37. Aslan, Aslan, Aslan

2.1K 199 91
                                    

Come un'immagine sfocata che a poco a poco si fa nitida, le AnnaLena mescolano i loro contorni e si sovrappongono in un'unica esclamazione. Quattro occhi che si dimezzano, un naso di due che sparisce, le bocche che si restringono a un solo cerchio, aperto per lo stupore.

"Siete forse impazziti?", si difendono aggrappate l'una all'altra. E così restano: "In quale pasticcio volete trascinarci?". Finché il loro comune contorno torna due linee distinte, tornano due le teste e due le cravatte sulle camicie di seta, e quella che ci raggiunge è una coppia di vocine identiche, per nulla rasserenanti.

"La nostra risposta, comunque, è no!".

"Categoricamente no".

"Avanti, ragazze". Yuri spunta a separarle nel mezzo, le prende sottobraccio e tira, deciso, a sé. "Non vi stiamo mandando al patibolo, ma in televisione".

Le labbra, già sottilissime, tese come una corda di violino e il naso arricciato, le gemelle si liberano in sincrono dalla presa di Conciarini. La loro protesta comincia dalla faccia: "Guardateci!", Lena si infilza una guancia con l'indice. "Credete davvero che un po' di trucco ci possa trasformare nella qui presente Rossella?".

"Ferme! Non è questo che vi chiedo", congiungo i palmi, con espressione innocente. "Dovrete semplicemente accompagnarmi e rispondere a qualche domanda".

"Ecco!". Yuri mi indica, petto spiegato, come fosse un vero presentatore. "Anna e Rossella verranno intervistate da CanalDi, mentre Lena e Rossella saranno ospiti di Rete Uno".

Le gemelle, interdette, smettono di scuotere il capo a vanvera: "E questa sarebbe la soluzione?".

"Lo è", cinguetta Madame. "Le Fèvre chiede che la stessa persona sia contemporaneamente in due studi diversi. Impossibile per chiunque del gruppo, ma non per voi, che siete due gocce d'acqua. Jacques pretende anche che Rossella partecipi alle interviste, dunque possiamo approfittare di questo stratagemma e del fatto che Clementine nelle istruzioni non ha specificato come, né per quanto tempo...".

"Quindi, avrò cinque minuti per restare nel primo studio" aggiungo compiaciuta. "Quando avrò lasciato CanalDi, Anna continuerà a raccontare della Boutique e della collezione che lanceremo la prossima settimana; intanto, io avrò tutto il tempo per spostarmi a Rete Uno e raggiungere Lena, che avrà già cominciato a parlare, e comparirò in studio per concludere la seconda intervista".

"Può funzionare. Non ci resta che cronometrare i vari passaggi", mi sorride Yuri.

Le AnnaLena si guardano, forse si stanno scambiando pareri contrastanti, usando la telepatia tipica degli omozigoti: "Ma cosa dovremmo dire della Garbure? Noi non abbiamo esperienze di questo genere. E se ci scappa da ridere? O se non riusciamo a spiccicare una sola parola? Le telecamere a molti fanno un brutto effetto".

"Ci riuscirete, perché ad avere bisogno di voi è Alessandro Aslan", sentenzia d'un tratto Conciarini. "Quando lo incontrerete, lui vi sarà debitore. Anzi, Rossella gli farà sapere tutto prima, così vi seguirà addirittura in diretta!".

Oh, diavolo di un Damerino! Che promessa è questa?

"Aslan...". Lena è la prima a reagire, pizzica il gomito della sorella per ottenere di nuovo la sua attenzione e le domanda a bassa voce: "Cosa ne pensi?".

Anna inspira profondamente e si allenta la cravatta: "Bah, non saprei", si incurva. "È vero, Rossella? Lo verrà a sapere anche Aslan?".

Annuisco: "Senza di voi finiremo con il perdere l'agenzia Balon, la sua creatura".

Un'occhiata torva è tutto quello che riesco a rivolgere a Yuri. Fare leva sul debole che le AnnaLena nutrono per Ömer è davvero ignobile.

Crisantemi fritti tutto l'annoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora