Capitolo 14

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Chloe

Finalmente il fine settimana è alle porte e oggi è stato l'ultimo giorno di lezioni.
Questo fine settimana è stato molto impressionante e caotico per me.
Ho fatto pace con il mio gruppo e ho riferito a mia madre che i problemi tra me e Dylan si sono risolte. Non ha fatto i salti di gioia, ma non era quello che mi aspettavo da lei, però in compenso non si è messa a discutere oppure a dirmi che ho sbagliato. E devo ammettere che sono contenta di questa sua reazione.
Invece, al contrario di mia madre, Mia è impazzita completamente. Quando gli abbiamo annunciato che siamo tornati insieme, è rimasta talmente contenta che stasera mi ha invitato a mangiare da loro.
Non ha voluto perdere altro tempo.
Dice che una notizia come questa è da festeggiare immediatamente e così ha fatto.
Dylan tra pochi minuti arriverà a prendermi qui in dormitorio, ed io per sicurezza mi sono portata dietro un cambio, perché molte probabilmente rimarrò a dormire da lui.
<<La fidanzatina qui presente per caso è agitata?>> chiede Lea prendendomi in giro, <<un po'. Dici che sto bene vestita così?>> dico facendo un giro su me stessa.
Indosso un pantalone a zampa di elefante nero e aderente, e sopra una maglietta con lo scollo a V, tutta fatta di paillettes color oro.
<<Secondo me devi cambiarti, ti sta male questo look>> dice guardandomi dalla testa ai piedi, <<oddio e chi aspettavi a dirmelo? Dylan tra qualche minuto sarà qui, ed io sono in condizioni impresentabili>> dico allarmata e lei scoppia a ridere.
Mentre corro verso l'armadio, Lea dice: <<Certo che credi proprio tutto tu eh.>>
Mi giro lentamente verso di lei e la guardo in cagnesco.
<<Sei bellissima e stai tranquilla che lo stendi stasera, soprattutto con quella scollatura che mette in mostra il tuo seno e con quei pantaloni che ti aderiscano perfettamente al culo>> confessa, <<ne sei sicura o lo stai dicendo solamente perché sai che tra pochi minuti Dylan sarà qui?>> chiedo incerta, <<dai Chloe, non puoi essere seria. Stavo scherzando prima, ma ti pare che con quei pantaloni del genere tu possa stare male? Ti stanno da Dio e pagherei oro per avere le tue stesse forme>> dichiara seria, <<ok... Però...>> inizio a dire ma vengo bloccata dalla porta. Santa madonna.
<<Oh cazzo è qui>> dico a bassa voce.
Mi ricompongo e successivamente vado ad aprire la porta. Una volta aperta rimango sbalordita dal fascino del ragazzo che mi si presenta davanti.
Nonostante indossi lo stesso look di sempre, questa volta mi sembra diverso.
Non capisco perché sono così tanto agitata visto che non è la prima volta che vado a cena da lui o che rimango a dormire, ma mi sembrano essere passati secoli dall'ultima volta che ho messo piede in quella casa.
<<S-sei bellissima>> dice guardando la scollatura, <<gli occhi sono su Dylan>> si intromette Lea e lui scuote ripetutamente la testa. Cerco di trattenere una risata, e per un secondo mi giro dall'altra parte.
<<Lo so mia cara>> risponde lui sarcasticamente rivolgendosi alla mia compagna di stanza, <<asciugati la bava invece di ribattere>> replica quest'ultima, <<lo sai che le battute non fanno per te?>> chiede lui incrociando le braccia al petto, <<pazienza>> ribatte lei, <<potete smetterla voi due? Siete proprio due bambini>> intervengo guardando divertita entrambi, <<è lui che ha iniziato>> afferma Lea, <<bugiarda sei stata tu>> ribatte Dylan ed io roteo gli occhi al cielo.
<<Va bene ho capito, ciao>> prendo Dylan per un braccio e lo trascino fuori dalla stanza.
<<Sei davvero bellissima stasera>> replica di nuovo, mentre ci avviamo fuori dal dormitorio, <<grazie>> rispondo timidamente.
Quando entriamo in macchina, l'aria calda del condizionatore ci riscalda e successivamente partiamo. Il tragitto è quello di sempre, non è né troppo divertente ne troppo noioso.
Finalmente quando ci ritroviamo davanti il portone di casa sua, bussiamo alla porta e subito ci viene ad aprire la madre di Dylan.
<<Chloe, amore mio, finalmente>> viene di corsa ad abbracciarmi e mi accoglie gentilmente in casa.
Mi stringe forte a se, come se questo abbraccio fosse l'ultimo ed io non posso far altro che ricambiare. Dylan, quando vede che sono impacciata, dice alla madre: <<Mamma la stai mettendo in imbarazzo, lasciala andare su.>>
<<Oh scusami cara, avete ragione entrambi... Credo di essermi fatta prendere un po' troppo dalla felicità>> ironizza lei, <<un po' tanto>> gli fa notare Dylan.
<<Ok si hai ragione. Comunque... Chi di voi qui dentro ha fame?>> chiede Mia, <<entrambi>> risponde Dylan, <<ottimo, perché di là c'è dell'ottimo pollo alla fiorentina che ci sta aspettando>> confessa lei, <<che aspettiamo allora?>> dico io, <<be' nessuno, quindi andiamo su>> risponde Mia e insieme ci avviamo in cucina.
Io e Dylan ci sediamo accanto, mentre sua madre si siede di fronte a noi.
Quando ci serve la cena, subito lo squisito odore del pollo mi invade le narici.
Tutti iniziamo a mangiare e la serata passa molto velocemente, tra chiacchiere, risate e confessioni. Sua madre mi ha mostrato delle foto di Dylan da piccolo ed io mi sono innamorata ancora di più. Era un bambino stupendo e gli si leggeva la serenità negli occhi, quella che poco dopo ha perduto.
Parlando della cena, invece, era ottima.
Il pollo era squisito e avrò ripetuto a Mia quanto sia stata brava a cucinarlo, almeno dieci volte.
<<Grazie ancora>> confesso alzandomi, <<di nulla cara, adesso vai da lui su>> dice indicando Dylan, che ormai è seduto sul divano  già da un po'. Dopo cena, mentre Mia mi stava mostrando le foto del figlio, se n'è andato di là senza proferire parola e non capisco il motivo.
<<Può aspettare, se vuoi posso aiutarti a sparecchiare o a lavare i piatti>> confesso, <<Chloe, vai da lui. Non preoccuparti, io qui faccio veloce e avete bisogno entrambi di recuperare il tempo perso>> mi fa l'occhiolino e mi guarda con aria maliziosa.
Oh no...
Arrossisco di colpo e lei se ne accorge, perché la sento ridere.
<<Sei sicura? Guarda che posso rimanere anc...>> inizio a dire ma vengo bloccata da lei che dice: <<Chloe...>>
<<Ehm va bene, allora io vado>> indico la porta della cucina e lei annuisce con un sorriso stampato in volto. Amo la serenità di questa donna e ancora di più la sua forza.
Ne ha passate tante, cose ben peggiori di quelle che ho passato io, ma nonostante tutto è ancora qui a sorridere.
Quando entro in salotto mi siedo affianco a lui e mi accoccolo al suo petto.
<<Mi è mancato questo, lo sai vero?>> chiede, <<è mancato anche a me>> confesso alzando la testa per guardarlo in viso.
I suoi occhi si illuminano alle mie parole, come se si accendessero all'improvviso dopo giorni bui. Senza nemmeno rendermene conto le sue labbra si posano sulle mie e le nostre lingue iniziano ad esplorare l'una la bocca dell'altra.
<<Andiamo su?>> sussurra con il fiatone, staccandosi di poco dalle mie labbra.
<<Si>> dico io, ormai presa dall'affanno.

Nothing more 3 || un nuovo inizio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora