Capitolo Extra I

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Se la vita da principessa era difficile, be'... vi lascio immaginare come fosse quella da regina.

Si poteva dire che passavo le mie giornate fra discorsi.

Discorsi con mia madre, discorsi con cittadini de La Repubblica  dei due Regni e discorsi con persone importanti.

Arrivavo alla sera che volevo solo buttarmi sul letto e non svegliarmi fino alle undici della mattina dopo. Peccato che Mary mi buttasse giù dal letto alle nove. Mia madre era più indaffarata di me, certo, ma pure il mio lavoro non era proprio semplice.

Mary mi aiutava tantissimo. Era lì per me per qualsiasi, e dico qualsiasi, cosa. Mia mamma la vedevo la mattina a colazione e la sera a cena; durante la giornata ci vedevamo di sfuggita, se avevamo fortuna.

Quel giorno, arrivavano le risposte delle truppe di ricerca: erano tutte impegnate a cercare Jack, il quale era ancora introvabile. Avevano cercato per sei lunghi anni, ma ogni volta arrivavano brutte notizie.

《Chissà, magari questa è la volta buona》mi diede speranza Mary.

Annuii cercando di convincermi.
Non credevo né che si sbagliasse, né che avesse ragione.
Speravo solo che le sue parole fossero vere.

Mi preparai: indossai un paio di jeans, una maglietta a maniche lunghe e delle normalissime scarpe da ginnastica. Pettinai i capelli e li legai in uno chignon impeccabile, con l'aiuto delle forcine.

Una vera regina, vero?

Ridacchiai guardando il mio aspetto degno di tutto, tranne che di una sovrana e scesi al piano di sotto. Mia madre era già seduta e si guardava intorno, mentre mi aspettava.

Nel corso degli anni era molto invecchiata. La morte di papà l'aveva distrutta, ma si era abbastanza ripresa. Le mancava tutti i giorni e a volte a sentivo piangere la sera, ma la mattina dopo sembrava non fosse successo nulla.

Il mio quattordicesimo compleanno era già passato da tre mesi e ci trovavamo a metà ottobre con delle truppe di ricerca in arrivo.

《Eccoli!》esclamò Mary aprendo il grande portone e lasciandoli entrare.

Ti prego fa che ci sia anche lui.
Ti prego fa che  ci sia anche lui.
Ti prego fa che ci sia anche lui.

Un gruppo di soldati entrarono e si posizionano davanti a me e a mia madre; per la tensione, non pensai minimamente a salutarli.
Mi stavo torturando un labbro con i denti e cominciai a sentire il sangue in bocca.

《Abbiamo perlustrato l'aria nord e ovest. Abbiamo chiesto informazioni ai cittadini di paesi e città, abbiamo-》disse.
《Oh, ma dai! Mi dica, lo avete trovato sì o no?》mi alzai nervosa.

Scosse la testa e abbassò lo sguardo.

Guardia il soffitto disperata, mi lasciai cadere sul trono per poi rialzarmi e correre fuori.
Mia madre mi urlò di fermarmi, ma non la ascoltai.

Corsi fino in camera mia, dove tenevo una valigia di riserva nel mio armadio. Mi chiusi a chiave dentro la stanza, tirai fuori la valigia e iniziai a riempirla.

Dove andare?
Non ne avevo idea.
Da chi alloggiare?
Non ne avevo idea.
Con che mezzo scappare?
Non ne avevo idea.

Sapevo solo che volevo andare via, che non sarei riuscita a rimanere ancora a lungo in quel posto senza il mio migliore amico.

Riempii la valigia fino all'orlo con tutte le cose che possedevo, poi presi il telefono che avevo ricevuto poco più tre anni prima e finalmente mi sedetti sul letto.

Scoppiai a piangere.

Non piangevo quasi mai, ma quel giorno ero arrivata al limite e avevo deciso che dovevo farlo.

《Io me ne vado》dissi a mia madre, entrando nella Sala del Trono.

Mi guardò come se fossi matta: non sapeva che cosa dire o cosa fare. Non avrebbe potuto fare nulla comunque.

Avevo già preso la mia decisione.

*****

Meglio non dire quanto c'era voluto per convincere mia madre a lasciarmi andare.

Vuoi davvero andare?”
Hai solo quattordici anni!”
Sta attenta!”
Hai preso tutto?”
Dio, che paura!”

E queste erano solo la metà di un quarto di tutte le domande che mi aveva rivolto. Le dissi esplicitamente che volevo andare per davvero, che non importava quanti anni avessi, che avrei fatto attenzione, che avevano preso tutte le cose che possedevo e che doveva stare tranquilla.

《Mamma!》le presi le mani《Mamma》la costrinsi a guardarmi in faccia《Starò bene, vedrai》e le sorrisi.
Mi lasciò un enorme bacio sulla guancia e una sulla fronte prima di andare, poi salii sull'auto che mi avrebbe condotto all'aeroporto e questa partì.

L'Italia mi piaceva tantissimo.
Roma era stupenda.

Questo non voleva dire che non mi mancasse La Repubblica dei due Regni, anzi, questo significava solo che mi ero adattata bene.

Non potevo vivere da sola, poiché qui devi avere almeno diciotto anni prima di poter avere un'abitazione tutta tua. E sarebbe meglio anche trovarsi un lavoro prima.
Perciò andai da amici di famiglia, che mia madre aveva contattato.

Ero decisa a non tornare a casa.
Avevo detto a Mary che avrebbe potuto prender il mio posto, che il trono era suo. All'inizio non ci credeva ed ero sicura stesse per avere un attacco di cuore.

《M-ma perché proprio io?》aveva chiesto, sotto shock.

Le avevo sorriso.

《Perché, Mary, tu sei la persona più degna di questo ruolo. Te lo meriti》risposi.

Non sapeva che dire, perciò mi strinse forte a sé. Avevo fatto bene a lasciare a lei una parte de La repubblica dei due Regni.

Non volevo più tornare.
Non aveva senso.

Non senza Jack Hill.

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