10. Lei viene con me

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Avete presente le emozioni del primo appuntamento? Le gambe pesanti, lo stomaco in subbuglio, le palpitazioni fuori controllo. Ecco, io le sto provando tutte insieme, queste emozioni. Un bel frullato di paura con un pizzico di ansia da prestazione e amore, amore a volontà. Più la curiosità di avvicinarsi a un perfetto sconosciuto, in una dose quanto basta.

Sapete, è come se si trattasse di un altro uomo, l'uomo che tra una manciata di minuti mi ritroverò di fronte. Diverso come io stessa mi sento diversa, cambiata. Eppure, piccolo ma ingombrante, un pezzo della vecchia Rossella sopravvive: è dove ho appicciato Ömer, per timore di perderlo. Sugli occhi, ricordate? Mi è bastato rivederlo e subito il mio cuore l'ha riconosciuto.

"Ah, Rossella, che fai? Ci infili di nuovo il cuore in questa faccenda?", mi rimprovero, mentre percorro con passo svelto uno dei vicoli del centro. Sì perché, nonostante tutto e contro ogni sana condotta, proprio non riesco a figurarmi il sopralluogo alla Boutique come un incontro meramente professionale. Certo, Garbure e Balon dovranno collaborare, ma non sono che marchi, questi nomi. Dentro, in verità, ci siamo io e Aslan. Possiamo limitarci alla sola sfera lavorativa, noi due?

A quest'ora, Piazza dei Fiori è deserta. La raggiungo che è ancora avvolta nel sonno. Qualche negoziante comincia a tirare su la saracinesca e una perpetua, armata di ramazza e un secchio colmo fino all'orlo di acqua e sapone, pulisce il sagrato della chiesa che vi si affaccia, su un lato. Mentre attraverso la diagonale, le campane scandiscono l'ora e un piccolo stormo di colombi s'alza in volo verso il campanile.

D'improvviso un trapano, il ticchettare impazzito dei martelli, il fruscio di macerie scaricate nella pancia di un camion, che attende a motore acceso. I soli rumori che ascolto mi parlano di una febbrile attività, nel cantiere da cui sta prendendo forma la nuova Boutique.

Quattro sagome attendono, pazienti, davanti alla vetrina centrale, al momento coperta da un ampio foglio scuro. Provo a mettere a fuoco i dettagli: una montatura ricercata, "Yuri, è lui"; un paio di ginocchia grandi quanto noci, "Uff, Delia!"; un codino puntuto, "Lu, ma perché tutta sola?"; e quegli occhi da faina che tanto detesto, "Che fortuna, Jacques Le Fèvre...".

"Zuccherino, dolce visione", si fa avanti il viscido Jacques, già pronto ai doppi sensi. "Mi potrei abituare al nostro buongiorno quotidiano; ti pare?".

Sorrido, stupida, e intanto osservo i miei colleghi fingendo di prestare loro attenzione; invece, chi cerco non è tra i presenti. Guardo meglio; no, Aslan non c'è.

"Possiamo entrare, signor Le Fèvre?", abbandona i convenevoli Yuri.

"Mi sembra un'ottima idea", lo spalleggia Delia, stranamente disposta a darsi da fare. "Rossella è arrivata, dunque entriamo!".

"Allora prego, Grissino", le accarezza un braccino Jacques, affamato di carne giovane. "Mi piace questo inaspettato fervore da parte vostra", le rivolge le sue allusioni ben poco sottili, con la pancia gonfia al di là della soglia. "C'è bisogno di uno staff appassionato, in questo progetto". E nel tuo letto, omuncolo spregiudicato, storco la bocca.

"Cara Roxy", Lu mi si affianca con la solita premura. "Sono davvero felice di tornare a lavorare con te per la singolare Madame, sai?". Le mandorle che ha sul viso vibrano di intesa: "Siamo molto felici, volevo dire".

E quel plurale sul quale Lu Krizman insiste, senza dubbio a ragion veduta, mi confonde. A cosa sta alludendo l'assistente di Aslan? Forse a quanto le avrà confessato ieri, dopo la riunione. O forse non è che un'impressione personale, nient'altro. Siamo, sostiene. Io, invece, cosa sono? Spaesata, trepidante, terrorizzata?

Fatto sta che Yuri ci interrompe sul più bello: "Un tipo singolare il tuo capo, Lu". Gli occhiali tartarugati disegnano un semicerchio sopra le nostre teste. Seguendone la traiettoria, volgo lo sguardo a un'imponente scalinata di marmo bianco, che i lavori di ristrutturazione hanno ricoperto in diversi punti di polvere giallognola. Non mi colpisce che questa struttura maestosa, tra le mura di quello che diventerà il punto vendita di lusso di Marguerite Rochelais.

Crisantemi fritti tutto l'annoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora