Levi's pov
Mancavano due giorno a Natale oggi saremo dovuti partire per Friburgo città in cui era nato Eren.
"-conosci un po' di tedesco?"
chiesi al mio ragazzo mentre l'aereo decollava
"-sì, abbastanza,.diciamo che mi ricordo l'essenziale"
ridacchiò Eren
Le ore passarono velocemente e giunse il momento di scendere.
Il piccolo chiamò un taxi che ci portò fino alla cittadina,era pieno di verde e l'aria era fredda.
"-è una città storica,vieni ti porto a casa mia"
sussurrò Eren scendendo e pagando l'autista
Camminammo per qualche minuto sui ciottoli e i marciapiedi fino ad arrivare ad una casetta dal tetto spiovente.
"-ho paura... è da quando avevo tredici anni che non entro in questa casa"
confessò il moro impaurito
gli presi la mano
"-tranquillo,ci sono io con te"
sussurrai al suo orecchio
Eren girò la chiave nella serratura entrando nella dimora.
Il pavimento era di un legno scuro,come le pareti coperte interamente da quel materiale.,un divano bianco era posizionato davanti ad un caminetto su cui sopra si trovava un televisore.
Il tavolo da pranzo era di marmo chiaro con un centrotavola che accoglieva un vaso di fiori
"-mhm,ti porto nella mia stanza"
bisbigliò Eren conducendomi in un lungo corridoio buio.
"-non c'è una luce?"
chiesi appoggiandomi alle pareti
"-non la voglio accendere"
tremò il piccolo
"-ma.."
"-siamo arrivati"
mi interruppe Eren aprendo una porta chiara
La stanza non era tanto grande,il letto era di una piazza e mezza,una scrivania bianca era appoggiata alla parete ed una finestra faceva vedere il paesaggio cittadino.
"-ho sonno,domani è la vigilia e ti voglio portare a vedere la città"
sorrise il mio ragazzo abbracciandomi
"-però..."
Aggiunse ridendo
"-per la tua felicità si è offerto di accompagnarci David"
disse con sarcasmo
Sbuffai sdraiandomi sul letto per poi essere raggiunto da Eren che si accocolò sul mio petto.
"-buona notte"
commentò il moro
"-notte"
Conclusi io abbracciandolo.
Eren's pov
Quella casa.
Mi ricordo ancora quando mamma la vigilia si alzava presto per preparare i biscotti,.io la guardavo mentre metteva la glassa e di tanto in tanto ne rubavo un po'.
Poi arrivava mio padre,baciava la mamma e l'aiutava con il cibo,il babbo si stancava subito e con una scusa si andava a sedere sul divano bianco,.mi mettevo vicino a lui prendendomi le sue carezze sulla testa.
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QUEGLI OCCHI VERDE SMERALDO
Fanficil diciannovenne Eren Jager,un ragazzo bello e simpatico,ma con un passato buio,una sera si ritrova a casa di amici per partecipare ad una festa di compleanno. Ed è lì che si ritroverà intrappolato per la prima volta nelle pozze grigie e fredde di...