Capitolo 12

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Levi's pov

Baciare le sue labbra era qualcosa che avrei fatto all'infinito,erano morbide e a contatto con le mie,che erano screpolate,risultavano la miscela perfetta.

Dopo qualche minuto Eren si staccò per riprendere fiato,ma senza interrompere il contatto fisico,visto che fece congiungere le nostre fronti e io ne approfittai per unire le nostre mani in un intreccio di dita.

La sua risata cristallina mi risvegliò dai miei pensieri

"-Levi,come hai fatto a capirmi così in fretta?,sono veramente così deficente da farlo intendere così facilmente?,voglio che la gente non mi veda soffrire,non voglio che passino quel che ho passato io"

Nuove lacrime solcarono il volto giovanile di Eren

"-Deficente?,non direi Eren...se sono riuscito a capirti è soltanto merito della mia storia così simile alla tua.
Basta piangere ,le lacrime offuscano quei tuoi bellissimi occhi che e voglio vedere felici non sofferenti."

Lo riassicurai io portandolo in un abbraccio,le mie braccia forti gli toccavano la schiena esile e la accarezzavano.

Diedi un ultimo sguardo all'acqua che rifletteva la luna,promisi a me stesso che avrei aiutato Eren ad ogni costo se possibile per vederlo sorridere.

Ritornammo all' auto,il ragazzo era ancora attaccato alla manica del mio giubotto ,saranno state le undici di notte quando Eren, durante il viaggio di ritorno a casa,si addormentò nella macchina

"Tsk. E ora come faccio?" Mi domandai stanco

Decisi di portarlo nel mio attico,lo presi in braccio a mo' di sposa,camminai verso la mia stanza che si affacciava con una grande finestrata sulla brillante New York che risplendeva di luci.

Misi Eren sul letto,era leggerissimo quel ragazzo,gli tolsi il cappotto e le scarpe,mentre gli lasciai addosso i pantaloni e la maglietta a maniche corte che aveva sotto il maglioncino bianco.

Mi misi nel costoso letto accanto ad Eren,lo guardai dormire...
Aveva un'aria rilassata e non nascondeva nessuna emozione,sembrava un bambino,il MIO moccioso.

Abbracciai il ragazzo facendo sì che la sua testa si posizionasse sul mio petto,mentre io gli accarezzavo da sotto la maglietta la schiena.

La sua pelle era morbida e curata,i muscoli ancora non erano evidenti,anzi era abbastanza magro.(mode Levi nonna on😂)

La mattina successiva sarei dovuto andare a lavoro,ma con Eren quì accanto  a me era dura alzarsi,sarei rimasto in quella posizione per l'eternità.

"Ok moccioso,per questa volta e SOLO per questa volta, rimarrò con te" mi promisi mentalmente.

Quella sera avevo baciato Eren,non mi sembrava vero,provo veramente qualcosa per questo ragazzo dagli occhi color smeraldo.
Abbiamo storie così simili,con un'unica cosa che ci lega: IL DOLORE

Scommetto che Eren abbia sofferto così tanto da fare come me, crearsi un muro per non provare più quella sensazione di dolore,io il mio muro lo costruii con l'indifferenza e la freddezza,mentre Eren era un animo buono,che si preoccupava se la gente stava male,quindi si murò dentro delle mura(Wall Maria,ok la smetto) fatte di falsi sorrisi e risate,mentre dentro moriva.

Con questi pensieri mi addormentai abbracciando Il mio moccioso.

QUEGLI OCCHI VERDE SMERALDODove le storie prendono vita. Scoprilo ora