Capitolo 52

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Dylan

Sentendo la porta di casa aprirsi il mio stato d'ansia si placa e quando corro in salotto vedo Chloe.
<<Si può sapere che fine hai fatto?>> chiedo incazzato nero, <<sono le otto e mezzo di sera, sei stata fuori casa per più di quattro ore. Si può sapere perché è durata così tanto questa tua chiacchierata con Lea?>> aggiungo ma lei non sembra essere intenzionata a rispondere.
Si spoglia e posa la borsa per terra.
<<Vado un'attimo su, appena scendo ti spiego tutto>> confessa ed io la lascio andare.
Mentre l'aspetto mi siedo sul divano, ma proprio in quel momento mi accorgo che gli è cascata una penna per terra.
Molto probabilmente l'avrà tenuta in tasca o in qualche tasca esterna della borsa per far sì che gli cascasse così facilmente.
Più mi avvicino più noto che è una penna strana e solo quando la raccolgo noto che non è fatta per scrivere.
Assomiglia molto a quei bastoncini per le donne incinte che sponsorizzano alla televisione.
Aspetta, cosa?
Guardo bene il bastoncino e noto che ci sono due lineette ben colorate.
Non può essere...
Subito, per avere la certezza, prendo in mano il mio telefono e cerco su internet il significato di due linee su un test di gravidanza.
Vago su vari siti e ognuno di essi mi dice che con due linee positive significa che c'è una gravidanza in corso.
No è impossibile.
Chloe me lo avrebbe detto.
Mi avrebbe detto di una gravidanza e ancora di più se si fosse scordata la pillola.
Chloe non può essere...
<<Che cosa stai facendo?>> chiede la mia ragazza scendendo le scale.
Mi giro lentamente verso di lei con gli occhi iniettati di sangue, la guardo male, molto male. La squadro dalla testa ai piedi.
Sono inferocito, spaventato e confuso allo stesso tempo.
Troppe emozioni negative e ciò non promette bene la situazione, anzi la peggiorerà soltanto.
Lei sbianca quando vede in mano quel fottuto bastoncino bianco e azzurro.
<<Che cazzo significa questo?>> lo scuoto e lei improvvisamente si agita.
Non parla. Non emette un suono.
Lo stomaco mi si contorce per l'ansia e questo fa sì che possa confermare tutte le mie paure.
<<Porca puttana Chloe, vuoi dirmi che cazzo significa questo?>> avanzo verso di lei irritato e alzo in aria il test di gravidanza, in modo da mostrarglielo meglio.
Nel suo sguardo cerco di leggere una risposta alle mie domande, ma non la trovo.
Leggo solo paura, terrore e insicurezze.
<<Chloe... Amore mio ti prego parlami. Di qualcosa, che cazzo significa tutto questo?>> cerco di placare il tono della mia voce per cercare di stimolarle la parola, ma niente.
Sospiro, mi volto di spalle e a quel punto mi prendo la testa tra le mani.
<<Sono incinta>> sbotta e alle sue parole mi si gela il sangue.
Mi impietrisco e quando trovo il coraggio, dopo vari secondi, di guardarla negli occhi: mi giro di nuovo verso di lei.
<<Che cosa?>> chiedo incredulo, <<sono incinta Dylan>> replica lei.
Impallidisco e arretro di qualche passo.
Il test mi scivola di mano, cade ai miei piedi e Chloe lo segue con lo sguardo.
Aggrotto la fronte e scuoto la testa come per dirgli che non è possibile.
Non può essere vero, non deve cazzo!
<<Com... Insomma. No Chloe, ci deve essere un'errore. È impossibile>> cerco di farla ragionare ma lei scuote la testa e dice: <<È possibile invece.>>
<<Chloe no cazzo! Non andiamo a letto da due settimane e...>> mi blocca improvvisamente e dice: <<È successo la sera che hai fatto venire Richard e la sua ragazza qui a casa nostra. Ho provato a fermarti quella sera ma tu eri deciso, volevi dimostrare di amarmi e abbiamo fatto quel che volevamo fare.>>
<<E la pillola? Mi stai dicendo che non ha funzionato?>> chiedo incazzato, <<me ne sono dimenticata>> confessa e la mia rabbia si intensifica sempre di più. 
Il mio sguardo diventa di pietra e stringo la mascella per evitare di spaccare mezza casa.
<<Ti sei dimenticata la pillola?>> ripeto alzando il tono della voce e avanzando di nuovo verso di lei.
Lei mi fissa intimorita e si limita ad annuire.
<<Cazzo Chloe>> urlo e lei fa un passo all'indietro, <<come puoi essere stata così stupida?>> chiedo infuriato nero.
<<Hai sempre fatto tutto in modo corretto e continuativo. Sei sempre stata una ragazza precisa e una manica dell'ordine in pratica, e adesso sul serio vuoi dirmi che ti sei dimenticata di una pasticca? Dovevi fare una cosa sola, una sola cristo santo>> le urlo in faccia e lei abbassa la testa.
<<Se sapevo che eri così imbranata e stupida, allora non ti avrei obbligato a prendere la pillola>> sputo acido sperando di ferirla allo stesso modo in cui sta ferendo me.
<<Non ci credo, non ci posso credere>> inizio a fare avanti e indietro davanti a lei, ma Chloe si limita solo a seguirmi con lo sguardo e ciò mi irrita ancora di più.
Non riesce a parlare, so che ci sta provando ma non ci riesce.
<<Dylan io...>> cerca di dire ma le lacrime le impediscono di continuare la frase.
<<Sono così dispiaciuta che...>> la blocco, <<dispiaciuta? Sei dispiaciuta?>> chiedo fermandomi, <<ci conosciamo da sette mesi Chloe, sette. Un figlio non si concepisce dopo sette mesi>> le ricordo, <<cosa ti aspettavi eh? Prima o poi doveva accadere. Quando due scopano è logico che i bambini nascono e noi eravamo soggetti ad una situazione del genere molto più frequentemente, visto che tendiamo a dedicarci molto tempo>> sbotta e le sue parole mi fanno incazzare ancora di più.
<<Dedicarci molto tempo? È una vita che mi porto a letto ragazze e una cosa del genere non è mai successa. Sei stata tu a creare tutta questa merda di storia>> sbraito, <<dimmi un po'... Perché l'hai fatto? Scommetto che l'hai fatto apposta. Cosa credevi, che facendoti mettere incinta sarei rimasto qui con te e il bambino dopo la laurea?>> chiedo incitandola, <<cosa? No!>> risponde lei incredula dalle mie parole.
<<Questa gravidanza è stata inaspettata per entrambi>> confessa, <<certo, però intanto dentro di te sta nascendo una creatura che...>> mi blocco prima di dire una cazzata.
<<Che cosa Dylan?>> mi incalza, <vai al diavolo Chloe>> prendo le chiavi di casa e mi avvio verso la porta.
Lei mi rincorre e prima ancora di aprire la porta, si mette in mezzo impedendomi di afferrare la maniglia.
<<Spostati>> ringhio, <<no, che cosa stavi per dire?>> chiede, <<nulla, togliti>> insisto, <<no, dillo>> ripete.
Dio santo! Ma perché deve sempre insistere.
Cerco di controllarmi ma è più forte di me, questa volta, come molte altre volte, vince la rabbia.
<<Perché non parli?>> chiede con le lacrime agli occhi, <<sei solo un falso>> confessa vedendo la mia reazione, <<mi hai riempito la testa con tutte quelle cazzate. Hai detto che eri disposto, forse un giorno, ad avere figli o almeno così sembrava. E invece...? Guarda come ti stai comportando. Hai detto che non avresti mai fatto come tuo padre, ne come il mio. Mi hai promesso di non andartene mai e guarda cosa stai facendo, mi stai lasciando. Stai lasciando me e una creatura che centra niente con quelli che siamo>> aggiunge.
Vorrei dirle che si sbaglia.
Che sarei arrivato anche ad accettare di avere dei figli un giorno, ma non riesco a parlare.
L'orgoglio mi blocca la parola.
<<Forse un giorno si, ma non adesso cazzo. Solo perché ti ho chiesto di andare a convivere non vuol dire che voglia un figlio da te, ne da qualsiasi altra donna>> sbotto.
Il suo sguardo si impietrisca e altre lacrime le scendono giù per il viso.
<<Volevo viverti. Volevo renderti felice e farti vedere come si vive in un mondo così, ma no. Tu hai preferito combinare una stronzata del genere in modo da mandare tutto quanto a puttane>> ribatto, <<puoi pur sempre vivermi. Io rimarrò ugualmente tua, io e questa creatura siamo di tua proprietà e...>> la blocco, non avendo più voglia di sentire parlare di quella creatura.
<<Ma porca puttana, pensi che sia pronto a vent'anni a fare il padre?>> chiedo su tutte le furie, <<no, come io non sono pronta a fare la madre a soli diciannove anni, ma possiamo farcela insieme>> mi prende una mano ma io gliela scosto subito.
<<Mi dispiace, ma io non ho proprio voglia di fare nulla insieme a te>> la spintono da un lato ed esco di casa sbattendo la porta.

Nothing more 3 || un nuovo inizio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora