Sessantasette: Zoe Lord.

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Nella foto: Meghann Fahy nel ruolo di Zoe Lord.

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Quando esco dalla stanza, le sorelle di Tom e Dominic rientrano. Mi piacerebbe parlare con Sophie di quello che è successo alla sua famiglia, così mi avvicino a lei. Indossa ancora quel bellissimo vestito celeste che ha scelto per uscire con Lok e, se non fossimo in queste circostanze, probabilmente glielo direi.

«Posso parlarti?» le chiedo, sorridendole.

Sophie alza il capo e annuisce. Ci allontaniamo di qualche metro e ci sediamo sulle scomode sedie di plastica. Sono già stata due volte in ospedale (questa è la terza) e realizzo solo adesso che due volte sono stata qui per Lok. E l'altra... beh, perché ero in coma. E se ripenso al fatto che tutto questo è successo due mesi fa, sono ancora più scioccata.

«Non sapevo niente dei Cinque Incendi, ma Elizabeth mi ha raccontato tutto. Compresa la storia di Lok e della tua famiglia. Volevo dirti che mi dispiace tanto, perché so cosa si prova ad aver perso i propri genitori, ma non ho la minima idea di cosa significhi assistere al loro omicidio»

Vedo gli occhi di Sophie inumidirsi e un secondo dopo sta piangendo. Mi piacerebbe tanto abbracciarla, dirle che per lei ci sarò, ma non penso che sia il momento giusto. Sta soffrendo ancora per quello che è successo alla sua famiglia, ma non lo ha mai ammesso di fronte a me perché non siamo proprio amiche e ci conosciamo bene da poco tempo.

«Da quando sono nata, ho vissuto in un orfanotrofio per dieci anni, poi ho scoperto di avere una zia di secondo grado, Juanita, che ha deciso di prendersi cura di me. È morta due settimane prima che cominciassi l'Accademia, per un tumore al fegato. Inizialmente il problema non si poneva, perché avrei vissuto in Accademia per otto mesi, perciò non avevo bisogno di una casa... ed ero sicura che qualcuno mi avrebbe adottata, perché sono un'ottima studentessa e un'ottima Strega. Tuttavia, fino a pochi giorni prima che il mio primo anno finisse, non sapevo dove avrei trascorso l'estate. Non volevo tornare in orfanotrofio, perciò Angelique mi ha presentato una donna, Zoe Lord. Aveva ventiquattro anni quando l'ho conosciuta e stava cercando di adottare un bambino, perché è sterile. All'inizio era contraria, non voleva un'adolescente, ma un vero e proprio bambino appena nato, da crescere. Alla fine, invece, ha accettato ed è diventata mia madre a tutti gli effetti»

Non sapevo che fosse stata adottata, questo perché Lok non me ne ha mai parlato. Forse lei ha deciso di non parlarne proprio perché tutto questo la fa soffrire e le fa ricordare ciò che è realmente accaduto ai suoi genitori biologici.

«Mi dispiace tanto» dico, «ma sono anche molto felice per te»

Sophie mi sorride. I suoi occhioni sono colmi di lacrime e per un secondo ho quasi l'istinto di abbracciarla. È una brava ragazza, ha sofferto tanto e adesso sta cercando di riscattarsi, di dimostrare alla vita che è lei a comandare adesso.

«Da un anno, ormai, il mio nome completo è Sophie Castle Lord» dice, «e, beh, ho anche un secondo nome, quello di mia madre, ma... non lo uso praticamente mai»

Sorride debolmente ed io ricambio il gesto. Forse ho anche io un secondo nome, ma non ne ho la minima idea. Una domanda mi balena nella testa: il mio nome è stato scelto da Spencer ed Oliver o da Theresa e Paul? E come mai ha la stessa iniziale di quello di Molly e di Meg? Devo chiedere a Adam se sa qualcosa.

Sto per dire qualcosa a Sophie, quando sento una voce roca chiamarla. Seguo il suo sguardo e noto una donna che corre verso di noi, dalle scale. È alta poco meno di un metro e settanta, magrissima, dai capelli biondo cenere lunghi fino al seno e due occhi grandi, color nocciola.

«Mamma!» esclama Sophie, alzandosi in piedi e correndole incontro.

Non credevo che fosse sua madre. Esteticamente non dimostra affatto venticinque anni e... e non pensavo che Sophie la chiamasse così dopo neanche un anno dall'adozione.

Supernatural Creatures 2 - La Dominatrice dell'AriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora