15. Ricordi da dimenticare

20 7 0
                                    

Mi precipitai nella braccia di Mary. La prima cosa che fece fu chiedere se stessimo bene, ma non mi curai della sua domanda: ero solo felice che fosse viva.

Guardia il mio amico, che lanciò travle braccia di Mary e la strinse forte. Mary si era affezionata al mio migliore amico e non aveva intenzione di lasciarlo andare.
Lo strinse forte a sé e gli posò un bacio sulla testa.

Ci chiese se stessimo bene e ci obbligò a raccontare tutto. Le dissi per filo e per segno che cosa foss successo e stessa cosa fece Jack. Mary ci guardò preoccupata.

《Almeno, ora è finita》disse, rassicurando sia noi che sé stessa.

Si sedette a terra. Scostò i ciuffi di capelli scuri sudati dalla faccia, mi guardò con quei suoi occhi azzurri. Rimanemmo in silenzio per parecchio tempo, prima che Rebecca disse qualcosa.

Io mi ero seduto su un cuscino dentro la casa e avevo preso a riflettere nel silenzio.

Io odiavo in silenzio.

Dopo un po', Mary ci spiegò che sarebbe dovuta tornare a palazzo.

I sovrani erano stati lasciati in una stanza blindata, in modo da non essere attaccati, ma c'era bisogno di protezione.
Scattai in piedi, dicendo che non me ne sarei stata con le mani in mano e avrei aiutato. Ovviamente, Mary si oppose: mi disse che ero troppo piccola ed esposta per poter aiutare la mia famiglia.

Solo quando Jack mi fece ragionare, capii che il mio piano di andare dai miei genitori era un piano suicida.

Decidemmo che io e il mio migliore amico saremmo rimasti nel bosco al sicuro, mentre Mary andava a palazzo per controllare la situazione. Detto questo, sarebbe tornata a darci notizie.

Dopo nemmeno cinque minuti, dalla sua partenza cominciai ad assillare Jack per la paura.

Mary per me era come una seconda mamma, mi era stata accanto come nessun altro. Le dovevo tutto. Il solo pensiero di perderla mi faceva venire i brividi, non riuscivo a immaginarmi una vita senza di lei.

A volte, penso che mi affeziono troppo. Penso che alla gente mi avvicino troppo, voglio loro bene e penso che rimarremo insieme a vita.
Poi loro se ne vanno e io ci rimango secca.

Devo smetterla di affezionarmi.

Jack rispose a tutte le mie preoccupazioni con frasi di incoraggiamento.
Mi disse che Mary non era una persona così tanto avventurosa, che non era una sprovveduta con la sindrome della crocerossina. Sapeva benissimo quello che faceva, sapeva dove andare e come agire. Jack era sicuro che Mary fosse certa del suo piano e che sarebbe tornata di lì a poco

《Jack, se tu dovessi andartene non so che farei》ammisi di getto, ad alta voce

Non ci pensai nemmeno a cosa dissi. Volevo solo ammettere che Jack era davvero molto importante per me e che non volevo perderlo.

In risposta, circondò le mie spalle con il suo piccolo braccio e mi strinse a sé.

Mi sorrise, assicurandomi che non se ne sarebbe mai andato.

Avrei qualcosa da ridire.

*****

Mary tornò due ore dopo.

Appena sentii dei passi avvicinarsi, scattai. Afferrai l'ennesimo bicchiere e mi feci avanti.

Con che coraggio lo stavo facendo?

Royal friendDove le storie prendono vita. Scoprilo ora