Quarantotto: La vera storia di Lodovica.

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nella foto: G. Hannelius nel ruolo di Tiana Nevil, Fata della Tecnica (frequenta il terzo anno).

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Quando riapro gli occhi non mi trovo più nella stanza. Sono stesa su un letto molto scomodo e il mio corpo è nascosto sotto una pesante coperta che puzza di muffa. Mi chiedo che ore siano, ma non c'è un orologio nella stanza, così scendo dal letto e attraverso la camera semibuia. Somiglia ad un dormitorio, ma non l'ho mai visto in vita mia.

Esco dalla stanza e riconosco i muri e il pavimento: sono ancora al GSS. Probabilmente dopo essermi addormentata qualcuno mi ha portata a letto. Non so chi, ma ora mi interessa ben poco.

Cerco di ambientarmi e seguo i rumori per tornare nell'atrio principale, ma è tutto inutile. Non sento niente e l'unico odore che percepisco è sangue.

Aspetta. Sangue?

Comincio a correre, seguendo il corridoio illuminato e dopo aver svoltato l'angolo vedo una serie di corpi inerti a terra. A giudicare dal camice deduco siano scienziati. Cammino piano, cercando di non guardarli. Hanno collo e petto pieno di sangue, il viso scoperto è colmo di tagli e di ferite. Non so cosa sia successo, ma a giudicare dalle mostruosità che sto cercando di non vedere, credo proprio che Lexie c'entri qualcosa.

Infatti, quando entro nella stanza principale mi accorgo che ci sono computer distrutti, persone a terra, coperte da teli grigi, e alcune persone sedute sui tavoli, mentre altre le stanno medicando.

L'unica persona che conosco è Lodovica, quindi mi avvicino a lei. Ha i capelli lunghi castani raccolti in una coda alta e un piccolo taglio sulla tempia le sta sanguinando. Non bada molto alla sua ferita o a me, forse perché è intenta a cucire la ferita di un uomo.

«Che cos'è successo?» domando.

Non mi risponde. Mi ha sentita, è impegnata o è arrabbiata con me? Non capisco cosa passi per la testa a questa ragazzina.

«Benjamin è stato qui» dice lei, quasi sputando, «e Lexie è andata via con lui»

Da come l'ha detto sembra che un normale ragazzo sia venuto a far visita alla sua ragazza e che siano usciti dalla porta principale senza causare decine di morti. Vorrei tanto sapere come fa a parlare in modo così tranquillo e sarcastico di una cosa grave come questa. E, soprattutto, come fa a nominare il nome di suo fratello con questa naturalezza.

«Dove sono gli altri?» chiedo, con il tono di voce più alto di prima.

«In Accademia» risponde, «sei rimasta solo tu. E Scott. Ma lascialo stare, si sta occupando di alcune cose burocratiche e non vuole essere disturbato»

Mi sta infastidendo.

«Qualcuno sta seguendo il contatto con Salem?»

Lodovica mi rifila un'occhiataccia.

«Davvero mi stai chiedendo questo? Guardati intorno, Malia! Ci sono decine di persone ferite e tu mi chiedi se il tuo Regno ha risposto ad una cazzo di chiamata! Be', no, non l'ha fatto. Ora sei più contenta?»

«Non l'ho chiesto perché sono una stronza egoista» ribatto, «volevo saperlo perché questa fuga d'amore fra Lexie e Ben potrebbe aver causato dei danni ai sistemi e ai computer!»

Lodovica scoppia a ridere e lascia andare l'uomo che ha medicato, il quale si allontana rapidamente, abbassando il capo. Quasi mi ero dimentica del fatto che fosse a mezzo metro di distanza da me.

«Certo che ci sono stati dei danni. Tu dormivi mentre io ero qua a combattere contro mio fr...»

È proprio un'idiota. Mi sta sbattendo in faccia la verità, ma non ha il coraggio di dirlo agli altri.

Supernatural Creatures 2 - La Dominatrice dell'AriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora