nella foto: Sydney Park nel ruolo di Allison Potter, Fata dei Liquidi (frequenta il terzo anno).
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Prima di scoppiare a piangere, esco dalla stanza e comincio a correre verso l'ufficio dov'ero prima. Non sono ancora passate due ore, ma spero di vedere Angelique. All'interno della stanza ci sono quest'ultima, Charlotte, Hagen, Adam e Wood. Mi guardano come se avessero appena visto una pazza. Effettivamente credo di esserlo: ho il viso rigato di lacrime.
«Malia! Che cosa è successo?» esclama Adam, alzandosi.
«L'annuario» dico, «l'annuario che mi hai dato tu»
Gli altri guardano il mio padrino con aria confusa. Non sanno di cosa sto parlando, ma sono troppo agitata per formare una frase di senso compiuto.
«Quando l'ho sfogliato per la prima volta... sotto la foto di Ayato Asuka c'era la data di nascita e la data di morte, ma quell'annuario è uscito nel 1999, otto anni prima che morisse. Quindi com'è possibile che ci sia scritta la data di morte?»
Angelique ha gli occhi lucidi ed è incapace di parlare.
«L'annuario è uno strumento magico molto particolare» mormora Charlotte, «si aggiorna da solo ogni volta che a qualcuno che è citato nell'annuario succede qualcosa, come morire o cambiare lavoro»
Spalanco gli occhi e sento tutti i profumi, i suoni e le persone scomparire attorno a me. Non avrei mai pensato di averne la certezza, ma è così. Pensavo avrei dovuto aspettare anni e lottare contro Lexie fino a perdere la mia vita, invece è sempre stato tutto sotto i miei occhi e non me ne sono mai accorta. Mi sento così stupida, ma allo stesso tempo così felice.
Sull'annuario che mi ha dato Adam, sotto le foto dei miei genitori e dei miei zii – Marie e Chris – non c'era la data di morte. Questo significa che sono ancora vivi.
«Malia, ci stai spaventando. Che cosa è successo?»
Singhiozzo. «I miei genitori» dico semplicemente, «sono vivi»
Sotto lo sguardo sconvolto e confuso dei professori, scoppio a piangere e a ridere nello stesso istante. Sono felice, sono di nuovo viva e come Lexie ho un motivo per andare avanti e per sopravvivere.
«Abbiamo un annuario al GSS? Eh? Lo abbiamo?» grida Adam all'improvviso, con la voce spezzata.
Oh no. Guardo Charlotte: è sconvolta, ha gli occhi spalancati e sta fissando Adam, mentre esce dalla stanza rapidamente, tenendosi una mano sulla bocca. Il fatto che mia madre sia viva potrebbe causare una probabile rottura fra Adam e Charlotte e non lo vorrei mai, perché non l'ho mai vista così felice, se non nell'ultimo mese. Ha sofferto così tanto quand'era piccola, crescendo senza due genitori che l'amavano incondizionatamente, e adesso si merita di essere felice.
Una manciata di minuti dopo, Adam torna con una pila di quadernetti bianchi con una scritta dorata sulla copertina. Mi chiedo cosa diavolo ci facciano qui degli annuari, ma non voglio saperlo.
«Richiama tutti i ragazzi» ordina Adam ad Angelique, «il loro compito per oggi pomeriggio sarà scoprire se questi dannati annuari dicono la verità o no»
Detto ciò, esce dalla stanza, sbattendo la porta. Sono rammaricata e mi dispiace che abbia reagito così. Credo sia felice per la novità, ma è anche in collera perché sa che questo è un problema per lui. Ha vissuto gli ultimi sedici anni della sua vita senza la donna che amava, credendola morta. Quando ci siamo conosciuti, mi ha confidato che non aveva il minimo sospetto che fosse viva... oggi, invece, è probabilmente viva, dispersa da qualche parte.
Mi siedo al tavolo e prendo l'annuario. Non voglio sapere di che annata è, così comincio a sfogliarlo. Hagen mi passa un foglio e una penna, sorridendomi. Ha gli occhi lucidi, così cerco di ricambiare il gesto.
Nell'ora seguente trascrivo tutti i nomi dei maghi, delle streghe, delle fate e dei guerrieri morti che trovo negli annuari. A mano a mano che il tempo passa, gli adulti escono dalla stanza e dei miei amici non c'è traccia. Decido di finire il lavoro, così quando chiudo l'ultimo annuario e finisco di scrivere l'ultimo nome, mi accascio sulla sedia e mi lascio andare in un sospiro di stanchezza.
Alzo lo guardo verso il display del computer e scopro che sono da poco passate le sette. Fra un po' sarà ora di cena, ma prima voglio consegnare il lavoro ultimato e parlare con Scott. Ho fatto male ad andarmene in quel modo e se non è tornato probabilmente non sa nemmeno il motivo che mi ha spinta a fuggire.
Consegno la cartellina a Benson, chiedendogli di darla a Adam appena lo vedrà, poi torno nella stanza dove ho eseguito il test a Lexie. Busso un paio di volte e finalmente la porta si apre.
Scott è stanco, lo leggo nei suoi occhi. Gli rivolgo un sorriso, poi entro.
«Ti avevo chiesto di restare qui. Perché sei andata via? Qualche problema con Lexie?»
Scuoto il capo. «No, Lexie non c'entra niente»
Ha lo sguardo di uno che la sa lunga, ma non voglio sapere quali dettagli scabrosi sa sul mio conto.
«So cos'è successo» mormora all'improvviso, «e so tutto dei tuoi genitori, della tua famiglia, della tua nascita. E forse sai qualcosa di me anche tu»
Alzo le sopracciglia e lo fisso, interdetta. Come posso sapere qualcosa di una persona che ho conosciuto due ore fa? A malapena so il suo nome, se vogliamo dirla tutta.
«Non hai notato nessuna somiglianza, eh?»
Non capisco di cosa stia parlando, così scuoto il capo. Somiglia a qualcuno che conoscono? No, non mi risulta.
«Allora facciamo così» dice, sorridendo, «ti dirò qualcosa di me, visto che non abbiamo avuto il tempo di presentarci»
Annuisco.
«Mi chiamo Scott Brown e ho sedici anni... no, uno in meno di te, solo che li ho già compiuti. Sono nato a Glacias il 18 gennaio e sono il Mago del Ghiaccio. Mia madre si chiama Kate e mio padre Charles, ma è scomparso quando avevo due anni. E sì, Pierre è mio fratello maggiore»
Volevo chiederlo fin da quando ha pronunciato il suo cognome. Non posso credere che Pierre abbia un fratello e che sia Scott. E come mai lui lavora al GSS mentre il più grande no? Decido di chiederglielo.
«Mia madre lavora con Angelique e gli altri fin da quand'era adolescente. Mio fratello però non era interessato a queste cose, io sì. Ovviamente ha fatto un giuramento e non racconterà mai a nessuno del GSS, neanche sotto tortura»
Gli rivolgo un sorriso e gli sfioro delicatamente la mano. Il suo viso si dipinge di un rosso acceso.
«Mi chiamo Malia Collins, ma prima Malia Stewart. Sono nata a Salem il 29 maggio e sono la Dominatrice dell'Acqua. Meg e Molly sono le mie sorelle gemelle»
Mi sorride. «Malia Stewart?»
«Be'... sono stata adottata dopo la mia nascita, ecco. Sai, per quello che è successo a Salem»
Annuisce. «Lo so, lo so. Stewart è il cognome di un mago che ha perso i suoi poteri durante la battaglia»
«Sì» dico, «è mio padre. E l'altra donna, Theresa, è mia madre adottiva»
Scott fa cenno di aver capito con un gesto del capo.
«Immagino che il ragazzo biondo sia il tuo ragazzo» borbotta, abbassando lo sguardo.
«Già. Stiamo insieme da un mese. Si chiama Tom, comunque» replico, «mentre la ragazza dai tratti orientali è Aiko, la mia migliore amica»
Rialza lo sguardo e incrocia i miei occhi.
«Lodovica è la mia» mormora, «ci conosciamo fin da quando siamo piccoli e abbiamo vissuto insieme, praticamente»
Ci guardiamo per qualche secondo di troppo, perlomeno finché non sento il cuore battere a mille. Deglutisco e interrompo lo sguardo.
«Ehm... purtroppo devo andare. Sai, fra mezz'ora c'è la cena in Accademia»
Scott ride e mi saluta. Esco dalla stanza, ma invece di dirigermi verso l'uscita, cammino verso le celle. Voglio vedere Lexie e stavolta non lo farò di nascosto.
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Supernatural Creatures 2 - La Dominatrice dell'Aria
FantasíaCon sorpresa di tutti, Malia si risveglia dal coma in cui Lexie l'ha trascinata, più motivata a vincere questa guerra e fermare la sua acerrima nemica. Così, tra un bacio e l'altro, tra un esame e nuove amicizie, al GSS fanno una scoperta eclatante...