Capitolo 75

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Dylan

Prima di partire tutti insieme per andare a casa del padre di Chloe, ho convinto la mia ragazza e i suoi genitori ad andare per prima a casa nostra e spogliarci, proprio per toglierci questi orribili vestiti di dosso. La laurea è sempre stata il momento più aspettato dei miei vent'anni di vita, ma ho sempre odiato l'idea di dovermi mettere questo mantello addosso.
È da pagliacci e mi chiedo perché debba essere per forza obbligatorio metterlo. Basterebbe una maglietta e un pantalone di jeans e, se proprio bisogna essere in qualche modo eleganti, basterebbe mettersi una camicia, una giacca e un pantalone con la piega. 
<<Sei pronto?>> chiede Chloe scendendo al piano di sotto.
Indossa un vestito oro, corto e ovviamente non aderente. Le è stretto in vita e poi le scorre lungo le gambe, fino ad arrivare al ginocchio.
<<Sì, comunque prima di andare fattelo dire... Sei splendida>> confesso e lei arrossisce.
<<Grazie>> abbassa la testa e distoglie lo sguardo da una parte.
<<Andiamo?>> chiedo piegando il braccio per far sì che possa prendermi a braccetto.
<<Andiamo>> infila il suo braccio intorno al mio e ci avviamo verso la porta.
<<Ah... Una cosa Dylan>> si blocca prima ancora che io possa aprire la porta.
<<Dimmi>> la incalzo.
<<Potresti essere cortese con Noah? Capisco che non ti faccia piacere averlo intorno, ma è pur sempre una persona per bene e di famiglia sopratutto. Non mi ha fatto soffrire, anzi sono stata io a farlo e non si merita tutta questa cattiveria da parte tua>> spiega lei.
<<Dannazione Chloe, questo lo sai che non posso promettertelo.
Hai visto come si diverte a provocarmi?
Ha cercato di farmi avere una reazione davanti a te, perché vuole farti mostrare ciò che di brutto c'è in me. Te lo giuro Chloe che c'ho provato a stare fermo, a starmene zitto e a farmi entrare ed uscire le sue parole da un orecchio all'altro, ma dopo un po' non c'ho visto più>> confesso.
<<Lo so e non preoccuparti gliene parlerò dopo, ma non voglio avere problemi. Non oggi. Abbiamo finito finalmente un lungo percorso di studi, siamo abbastanza grandi e maturi da capire che prendere a botte la gente non porta a niente. So che ormai fa parte di te, ma non puoi prendere a cazzotti ogni persona che è al mio fianco>> ammette seria.
Non posso e su questo non ci piove, ma non mi è impedito di farlo.
<<Sul serio lo stai difendendo?>> chiedo scuotendo la testa.
<<Dylan cerca di capire... Io non sto difendendo proprio nessuno, sto solo cercando di farti capire che le tue azioni certe volte sono troppo esagerate. Noah ha sbagliato a dirti in quel modo, doveva starsene zitto e non dire una parola sul conto di Parigi, ma mia madre le ha raccontato tutto e a quanto pare non gli va giù questa storia. Non è una persona cattiva e te lo posso assicurare, si preoccupa soltanto per me... Infondo mi vuole bene>> mormora l'ultima frase ed io rido sarcasticamente.
<<Ti vuole bene? Stai cercando di convincere me di questa cazzata o stai cercando di convincere te stessa? Lo sappiamo entrambi che è una grande coglionata, lui ti ama ancora e ti vorrebbe tutta per se>> gli ricordo in caso se ne fosse dimenticata.
<<Forse hai ragione, ma non è niente di confermato. Io e Noah non abbiamo mai più parlato di noi in quel senso lì, anzi... Praticamente ci siamo smessi di sentire in questi mesi. Mia madre gli ha raccontato che sono incinta e che ero un sacco impegnata con lo studio. Così lui mi ha confessato di non volermi disturbare ed è per questo che non mi ha scritto>> ammette.
<<Bene e cosa c'entra con quello di cui stiamo parlando? Solo perché non ti ha scritto non vuol dire che non ti ama ancora>> sputo acido.
<<Dylan non arrabbiarti... A me non interessa se mi ama o meno, gli voglio bene ma come amico. Amo te e niente potrà mai cambiare questa cosa, mi importa di più la tua opinione che la sua>> spiega accarezzandomi una guancia con le sue mani morbide e calde.
<<Magari cerchiamo di farlo capire anche a quello sfigato de tuo ex>> dico con un sorriso finto e lei mi tira una gomitata.
<<Andiamo dai>> dice e poi usciamo di casa.
Dopo qualche quarto d'ora di macchina arriviamo a destinazione e non appena mettiamo piede dentro la residenza di Christopher, tutti ci vengono incontro.
Persone che non conosco formano una cerchia intorno a Chloe e si congratulano con lei.
<<Giovane allora?>>.
Improvvisamente un colpo forte sulla schiena mi fa voltare verso la voce intensa che richiama la mia attenzione.
<<Mathias>> dico sorpreso.
<<Vieni qui bello>> mi prende una mano e ci salutiamo con un colpo di spalla.
<<Congratulazioni futuro padre>> dice lui.
<<Grazie>> dico impacciato.
<<Ecco la madre>> dice Mathias e proprio in quel momento mi giro per capire di chi sta parlando. Quando vedo Chloe le sorrido e lei si affianca a me.
<<Congratulazioni, vieni qui>> lui apre le braccia e la mia ragazza, pur essendo titubante, si avvicina e lo abbraccia.
<<Come stai?>> chiede lui.
<<Bene grazie, tu? A Parigi come va?>> chiede lei.
<<Molto bene grazie. Quando sono tornato a Parigi ho avuto molto da fare. Sai... Avevo tanto lavoro arretrato, ma adesso si è risolto tutto>> risponde l'uomo elegante.
Prima che Chloe possa dire la sua, una voce maschile, fin troppo conosciuta, attira l'attenzione di tutti gli invitati. 
<<Ragazzi venite qua, serve il discorso in un momento di questo tipo>> urla Chris dal portone di casa e tutti rientrano dentro.
Oh no...

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100 mila visualizzazioni anche su Nothing More 2. Io veramente non so proprio cosa dire. Inutile ringraziarvi, anche se è l'unica cosa che posso fare. Tutto questo come ho già detto varie volte è nato per noia, all'inizio era un passatempo ma poi ho riscoperto una passione in me che non sapevo di avere. Ovviamente con questo non mi sto descrivendo come una scrittrice nata, assolutamente no. Sono un disastro e ho ancora molto da imparare e da apprendere, ma solo leggendo e arricchendo il mio "sapere" riuscirò a farlo.
Detto questo non voglio più annoiare nessuno, grazie mille a tutti e niente.
Vi amo🥺❤️

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