25. Questi erano altri

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《Rebecca, Jack e Carmen! Cosa ci fate qui?》gridò Mary vedendoci incontro.

Eravamo davanti al cancello di entrata del Regno. Era tutto deserto, sembrava che Meridione fosse abbandonato.

Mary ci corse incontro arrivando dal palazzo alle sue spalle, che non avevo il coraggio di guardare. Guardai negli occhi Mary.
La donna ci venne incontro e ci abbracciò uno ad uno, sussurrando di essere felice di vederci sani e salvi. Solo in quel momento, guardai davvero il palazzo.

Era totalmente sotto attacco.

Potevo vedere da qui i nemici. Carmen, al suo fianco, chiese perché suo padre stesse facendo questo.

Non era il Re di Settentrione.
No.
Questi erano altri.
Qualcuno che non vuole l'Unione.

《Venite. Dobbiamo andare via!》disse Mary, prendendomi la mano.

I due fratelli la seguirono, ma prima che potesse un altro passo mi fermai sul posto.

Non potevo andare via.

Mary mi disse di andare, di continuare a camminare. Il mio sguardo, però, era fermo su casa mia.
Potevo vedere chi la attaccava tentare di sfondare il portone. Le truppe di Meridione, affiancate da quelle poche di Settentrione incaricate di proteggere l'altra famiglia Reale, che provavano a fermare i nemici. Quei pochi cittadini rimasti che correvano impauriti per le strade, alla ricerca di un rifugio.

Tra loro vidi una ragazza.
Avrà avuto circa quattordici anni e sembrava non accorgersi di quello che le succedeva intorno. Aveva le cuffie nelle orecchie e uno zaino in spalla, guardava in basso e non accennava a voler alzare lo sguardo.
Per un secondo, pensai che non si fosse minimamente accorta della minaccia alle sue spalle, ma subito dopo la vidi provare a girare la testa e fermarsi per poi continuare a camminare; questo mi fece capire che sapeva perfettamente quel che stava accadendo, ma non le importava: voleva rimanere lì, voleva morire lì.
Le urlai di spostarsi dalla strada, le intimai di farsi da parte, ma non mi sentì nemmeno. Mary mi disse che sarebbe andata lei a convincerla, ma che noi dovevamo raggiungere i boschi. Presi per mano Jack, mentre Carmen ci diceva di uscire dalle mure del Regno e correre via. Iniziò una corsa velocissima, dove la sorella di Jack era davanti a noi, mentre io e il mio migliore amico dietro.

Arrivati ai boschi vidi che la casa non era lontana e proposi di raggiungerla, per poterci riposare e proteggere.

《No, Rebecca. È troppo vicino al Palazzo. Correremo il rischio che ci trovino e, se tu non te ne fossi accorta, noi siamo alcuni dei bersagli principali, in quanti membri della famiglia Reale》rispose Jack.

Subito dopo, sua sorella propose di andare nella parte più remota del bosco, quella che aveva alle spalle la ferrovia.

Saremmo potuti scappare salendo su un treno.

I boschi erano quasi silenziosi, udivo il suono ovattato delle urla e delle esplosioni. Volli girarmi almeno una quindicina di volte, ma mi costrinsi a non farlo e a camminare spedita verso la meta.

La ferrovia era davvero molto vicina al luogo in cui ci stavamo recando. Così vicina che bastava una corsetta per raggiungerla. I treni andavano e venivano perennemente, non c'era un attimo in cui la stazione fosse priva di mezzi di trasporto pronti a partire o tornati.

Ero io a condurre Jack e Carmen verso la nostra meta, poiché solo io conoscevo la strada. I due non avevano la più pallida idea di dove andare e si affidavano al mio senso dell'orientamento.

Che non era eccezionale, ma ci accontentammo.

《Rebecca, io non voglio romperti le scatole, ma quanto manca?》chiese il mio migliore amico, che chiudeva la fila.

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