11. Kral Aslan

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"Sentite un po', ragazzi". Anna sbandiera una rivista stropicciata, che l'ha tenuta impegnata per almeno mezz'ora da quando è arrivata al Coffre. L'assenza di Madame si sta facendo sentire, su questo Yuri ha proprio ragione: fuori dal suo controllo, anche le gemelle sembrano aver recuperato loquacità e, attorno alla tavola che ci fa da scrivania comune, è tutto un ridere, ammiccare, farfugliare.

Posa la rivista sul piano, Anna, e si schiarisce la voce: "Trentaquattro anni, manager in ascesa, acculturato e bello come un dio greco. Peccato che sia turco. Alessandro Aslan, ex amministratore delegato dell'Agenzia Re, ha raccolto l'eredità della storica AgePub e ne sta facendo una scommessa chiamata Balon".

"Fammi continuare", le si scaglia addosso Lena, il papillon allentato dalla circostanza. "Stiamo lavorando con questo Marcantonio, sul serio?", accarezza la fotografia che accompagna l'articolo. "Dunque, ascoltate. Il creativo, per anni braccio destro di Ercole Re, è pronto a spiccare il volo e a confermare le sue doti nel campo della pubblicità. Riservatissimo, si sa poco di lui. A parlare, al suo posto, sono le campagne vincenti che portano la sua firma. La prossima lo vedrà impegnato con il prestigioso marchio di arte orafa lanciato da Marguerite Rochelais, per tutti Madame Garbure". Lena incolla il mento alla pagina. "Siamo noi!", ridacchia mentre la sorella tira il foglio per dare un'altra occhiata al servizio: "Le signore sono avvertite: a sponsorizzare i loro gioielli sarà, d'ora in avanti, un vero re capace di trasformare tutto ciò che tocca in oro: Kral Aslan". E giù a ridere, le AnnaLena.

Io, invece, non riesco a distendere il viso: "Ho sentito abbastanza", mi sfogo sottovoce. Lascio la postazione per raggiungere l'area bar e servirmi del tè caldo. Mi muovo silenziosa, cercando di non attirare l'attenzione dei presenti, ma sento addosso lo sguardo indagatore di Yuri. Mi studia, Conciarini. Insoddisfatto delle vaghe motivazioni che gli ho propinato per eludere il discorso Aslan, dopo la pirotecnica entrata in scena di qualche giorno fa sul raccordo della Metropoli, credo voglia trovare le risposte che cerca da sé.

"Però, il nostro pubblicitario!", si lascia andare a un plateale applauso. "Il suo lavoro per la Boutique e per la nuova collezione non è ancora iniziato, ma la campagna in pratica l'ha già lanciata. Quindi, non è solo supponente e maleducato, sembra in grado di ragionare, e anche bene".

"Perché dici così, Yuri?". Anna domanda, Lena pontifica: "Non è professionale da parte tua. Ora lavora nella tua stessa squadra, in fondo".

"Ma, poi, guarda che sorriso!". Le gemelle continuano a passarsi la rivista e Conciarini, la matita tra le labbra, le resta a osservare scuotendo la testa. D'un tratto, si volta nella mia direzione e mi costringe a dare un sorso al tè ancora bollente.

"E tu, Ros, non dici nulla?", vuole sapere.

Deglutisco, la gola in fiamme e il pensiero che corre a quella sera alla villa di Aslan, la zuppa dal sapore straniero, dopo il salvataggio in piscina, e la canzone che gentilmente si era offerto di tradurre. Anche in quell'occasione, il tè era troppo caldo, e lui mi aveva bruciata dentro.

"Cosa ti aspetti che aggiunga?", poso la tazza.

"Giusto, ha ragione Rossella!". Finalmente la rivista rimane nelle stesse mani, quelle di Lena o forse di Anna, non so, capita di non distinguerle certi giorni. "Tu eri dipendente di Damiano e Ercole Re", mi puntano in quattro pupille vispe. "Lo conosci bene, il Kral Aslan?". "Ma poi Kral cosa significa?", si interrompono di colpo. "Vuol dire re, stupidina", fa una all'altra. "L'ho appena letto. Sarà turco".

Io guardo Yuri e faccio spallucce: "Hai ragione tu. Alessandro Aslan è un uomo difficile (e disponibile e generoso, penso), pretende (molto, ma altrettanto sa restituire), non ama piacere agli altri (eppure, alla fine, ci riesce). È fatto così. In ogni caso, lo devi ammettere: con questa intervista è stato bravo". Eh sì, non ci sono antipatie o rivalità che tengano, caro collega: Aslan che concede un'intervista è una novità, se però le domande sono incentrate sulla nuova Agenzia Balon e il trucco serve a svelare qualche innocuo dettaglio sui progetti della Garbure, ben venga un'intervista. Quasi sorrido: Ömer e il suo eccezionale intuito.

Crisantemi fritti tutto l'annoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora