20. Ma ti sei drogata?

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《Jack! Mary!》gridai scendendo le scale e precipitandomi al piano di sotto.

Nella Sala del Trono, sapevo sarebbero arrivati il mio migliore amico e la donna che mi ha sempre sostenuto; quando sentii il portone aprirsi, posai il libro che ero intenta a leggere e corsi di sotto. Non avevo ai piedi nemmeno delle ciabatte; ero scalza e i miei piedi poggiavano sul freddo pavimento.

Ma non era quello il momento di pensare a quanto poco calore contenesse la superficie su cui poggiavo i miei piedi.

La porta della Sala era socchiusa, due guardie controllavano chi arrivasse. Non appena cercai di entrare, però, mi si pararono davanti e mi informano che non potevo fare la mia entrata.
Cominciai a urlare il nome del mio migliore amico, nella vana speranza che mi venisse ad aiutare.

《Rebecca, giusto?》sentii alle mie spalle《Credo tu ti ricordi di me. In caso contrario, sono Carmen》si presentò di nuovo la sorella di Jack.

Dietro di me, trovai lei e i suoi genitori. Avevo visto suo padre quando venne a trovarci per sapere dove fosse sui figlio, ma la mamma di Jack non l'avevo mai incontrata. Ci presentiamo e scoprii che il suo nome era Kyla.
Era molto simile a suo figlio e avevano la stessa espressione, si vedeva che era molto legata a suo marito e davvero molto poco alla “figlia”; erano arrivati per vedere Jack, ma io avevo intenzione di vederlo anche io e avrei fatto di tutto per incontrarlo ancora. La madre di Jack era simile caratterialmente a suo figlio: erano entrambi seri e apparentemente calma nelle situazioni di pericolo.

《Voglio vedere Jack》sentenziai.

I genitori del mio migliore amico mi guardarono inespressivi.

《Lo sai che no-》, ma non finì.
《Oh, no. Io vedrò il mio migliore amico. Gli voglio bene e non ho intenzione che lui se ne vada senza che io prima lo abbia visto. Chiaro?》mi impuntai, mettendomi davanti a loro per impedire il loro passaggio.

Riuscii a entrare.

Il portone si aprì.
Mio padre e mia madre erano seduti, avevano uun'espressione molto seria; Mary era in piedi davanti a loro, era retta per il braccio da una guardia: aveva i capelli disordinati e alcuni graffi sulle braccia; Jack, invece, era in un angolo in piedi e aspettava il suo turno di parlare: aveva dei graffi in faccia, gli usciva del sangue dalla fronte ed era tenuto per l'avambraccio destro e sinistro da due guardie.
Il mio migliore amico si accorse di me solo quando la porta cigolò, mi guardò tra il felice e il sorpreso; purtroppo, la sua felicità sparì quando video che alle mie spalle c'era anche la sua famiglia. In quel momento, Mary fu trascinata fuori e portata solo Dio sa dove; la guardai andare via, mentre mi rivolgeva una richiesta di aiuto con lo sguardo.

A Jack toccò la stessa sorte.

I suoi genitori dissero di volerlo portare via, ma i miei erano d'accordo sul fatto che dovesse stare qui. Almeno per un po'.

La cosa peggiore fu quando chiesero a me un parere. Non potevano chiedermi che cosa volessi fare per il mio migliore amico.

《È nostro figlio. È stato qui per tutto questo tempo, solo che voi non lo sapevate. Adesso, ce lo riprendiamo》disse la mamma di Jack.

Suo padre era d'accordo, mentre la sorella non disse nulla; la vidi con lo sguardo perso, mentre guardava sua madre con occhi tristi.

Soffriva perché non ci andava d'accordo.

Jack mi aveva raccontato un po' di quello che succedeva, ma non che sua sorella ne soffrisse. Provai una sensazione di vuoto allo stomaco.

《È stato da noi per del tempo, quindi adesso rimarrà qui》sentenziò mio padre, con un tono che non ammette repliche.

Tanto continuarono a litigare.

《E tu, Rebecca, che ne pensi? Cosa dovremmo fare?》chiese di getto... Carmen?

Mi guardava con fare serio, o forse era perso e inespressivo, e chiese la mia opinione; parlò per la prima volta da quando era qui. Le rivolsi uno sguard perplesso e indeciso, non sapevo davvero cosa dire; mi chiedevano di scegliere le sorti del mio migliore amico.

《Chiedi un'opinione ad una bambina di sette anni, ragazzina?》riprese la madre del mio amico.

Mi trattenni dal precisare che ne avevo quasi otto.

A quel punto, il padre di Jack guardò male la madre dicendole di non rivolgersi così alla figlia; alla mamma di Jack non andava giù la presenza di Carmen nella sua vita e credo che se la prendesse spesso con lei.

*****

Alla fine, Mary fu portata nelle segrete.
Jack pure, ma sarebbe uscito di lì ad una settimana.

La prima cosa che feci fu precipitarsi da lui, seguita da sua sorella. Correvano per il palazzo, nonostante i nostri genitori ci avessero detto di non farlo e di non raggiungerli; le segrete era illuminate mediamente durante il giorno e di meno, molto meno, la notte – anzi, a dirla tutta, se non ci fossero state le lampada ci sarebbe buio pesto.
Mary era rinchiusa in una cella a fianco alla porta e Jack a quella davanti.

《Mary, stai bene?》chiesi non appena arrivai.

Mi avvicinai all'entrata. Si alzò da terra e mi guardò felice; disse che stava bene, ma era probabile non sarebbe più uscita.

Uscirai promesso, pensai.

《Carmen?》esclamò confuso Jack, nel vedere sua sorella.

Carmen si avvicinò al fratello e sorrise, gli disse che gli voleva bene, ma lui non reagì. Era scioccato. Gli dissi che tra una settimana sarebbe stato fuori e promisi a Mary che lei nel giro di una o due settimane sarebbe stata libera.

Mi diede l'ok, ma sapevo che non ci credeva.

《Rebecca, mi spieghi che cos'hai in mente?》chiese Jack.

Sua sorella era al suo fianco, ma lui non sembrò nemmeno pensare alla sua presenza.

《I tuoi sono qui》
《Sì, questo lo so》
《Sei più al sicuro con loro che qui》

Rimase in silenzio.

《Ma ti sei drogata?》

Ma serio?

Mi sbattei una mano sulla fronte, guardandolo con aria disperata.
Jack non concordava assolutamente con me, era contrario a tornare a casa; sua sorella, invece, sembrava quasi contenta di sapere che suo fratello sarebbe tornato a casa. Il mio migliore amico continuava a dirmi che sbagliavo e mi minacciò anche di non parlarmi per il resto dei miei giorni.

Sapevo che mentiva.
Ma glielo lasciai fare.

Uscii dalle segrete per andare a prendere dell'acqua, ma quando tornai rimasi di stucco.
Sentii una conversazione tra Jack e Carmen; erano da soli, poiché Mary era andata al bagno, accompagnata da delle guardie. Carmen aveva un voce singhiozzante, mentre Jack era sicuro di sé.

《Non puoi davvero pensarlo!》sentii la ragazza urlare.

Ma si stavano picchiando?

Sentivo che piangeva, o almeno così sembrava.

《Sì, lo penso. Eccome se lo penso》ribatté il mio migliore amico.

Aveva un tono deciso e duro, non lo riconoscevo. Sua sorella era probabilmente in lacrime, am lui non cedeva.

《E a me non ci pensi?》gridò Carmen.

Era un urlo di frustrazione, misto a rabbia ed angoscia, con una spruzzata di lacrime.

《No, perché tu non sei la mia famiglia. Tu non sei mia sorella!》

E la vidi correre via, piangendo.

























P.s poor Carmen😪❤

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