornato alla vista newyorkese della mia finestra,il freddo di Gennaio lacerava la pelle.

Una vibrazione da parte del mio telefono mi risvegliò facendo scorrere il mio dito sul display

Hai un messaggio da :"David🌼"

    "Ehy Eren!,vorresti venire alla mia
festa di compleanno?,da piccoli lo
festeggiavamo a casa di tuo zio.."

Mi ero scordato che oggi era il compleanno di David

"Dio,scusa me lo sono scordato sono un deficente!"

Mi sbattei una mano sulla fronte

"Stai tranquillo,succede, comunque
vieni?,ci tengo"

"Certo che vengo!,AUGURIIII!"

"💖"

Spensi il telefono e lo misi in tasca,presi la sciarpa e me la avvolsi al collo coprendomi il naso che diventava rosso a causa del freddo.

"-Armin,vado a trovare Levi all'azienda"

salutai il biondino che stava fissando la televisione e chiusi la porta ritrovandomi solo sul marciapiede pieno di gente.

Levi's pov

Tsk.

Che scocciatura stare quasi tutto il giorno in ufficio a compilare scartoffie ed assegni,.avrei preferito stare da solo con il piccolo...

i miei pensieri non molto casti furono interrotti dalla porta che si aprì cigolando e facendomi scorgere la figura di Petra intimorita.

La mia "amica" lavorava per me come assistente,mi prenotava gli incontri e rispondeva per me alle interviste

"-non esiste più bussare?"

domandai roteando gli occhi

"-scusa.."

pronunciò a bassa voce la ragazza avvicinandosi alla scrivania dove ero seduto.

"-senti Levi..."

si sporse cercando di farmi vedere ciò che portava sotto la camicetta rosa,a quel gesto la guardai in modo schifato.

"-Petra,non renderti più ridicola di quel che sei"

sbuffai mentre la rossa era terribilmente attaccata al mio collo

"-CIAO LEVI!,la tua guardia all'entrata non mi faceva passar..."

Il mio ragazzo entrò senza preavviso rimanendo deluso dalla posizione in cui ero.

QUEGLI OCCHI VERDE SMERALDODove le storie prendono vita. Scoprilo ora