Capitolo 60

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Dylan

Appena rientriamo in casa, chiudo da porta e afferro Chloe per la vita.
La addosso alla parete e premo le labbra contro le sue, cogliendola completamente alla sprovvista. La bacio con trasporto e inserisco subito la lingua, lei inizialmente si oppone ma poi sembra sciogliersi al mio tocco, fin quando non riprende lucidità e mi stacca bruscamente.
<<No Dylan fermati>> abbassala la testa per non incrociare il mio sguardo e alza le mani verso di me, per impedirmi di avvicinarmi.
<<Non respingermi ti prego>> confesso avvicinandomi, <<non possiamo andare a letto senza aver risolto questa faccenda>> finalmente alza lo sguardo e i suoi occhi lucenti brillano, non so se lo sono per l'eccitazione che ha in corpo o perché gli viene da piangere, ma sono stupendi.
<<Lo so ma ti voglio>> ammetto disperato, <<non so qual'è il tuo piano, ma di certo portandomi a letto non risolverà le cose>> spiega, <<ti voglio portare a letto solo perché ho bisogno di te, quando entrambi ci divideremo non potrò più averti quando e quanto voglio e non voglio rimanere con il desiderio o peggio ancora con il rimpianto di non averti avuto quando lo necessitavo>> mi avvicino di nuovo a lei e il mio tocco le brucia la pelle.
Sembra ipnotizzata dalle mie parole e qualcosa in lei si smuove, lo capisco quando le sue piccole mani si posano sui miei fianchi.
<<Mi vuoi, lo so>> sussurro al suo orecchio prima di riportare lo sguardo su di lei.
Mi guarda e sembra terrorizzata.
Le labbra sono schiuse e in quel momento penso a tutte le cose sporche che potrebbe farci.
Tipo cosa?
Chiuderle intorno a me e succhiarmi.
<<Non possiamo>> scuote la testa ma nel mentre mi tira per la camicia, facendo riscontrare i nostri corpi.
<<Si che possiamo>> ribatto, <<no che non possiamo>> replica lei.
Amo quando fa la difficile, ma è davvero complicata da gestire una ragazza del genere.
<<Dici una cosa ma il tuo corpo ne fa un'altra>> poso lo sguardo sulle sue mani che mi stanno ancora a tirare per la camicia, e lei fa lo stesso.
Subito si stacca da me, ma io le afferro entrambi i polsi e li riporto dove prima.
<<Lasciati andare Chloe>> mi spingo contro di lei e le bacio il collo.
<<Dylan...>> posa le mani sul mio petto e cerca di respingermi.
<<E New york o Parigi?>> chiede ansimando, <<ci penseremo quando ho finito di scoparti, adesso lasciati andare>> confesso e lei a quel punto cede.
Vogliosa mi spinge all'indietro fino ad arrivare alle scale.
<<Su o qui?>> mi chiede, <<su>> confesso e poi l'afferro per il retro delle cosce.
Avvolge entrambe le gambe intorno ai miei fianchi e piano piano avanzo, salendo le scale con cautela.
Amo farlo sul divano, anche se è scomodo, ma stasera ho bisogno di un posto più ampio e più comodo. Devo far capire a Chloe che cosa si perde se solo partisse con quel coglione di Richard.
Devo convincerla a restare, deve accettare la mia proposta e venire con me a Parigi.
Non può partire con una persona che nemmeno conosce.
Anni fa non era assolutamente un ragazzo raccomandabile, era peggio di me. Fumava di continuo e girava brutti giri. Non che io sia stato migliore di lui, ma sicuramente se raccontassi a Chloe tutte le cazzate gravi e meno gravi che ha fatto, non sono sicuro che accetterebbe più la sua offerta.
Però comunque a differenza sua, mi conosce lei e tra i due si dovrebbe fidare più di me che di lui. Potremmo essere felici insieme nel nostro appartamento a Parigi, e vagare tra le strade affollate di quella città. 
Quando arrivo al piano di sopra adagio Chloe sul letto e mi posiziono in mezzo alle sue gambe divaricate. Mi spingo contro di lei e le faccio sentire quando sono disperato.
Il mio cazzo non fa altro che aumentare di dimensioni dentro i miei boxer a tal punto che,  se non affondo subito in lei, rischierò di venire da solo.
<<Togliti i jeans>> mi ordina ed io mi alzo in piedi per togliermeli.
Mi sfilo sia i pantaloni che i boxer e poi ritorno su di lei. Quando prende in mano la mia erezione mi faccio scappare un piccolo gemito e chiudo gli occhi per un istante.
Inizio a baciarle il collo e poi scendo fino al seno; lei con le sue mani mi inizia a sbottonare la camicia mentre io le tiro su il vestito.
Voglio questa donna più che mai.
Ho bisogno di toccarla, di assaporare ogni parte del suo corpo, ogni centimetro della sua pelle calda. Voglio osservare ogni curva del suo splendido corpo e vivermi il momento.
Il suo respiro inizia a farsi irregolare.
I capezzoli si induriscono tra le mie labbra ed io li succhio con forza.
Geme, geme forte e quei suoni mi fanno diventare ancora più duro.
Con lentezza mi chino a baciarle la pancia e sorrido sapendo che lì dentro c'è la mia piccola creatura. Colei a cui ho promesso di proteggerla e di dargli tutto me stesso.
Qualche istante dopo entrambi ci ritroviamo nudi, con niente addosso.
Le nostre pelli riflettono a contatto con la lampada situata nella stanza, creando un'atmosfera ancora più piacevole.  
Esploro il suo corpo come se fossi una volpe in cerca della sua preda. La osservo attentamente e dentro di me mi ripeto quanto cazzo sia fortunato ad avere una donna così nella mia merda di vita.
<<Dylan... ti prego...>> mugola lei.
Scendo con i baci, arrivo fino al pube, ma quando la vedo contorcersi sotto di me: inizio a leccare la sua entrata.
<<Cazzo Dylan>> ansima lei, e affonda le dita nel mio ciuffo sistemato.
Non è mai stata una di tante parolacce, infatti da quando la conosco ne avrà dette pochissime. Forse... Si potranno contare su una mano, ma devo dire che è davvero piacevole provocarle questo effetto in momenti del genere. 
Solleva i fianchi dal letto e si spinge contro la mia lingua.
L'accontento e di poco la penetro con quest'ultima. Esco ed entro fuori dalla sua calda e bagnata intimità, fin quando non sento il suo sapore in bocca.
Sta per venire.
È al culmine, lo percepisco.
<<Vieni amore>> dico e poi riprendo a leccarla con una velocità più ritmica.
Lei viene sulla mia lingua ed io l'assaporo come se fosse l'ultima volta.
Prendendomela con calma, ritorno sopra di lei e poi mi prendo il membro tra le mani.
Lo strofino contro la sua entrata per bagnarlo con il suo orgasmo e nel mentre la bacio.
Sento il suo petto alzarsi e abbassarsi sotto di me e il desiderio nella stanza aumenta ancora di più.
<<Dylan per piacere... Muoviti. Non resisto più>> dice ansimando, <<lo so piccola lo so>> le accarezzo delicatamente un fianco e proprio in quel momento le viene la pelle d'oca.
Cazzo quanto è perfetta. Per lo meno ai miei occhi sì, poi agli occhi degli altri poco mi importa. Meno la guardano meglio è, è mia e lo sarà sempre.
Il mio cazzo pulsa dentro il mio pugno ed io non resisto più. Affondo in lei ed inizio a dare spinte lente ma decide allo stesso tempo.
<<Sei così stretta, piccola>> mormoro, continuando a spingermi dentro e fuori da lei.
<<Ti prego Dylan>> dice in tono lamentoso.
So che ha bisogno di me, anche io ne ho bisogno ma non la sto scopando per divertimento. La amo e so per certo che lei mi ama, ed è proprio perché la amo che oggi voglio godermi il momento.
Tutto scompare quando i suoi gemiti si diffondono nelle quattro mura della mia camera. La preoccupazione del suo trasferimento svanisce quasi completamente e mi abbandono completamente alle sensazioni che riesce a dedicarmi con il suo corpo.
Chloe mugola di continuo e io a quel punto inizio a muovermi più velocemente, aumentando il ritmo e spingendomi dentro e fuori da lei.
<<Oddio>> si lascia scappare.
Sorrido divertito e la guardo ammirato.
È così bella vederla in questo stato a causa mia, sapere di essere l'unica ad averla vista nuda mi eccita un sacco. Sarò sempre e solo l'unico per lei come lei lo è e lo sarà per me.
Non voglio nessun'altra, solo lei.
<<Ti piace vero?>> chiedo con il fiato pesante.
<<Dillo quanto ti piace>> insisto, <<si Dylan... Si... Ma adesso ti prego...>>.
Alza i fianchi e mi viene incontro.
Vuole avere più contatto, ma io non sono pronto a volerglielo dare.
Come ho detto prima questa per me non è una scopata, è amore e voglio godermi il momento, voglio assaporare ogni emozione che mi regala e incanalarla in me.
Rallento di poco i movimenti e ondeggio  lentamente i fianchi, continuando ovviamente a spingermi dentro di lei.
Deve capire che farei qualsiasi cosa per lei, e se dico qualsiasi è qualsiasi.
La amo, porca puttana se la amo.
Sarei capace di morire per lei, di rinunciare alla mia vita per darne una nuova a lei se solo ce ne fosse di bisogno. Non voglio perderla, non voglio che parta per New York. Io ho bisogno di lei, entrambi abbiamo bisogno di noi stessi, non riusciremo a stare separati.
La bacio e sussulto quando lei affonda le unghie nella mia schiena.
«Non puoi... Cazzo... Non puoi partire per New York» le dico sussurrandole queste parole all'orecchio.
<<D-dylan... se devi... Se devi dire queste cose allora è meglio che ti fermi>> cerca di respingermi posando entrambe le mani sul mio petto, ma io accelero un po' il ritmo in modo da impedirgli di continuare a mandarmi via.
<<Scusa...>> replico e poi riporto le mie labbra sopra le sue.
<<Non so vivere senza di te>> confesso staccandomi e guardandola negli occhi.
<<Ti... ti amo>> mugola, e le iniziano a tremarle le gambe.
Quelle parole creano una dipendenza, la creerebbero a tutti coloro che sono innamorati.
Le ho sempre odiate quelle due parole, non significano niente se uno ci riflette bene, perché non è in base ad un <<ti amo>> che si basa una relazione: ma adesso capisco cosa si prova.
Da quando è arrivata lei sento la necessità di sapere quanto e se mi ama.
I suoi gemiti si fanno più intensi e un formicolio piacevole si fa strada lungo la mia spina dorsale.
Ci siamo, ci siamo quasi.
<<Dylan sto per...>> non riesce a finire la frase che la mia bocca cerca la sua.
<<Sh... piccola, lasciati andare.>>
Sussurro sulle sue labbra soffici, gonfie e rosse dal nostro bacio.
Accelero ancora, sento il suo corpo irrigidirsi sotto il mio, stringe le gambe intorno al mio bacino e pochi secondo dopo viene.
<<Guardami negli occhi>> le ordino e lei lo fa.
Quella vista è meglio di mille tramonti o albe.
Io la seguo a ruota riempiendola completamente del mio sperma.
Esco da lei e mi stendo sul letto.
Pochi istanti dopo ci ritroviamo sotto le coperte, entrambi ancora con il fiatone.
Lei, con mio piacere, si accoccola a me e alza la testa per guardarmi in volto.
Allunga una mano verso di me e la porta sotto il mento, proprio dove sta per rinascere la barba.
Devo rifarmela cazzo.
Che palle!
Però aspettate...
Le piacerò di più con la barba o senza?
<<Perché mi guardi?>> chiedo, <<scusa>> ritrae la mano e distoglie lo sguardo, ma io la blocco e la riporto dove prima.
Lei segue quel gesto con i suoi occhi e continua a fissarmi.
<<Mi piace, solo mi chiedevo perché tu lo stessi facendo>> confesso, <<non lo so, mi piace. L'ho scoperto solo stasera>> ammette ridacchiando.
Una risata bellissima.
Le sorrido e mi limito anche io a fissarla.
Più la guardo e più mi innamoro.
Come cazzo è possibile? Non credevo si potesse amare così tanto una persona... E invece.
<<Ti amo, non partire>> mormoro disperato. <<Vuoi sul serio rovinare questo momento?>> chiede appoggiando la testa sul mio petto.
<<No>> confesso.
<<E allora dormi, ne parleremo domani>> mi lascia un bacio sulle labbra e poi posa la sua testa sopra i miei pettorali.
Si rilassa tra le mie braccia e si lascia cullare.
Le palpebre si fanno pesanti, e la stanchezza inizia a farsi sentire.
Poco dopo mi ritrovo addormentato tra le braccia del mio primo ed unico amore.

Nothing more 3 || un nuovo inizio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora