44. Ringraziamenti

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A Rossella e a chi ha la tenacia di restare. Perché l'amore non è altro che questo: esserci.

Ad Aslan e a chi sa tornare. Perché l'amore funziona un po' come una bussola, più noi ci ostiniamo a muoverci più l'ago è impiantato sul nord. E là ci riconduce.

A Samurai e alla Vasaia, le parti migliori di noi.

A Daniela e alla sua amicizia. Perché se l'amato ferisce, l'amico ripara. E anche questo è restare.

A Damiano. Perché è facile cedere alla rabbia, ma ci vuole fegato per cambiare e scegliere di essere semplicemente buoni.

A Daniela e a Damiano, insieme. Perché capita che l'amore sparga luce anche sul nero più nero, e allora ne escono mille e un colore.

A Madame e a Corrado. Perché genitori si nasce, i migliori però lo diventano.

A Yuri e alle delusioni del cuore. Sappi che non sei solo, Conciarini. Passerà.

A Jacques Le Fèvre e al whisky. Che vi serva da lezione: non si tradisce mai il cognac.

A Emma. Perché non è mai troppo tardi per uscire dai ranghi. E poi il rosa, cara Emma, ti dona.

Al maestro Satoshi. Perché non è vero che le cose grandi non entrano nei contenitori piccini. E lui lo prova.

Al Giappone e alle premonizioni d'amore.

Alla Turchia e al diasporo. A tutto ciò che è raro e lontano.

A te, che stai leggendo.

E ai crisantemi fritti, che non hanno perso quel sapore di buono.

Sira

Crisantemi fritti tutto l'annoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora