Verona, Giovedì 24 Febbraio 2011
Nell'ultima settimana ero stato costretto a fermarmi a Verona per girare il nuovo video di "Credimi Ancora" e questo ovviamente aveva significato separarmi da Mika, per troppo tempo. Non era neanche stato programmato, dato che avevamo iniziato le riprese un po' di tempo prima, ma c'erano stati alcuni problemi con il montaggio.
Appena sveglio, se potevo, gli mandavo un messaggio e la sera ci sentivamo per telefono. Non potevo resistere ancora per molto senza il suo sorriso, le sue labbra e la sua voce, che dal cellulare arrivava sempre così ovattata, cosa che disturbava in parte la sua bellezza e la sua dolcezza, che nonostante tutto riusciva straordinariamente a preservare."Dobbiamo far vedere tutte le tue personalità, Marco. Tu sei il Re Matto, okay? Non c'è bisogno che ti immedesimi nella parte, perché tu sei così!" Mi incoraggiò Gaetano riportandomi alla realtà.
"Oh, sì. Certo." Dissi distrattamente cominciando a torturarmi con le dita le labbra, sulle quali avrei tanto voluto sentire quelle di Michael.
"Tutto okay?" Mi chiese poggiando energicamente la sua mano sulla mi spalla, distogliendomi per l'ennesima volta dai miei pensieri.
"Certo, certo." Ripetei frettolosamente.
"Sicuro?" Insisté premurosamente.
"Sì, grazie." Gli sorrisi riconoscente. "Allora da dove ricominciamo?" Domandai infine.
Volevo tornarmene a Roma. Volevo tornarmene il prima possibile a casa per stare con lui. Possibile che io debba iniziare a lavorare quando lui sta in vacanza? E che diamine.
"Mh, da 'Sarò lupo e rondine per gli occhi tuoi'." Disse osservando il foglio fra le sue mani.
"Okay." Acconsentii mettendomi al centro dello studio.
"Forza. Non abbiamo molto tempo. Si gira!" Informò la troupe gridando nel megafono e sedendosi sulla sua sedia. Soltanto un altro giorno e lo riavrò fra le mie braccia. Mi feci cullare da quel meraviglioso pensiero, accompagnato dalla sue fossette, che non erano di certo da meno. Sentivo la gente dire che la distanza e la separazione momentanea aiutava il rapporto. Beh, poteva essere vero, ma fino ad un certo punto: io avevo bisogno di lui e se non fossi riuscito a rivederlo il prima possibile probabilmente sarei impazzito completamente. "Stop! Perfetta anche questa, Marco. Smontiamo tutto." Tirai un sospiro di sollievo. Era finita anche quella giornata di riprese ed il giorno dopo finalmente sarei riuscito a riabbracciare Michael. Il giorno dopo? Pft, cor cazzo. Io parto adesso. Punto.L'orario era perfetto. La sera così tardi non avrei trovato nessuno, o almeno pochissime persone. Annullai il volo del giorno successivo e comprai il primo biglietto del treno per Roma.
"Dove credi di andare?" Mi chiese Marta correndomi dietro in stazione.
"Torno a casa. Ho finito il mio lavoro per oggi, e voglio tornare a casa mia, okay?" Mi imposi girandomi per guardarla bene negli occhi, infuriato. Non mi può comandare.
Si fermò ad osservarmi per un po' di tempo, fino a quando non strizzò leggermente gli occhi e si avvicinò sempre di più al mio viso, facendomi arretrare.
"Tu... oh, no. Non mi dire che c'è Mika a casa tua."
"Senti, mi stai scocciando con questa storia." Dissi riprendendo la mia falcata verso il treno.
"Non ti permetterò di buttare nel cesso questi due anni." Mi bloccò rigirandomi bruscamente verso di lei.
"Ma la vuoi smettere? È la MIA vita." E sottolineai 'mia' sfilando via il braccio dalla sua presa. Sì, cazzo, è mia e nessuno deve intromettersi nelle mie scelte.
"Ti stai per rovinare, Marco!" Mi urlò dietro, ma la ignorai entrando nel vagone, seguito da lei, che non fiatò più per tutto il viaggio.
Roma, Venerdì 25
Entrai in casa cercando di fare il meno rumore possibile, lasciando le valigie davanti alla porta, per non trascinarmele dietro e rischiare di svegliare Michael così tardi, ma vidi la luce della cucina accesa e la sua voce accompagnata da un'altra. Cris? Mi nascosi dietro la porta e vidi Mika che ascoltava attentamente le sue parole, che non riuscii neanche a sentire, incantato da tanta bellezza. In quel momento, avrei voluto urlare e saltare addosso ad entrambi e baciarlo con tutta la passione che avevo in corpo, repressa per troppo tempo. Lo vidi alzare leggermente la testa e vagare con gli occhi, finché non incontrò i miei. Gli sorrisi. Lui mi sorrise. Mostrò prima i suoi due adorabili incisivi, che ero stanco di vedere solo in foto, e poi, di conseguenza, le sue fossette, che incorniciavano ancora una volta quelle labbra perfette. Voglio vedere cosa fa. Rimanemmo semplicemente imbambolati a guardarci ed a perderci uno negli occhi dell'altro.
"E-ehi, Mika, mi stai ascoltando?" Chiese Cristie leggermente divertita dalla faccia che aveva assunto e si girò in direzione dei suoi occhi. "Marco!" Esclamò alzandosi ed abbracciando forte a sé. "Ah, mi sei mancato."
"Anche tu." Dissi ridendo, una volta che mi ebbe lasciato. "Ciao, amore." Dissi incantandomi di nuovo guardandolo. Mi piace da morire chiamarlo in questo modo. Sì, perché lui è il mio amore.
"Oh, Marco." Pochi passi e lo vidi avvolgere le sue braccia sul mio corpo ed alzarmi da terra per, poi, fare dei piccoli giri. "I love you." Mi disse dandomi un bacio. "Te amo." Un altro. "Ti amo!" Ed un altro. Ah, se sono in paradiso, non riportatemi indietro. Risi sulle sue labbra e presi il suo viso fra le mie mani, per metterle in contatto di nuovo con le mie. Come ho fatto a resistere per così tanto tempo senza di lui? Voglio entrare nel Guinness Dei Primati nella categoria "quanto tempo riesci a stare senza Michael Holbrook Penniman Jr.?" Cazzo, voglio un riconoscimento. Si sentiva che le nostre bocche erano avide una dell'altra, fin troppo. Anzi no, questo è il premio più bello.
Mi lasciò a terra e lo strinsi forte fra le mie braccia, assaporando al meglio quegli ultimi attimi.
"Okay, piccioncini, placatevi." Intervenne Cris facendoci ridere. "Allora, com'è andato questo video?" Domandò dandomi un piccolo pugno amichevole sulla spalla.
"Bene, molto bene. Sono soddisfatto."
"Non vedo l'ora di vederlo, allora!" Disse riavvicinandosi a noi ed affiancandosi a Mika, dandogli una piccola gomitata.
"Oh, yes." Li guardai stranito. Adesso fanno squadra quei due?
"Che succede?" Chiesi tra il divertito e l'allarmato.
"Ci è una surprise para ti." Italiano, inglese e spagnolo. Benissimo. Aspetta, che sorpresa?
"Ah, sì?" Sorrisi.
"Yeah! Doveva scoprire it subito dopo tornato, but visto che tu è qui..."
"Sì?" Ripetei ancora più eccitato di prima.
"Tomorrow vengano tuoi parents." Il sorriso sfumò via, pian piano, dal mio viso.
"Che significa?" Chiesi confuso, e vidi anche il suo sorriso svanire, non vedendo una reazione positiva da parte mia.
"Che vengano. Tu no è felice?" Domandò deluso.
"I-io non lo so. Ma perché?"
"Como perché? Cris ha spiegato me quello che tu no ha voluto spiegarme quel giorno a X Factor, ricorda? This dopo che loro hanno chiamato qui."
"E tu hai risposto?"
"S-sure, but solo perché insistevano tanto." Si giustificò.
"È vero Marco, c'ero anch'io. Ci siamo visti in questi giorni, dato che era tutto solo con Melachi ed ovviamente non poteva uscire." Intervenne lei.
"Oh, capisco." Mi sedetti cercando di digerire ciò che avevo appena sentito.
"T-tu è arrabbiato?" Chiese timoroso Mika.
Ero pronto a rispondergli non proprio in modo educato, ma quando incontrai il suo viso, contratto in un'espressione non poco preoccupata ed impaurita, mentre si torturava le mani, non potei non fargli un piccolo sorriso.
"No." Lo presi per mano ponendo fine a quello che stava facendo. "Non me l'aspettavo. Credevo mi avresti consultato prima, ma no." Gli mostrai un altro sorriso.
"Scusame." Disse abbassando il viso, dispiaciuto.
"No, Mika. Scusami tu. Era anche il momento, e come al solito tu riesci a rendere le cose più facili di quelle che sembrano." Mi alzai per abbracciarlo meglio. "Grazie anche a te, Cris." Mi avvicinai a lei, senza mai staccarmi da lui, ed avvolgendola tra le mie braccia.
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Love Never Fails
Fanfiction[MIKA & Marco Mengoni] Marco incontrò per la prima volta Mika, nel 2008, quando lavorava ancora nel bar di Frascati; molto prima di raggiungere il successo, poco più di un anno e mezzo dopo. Iniziò ad apprezzarlo come cantante, ma soprattutto come l...