Capitolo 98

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Chloe

Due giorni dopo.

Ormai sono passati già due giorni dalla partenza di Dylan e la sua mancanza si sente terribilmente tanto. In questi due giorni ho cercato di distrarmi ma non ci sono riuscita, non quanto avrei voluto.
Ci siamo sentiti molto poco perché con il fuso orario non ci capiamo niente. Io non so mai quando chiamarlo e lui lo stesso, prima di ogni messaggio o di ogni chiamata bisogna contare le ore di differenza che ci separano ed è davvero stressante tutta questa situazione.
Non so come farò nei prossimi mesi ma so già che sarà una lunga strada la nostra.
Oggi mi vedrò per l'ultima volta con Lea, Carol e Samuel. Gentilmente ho chiesto a quest'ultimo di non invitare né Nancy ne Eros, mi è dispiaciuto un po' per Eros ma non sopporto la cattiveria che si porta sempre appresso Nancy.
In questo momento, essendo
sera, sto andando in macchina verso un ristorante carino. Ne ho sentito parlare varie volte da Dylan ma non ci sono mai stata. Dicono che fanno dell'ottimo cibo e mi sono detta: perché non andarci allora?
Così infine ho accettato la proposta dei ragazzi ed eccomi qui, seduta sulla mia auto, da sola e dirigendomi verso quello che sarà l'ultimo incontro con i miei amici.
È tragica a dirla così, ma in realtà spero di rivederli presto. Lea e Carol mi hanno detto che se riescono, prima che eri iniziano le lezioni, possono venire qualche giorno a New York e stare un po' insieme. Invece parlando di Samuel ha detto che non sa se riesce a venire, gli piacerebbe molto visto che non c'è mai stato ma deve vedere come andranno le cose con il suo nuovo lavoro. 
Comunque vada non importa, alla fine ci saranno sempre nelle videochiamate o nelle chiamate i momenti belli, perciò non mi preoccupo più di tanto.
Quando ho detto a Dylan che stasera sarei andata a cena con loro era molto felice.
Mi ha detto di essere prudente durante il tragitto da casa nostra fino al ristorante, ma poi alla fine mi ha assicurato che sicuramente mi sarei divertita perché è un ottimo locale.
Finalmente, dopo quasi un'ora di macchina, arrivo a destinazione e non appena parcheggio il mio automezzo, mi avvio verso l'entrata dove vedo subito i miei amici.
<<Che fregna che sei>> dice Samuel quando mi vede. Sorrido per la sua affermazione e poi arrossisco per il complimento volgare.
<<Grazie, vedo che sei delicato come sempre>> lo prendo in giro.
<<Non c'è di che>> replica lui.
<<Se Dylan fosse stato qui ti avrebbe come minimo tirato un cazzotto in faccia>> afferma Carol e lui scoppia a ridere.
<<Si be' è vero ma adesso lui non è qui, quindi posso fare tutti i complimenti che voglio alla mia migliore amica>> ribatte lui riprendendosi.
<<Mi sbaglio o ho ragione?>> mi chiede lui.
<<Hai ragione hai ragione, ma che rimanga un segreto tra di noi o non so che fine faresti>> lo avverto e lui acconsente.
<<Comunque ha proprio ragione Samuel, sei stupenda>> afferma Lea.
<<Si be'... Tra un po' questo vestito non potrò più portarlo e visto che già tra qualche settimana la mia pancia aumenterà di qualche centimetro, mi sono della: perché non metterlo quest'ultima volta? Ed infine eccolo qui>>  dico indicandomelo addosso.
<<Hai fatto proprio bene, te l'ho sempre detto che quel vestito ti faceva una fica assurda!>> esclama Lea e Carol gli tira una gomitata.
Cerco di coprire l'imbarazzo con una risata ma alla fine la ringrazio.
<<Bene... Solo io ho una certa fame oppure anche voi?>> chiede Samuel.
<<Non sto mangiando da tre ore solo per mangiare con voi, e posso assicurarvi che se non lo faccio entro un'ora mi mangerò uno di voi tre>> affermo.
<<Allora entriamo dentro>> indica l'entrata Carol. Quando finalmente entriamo dentro il ristorante, un cameriere ci viene incontro e ci chiede il nome della tavola che abbiamo riservato poi, una volta detto, ci accompagna al nostro tavolo. 
<<È davvero grandioso qui>> mormora Samuel sedendosi affianco a me.
<<Dylan mi aveva avvertito che era un posto stupendo, ma non pensavo che fosse così accurato>> spiego guardando in giro.
È pieno zeppo di gente e adesso capisco perché Dylan me ne hai sempre parlato così bene.
La struttura vista da fuori è davvero moderna ma allo stesso tempo classica, e poi dentro è una meraviglia.
<<Salve, questi sono i menù.
Vi lascio il tempo necessario per decidere il piatto e tra un quarto d'ora ritornerò>> dice il cameriere venendoci a servire i menù.
Tutti lo ringraziamo e quando se ne va, Samuel dice: <<Questa è sempre la parte che più odio. Ci sono un sacco di cibi che vorrei mangiare ma so di non poterli prendere tutti>>.
<<Siamo nella stessa situazione, pure io non so mai che cosa scegliere ed è sempre stato il mio ostacolo più grande ogni volta che venivo a mangiare fuori sia con mia madre che con Dylan>> confesso e tutti scoppiano a ridere.
Dopo un quarto d'ora il cameriere ritorna e ci chiede le ordinazioni. Io, Carol e Lea annunciamo al cameriere i piatti da noi ordinati, ma Samuel gli dice di ripassare tra dieci minuti.
Il cameriere gli lascia via libera e se ne va.
<<Samuel non puoi fare queste figure, scegli un piatto e basta>> lo rimprovera Carol.
<<Fosse facile>> risponde lui.
Passano altri minuti e a richiesta di Samuel il cameriere ritorna. Alla fine sceglie un Buffalo Wings e una volta ritirato il menù, aspettiamo che il cibo ci venga offerto. <<Sei agitata per domani?>> chiede Lea.
<<Un po' ma sono davvero contenta, non vedo l'ora di cambiare aria, di cambiare città e conoscere gente nuova. Voglio relazionarmi con le persone e entrare finalmente nel mondo del lavoro, lo desidero in pratica da quando ero una bambina. Ho sempre amato stare con le persone e ancora di più stare nell'ambito lavorativo, non mi piace stare in casa a non fare niente, a girarmi pollici o a stare al telefono. Proprio non fa per me>> spiego.
<<Non ti preoccupare, lo sappiamo>> ridacchia Carol.
Continuiamo a parlare fin quando non ci vengono a servire i nostri piatti.
Passiamo più di due ore a chiacchierare e ad assaporarci la squisitezza di ciò che abbiamo ordinato, fin quando ognuno non torna a casa propria.

Nothing more 3 || un nuovo inizio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora