Quarantatré: La scelta di Adam.

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nella foto: Liam Aiken nel ruolo di Adam Smith da adolescente.

In questo capitolo saranno presenti alcune fotografie di personaggi adulti in versione adolescente, ovvero quand'erano più giovani. Scriverò attore e nome del personaggio sotto alla fotografia, così sarà più semplice capire chi sono.

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«Ciao» dico, affacciandomi nell'ufficio di Adam, «ti disturbo?»

Alza lo sguardo dalla scrivania e mi sorride. Dopo avermi dato il permesso di entrare, chiudo la porta alle mie spalle e mi addentro nella stanza, sedendomi sulla sedia accanto a lui.

Non ero sicura di trovarlo, soprattutto perché le lezioni sono finite da tre ore e l'ultima lezione l'ho avuta con lui, ma da quando ho scoperto essere il mio padrino ha preso la buona abitudine di passare a salutarmi prima di tornare a casa. Mi sento molto apprezzata da lui, nonostante – come dice Tom – sia strano il fatto che abbia deciso di farmi da "padre" solo adesso.

«So che cosa è successo oggi con Angelique» mormora, con voce tranquilla, «quindi non c'è bisogno di dirmelo»

Sospiro e, dopo aver incrociato le braccia al petto, replico: «Scrivilo tu un tema sulla nascita di Animo e su tutti i suoi Rappresentanti»

Alza un sopracciglio, confuso.

«È il compito di punizione che mi ha dato Angelique. E sono sicura che la scelta "Animo" non sia per niente casuale!»

Adam sorride, poi mi accarezza il viso.

«Non preoccuparti» mormora, «sono sicuro che Angelique sarà magnanima»

Faccio spallucce. «Lo spero. Comunque, posso chiederti una cosa... un po'... come dire...»

Adam deglutisce. «... c'entra con me? Con il fatto che sono il tuo padrino?»

Rimango sbalordita a guardarlo. Come fa a saperlo? È così evidente? O forse si aspettava che prima o poi gli facessi delle domande?

«Dimmi pure»

All'improvviso mi ritrovo senza voce e con la gola secca. Tutte le domande che ho da fargli sono svanite, insieme al coraggio. Ero così sicura di sapere perché per sedici anni ha preferito farsi i cazzi suoi e adesso, invece, non è più così.

«Ehm...»

«Malia, ascolta» mormora, «so che cosa mi vuoi chiedere. La verità è che sedici anni fa non ero pronto per fare il padre. Avevo vent'anni, la mia migliore amica era appena morta e tu sei sua figlia... come potevo prendere in custodia sua figlia e crescerla? E poi... i miei genitori non sono mai stati un modello per me. Mia madre tradiva mio padre con chiunque... e David ne è la prova... mentre mio padre è sempre stato un sottomesso, perché nonostante sapesse di mia madre non ha mai fatto niente per cambiare o migliorare le cose. Io, come figlio loro, ho imparato a scappare dai problemi... e per questo quando Spencer è morta ho pensato bene di andarmene, perché per me crescerti era un problema»

Non so se sentirmi offesa o felice del fatto che non mi abbia adottata. Se non fosse stato capace di crescermi, chi sarei oggi? Se invece ne fosse stato capace, sarei la stessa Malia di adesso?

«E da tua madre hai imparato ad avere relazioni segrete con Caroline?»

Adam sospira. «Sì»

«Vorrei saperne di più» dico, «se per te va bene»

Alza le mani, a mo' di difesa. «Quattro mesi dopo la tua nascita, esattamente il giorno in cui gli Stewart hanno avuto il permesso di adottarti, ero sconvolto e arrabbiato con me stesso perché avevo volontariamente rinunciato a te, e me n'ero pentito. Ci siamo incontrati in un negozio di tatuaggi. Sai, io e tua madre ci eravamo promessi di tatuarci qualcosa che simboleggiasse la nostra amicizia, ma poi... be', sai, no? Caroline era lì per lo stesso motivo. Non ci siamo mai amati, ma andavamo a letto insieme, ed è stato così fino a due anni fa, quando ho realizzato che non potevo continuare ad ignorare il fatto che Spencer fosse morta. Così ho cominciato ad accettarlo, un po' per volta»

Supernatural Creatures 2 - La Dominatrice dell'AriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora