Capitolo Extra II

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Ero andata a fare visita alla famiglia di Jack.

Era passato ben un anno e mezzo da quando il mio migliore amico era sparito. Le ricerche continuavano, ma ancora non l'avevano trovato.

Ero intenta a vagare per i corridoi del palazzo tranquillamente, come fossi a casa mia. Non mi curai delle persone che camminavano per il corridoio o che mi rivolgevano un'occhiata, anche se di sfuggita.

Scesi le scale per arrivare al piano terra. I gradini erano coperti da un tappeto rosso di velluto soffice.

Su cui io, una volta, scivolai finendo con il sedere a terra.

Passai davanti alla Sala del Trono. Non guardavano nulla di preciso: il mio sguardo vagava da una parte all'altra.
Poi d'un tratto il silenzio che regnava in quasi tutto il castello venne squarciato.

Da un urlo.

《No, non voglio!》aveva urlato qualcuno.

Avevo capito fosse una ragazza. Ci misi poco a capire che la sua voce venisse dalla Sala del Trono.

E che fosse quella di Carmen.

Aprii di pochi centimetri la porta, così da poter sbirciare e capire perché urlasse.

Si trovava davanti a suo padre e a Kyla, che la guardavano come se non capissero cosa fare; quando si avvicinavano alla ragazza lei si allontanava e urlava ancora di più.

Ma perché?

《Cerca di capire》provò a farla ragione suo padre《È per il bene de La Repubblica

Carmen scosse la testa e si allontanò. Kyla provò a dire qualcosa, ma la ragazza urlò ancora di più.
Mi guardai intorno, per capire se fossi l'unica a chiedersi che cosa stesse succedendo.

Questa scena era così normale in questa casa che nessuno se ne curava?
Cavolo, e io che credevo di avere liti furibonde con i miei.

《No, ho detto di no!》gridò un'altra volta, scuotendo la testa.

Aveva i capelli che le ricadevano sulle spalle: si era fatta i boccoli con la piastra e dovevo ammettere che le stavano davvero bene.
I suoi occhi azzurri erano pieni di lacrime; esse cadevano anche sul pavimento e le rigavano le guance.

Indossava un vestito azzurro come i suoi occhi. Carmen, a differenza mia, aveva una certa predilezione per i vestiti e non la vedevo quasi mai in tuta o con dei jeans.

A parte, occasioni particolari.

E per particolari non intendevo cerimonie, ma intendo quelle giornate dove Carmen cambiava abbigliamento e tutti ci chiedevamo che cosa fosse successo.

Carmen aveva già compiuto dodici anni e il suo rapporto con i suoi genitori stava... precipitando.
Non andavano d'accordo su quasi nulla e qualsiasi cosa era un pretesto per litigare.

《Cazzo, no!》e dopo questa frase vidi suo padre rivolgerle uno sguardo furioso.

Mi chiesi se fosse per la parolaccia o perché aveva rifiutato solo Dio sapeva cosa per l'ennesima volta.

Il rapporto tra Carmen e Kyla, dopo la guerra e la scomparsa di Jack, era migliorato.
Le due andavano d'accordo e certe volte Carmen chiamava la donna anche “Mamma”.

Cosa che Kyla adorava.

Era bello vederle così unite e in sintonia, come fossero davvero madre e figlia.

Cercai di percepire pure le parole dei due genitori, ma ci misi un po' a comprendere.

《Mannie, ti prego. È per il bene di tutti》disse di nuovo suo padre.

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