Capitolo 23

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Chloe

Arrivo tutta indaffarata difronte la porta di camera mia e quando mi fermo davanti quest'ultima, prendo la chiave che ho in tasca e la inserisco nella serratura. La giro, ma non ottengo risultati. Provo a inserirla in un'altro modo, ma invece di aprirmi la porta, mi casca di mano e cade atterra.
Dio santo! Oggi non è proprio giornata.
Una mano fine afferra la mia chiave e quando alzo lo sguardo sulla persona che l'ha raccolta, il mio lieve e piccolo sorriso di ringraziamento scompare.
<<Ecco cara, oggi vedo che siamo un po' agitatine. Come mai?>> chiede Alison con la sua solita vocina noiosa, <<non sono agitata e adesso se permetti entro in stanza che ho da fare>> apro la porta, ma lei mi blocca per un polso.
<<Ei, lo sai che è maleducazione andarsene mentre le persone ti parlano?>> chiede alzando un sopracciglio, <<come puoi vedere sono indaffarata e non ho proprio il tempo per le chiacchiere, magari un'altro giorno. Ah e un'ultima cosa, ti ricordo che mentre stavo aprendo la porta, tu non stavi parlando quindi la prossima volta sii più sicura nelle parole che usi>> le rivolgo un piccolo sorriso soddisfatto e poi metto un piede dentro la mia abitazione.
<<Vedo che ti ha messa di malumore la notizia di Dylan>> afferma in tono divertito e alle sue parole mi blocco.
La notizia di Dylan?
Di cosa sta parlando?
C'è qualcosa che io non so?
No, questa volta è davvero impossibile. Dylan ha promesso di non mentire più, di non dirmi più bugie e di dirmi solo la verità d'ora in poi. Gli credo e spero vivamente che mantenga le sue promesse, anche perché non riuscirei a sopravvivere ad un'altro inganno.
<<Di cosa stai parlando precisamente?>> chiedo girandomi nella sua direzione, <<ma come, non lo sai? Dylan se ne ritorna a parigi>> sorride soddisfatta alle sue parole.
Per quanto mi faccia male saperlo, già ne ero a conoscenza quindi mi dispiace per lei, ma questa volta non è riuscita a farmi stare male.
<<Ah si, già lo sapevo, ma è una notizia vecchia ormai. Dovresti aggiornarti un po' di più cara>> sfoggio uno dei sorrisi più falsi che io abbia mai fatto in vita mia e poi dice: <<Oh no, credo che sia tu quella che deve farlo. Dylan vuole partire in questi giorni, se già non domani.>>
Il mio cuore si ferma.
Manca di un battito, forse due o tre.
Il sangue mi si gela e un senso di tristezza mi assale dentro.
Mi ha mentito, un'altra volta.
Perché? Perché avrebbe dovuto farlo?
<<Ops... Ho combinato un guaio vero?>> dice facendo la finta dispiaciuta, <<non lo sapevi Chloe?>> fa il broncio e mi guarda con un'aria triste.
Che attrice che è.
Falsa, ipocrita e bugiarda.
<<Si invece, mi dispiace per te ma lo sapevo di già. Me ne ha parlato ieri e qualunque decisione prenda io sarò con lui>> mento e lei assume una faccia stupita.
Se credeva di passarla così liscia si sbagliava di grosso.
Anche se sto male dentro, questo non è di certo il momento giusto per darlo a vedere.
<<Ah q-quindi sapevi...>> la blocco, <<tutto? Si, ovvio. Sono la sua ragazza ed è normale che sappia tutto di lui>> sorrido divertita e leggo l'irritazione nel suo sguardo.
<<Non posso dire la stessa cosa di te invece, visto che non sei niente per lui>> le ricordo e lì è come se gli si accendesse una lampadina.
Fa per ribattere ma Dylan viene verso di noi e si posiziona sull'uscio della porta, affiancandosi a me.
<<Che succede qui?>> chiede guardando entrambe, <<stavamo proprio parlando di te>> confessa Alison e lui sospira.
<<Perfavore vattene e lascia in pace Chloe>> le chiede gentilmente Dylan ed io sono più che soddisfatta che stia prendendo le mie difese.
<<Cacci così la tua ex ragazza?>> chiede lei con voce seducente.
Giuro che se non tiene a freno quella lingua le salto addosso.
<<Non sei la mia ex, ci siamo solo divertiti e adesso sparisci>> puntualizza lui visibilmente irritato, <<visto che lei non ha intenzione di venire a Parigi con te, perché non ci porti me?>> chiede e lui sbianca di colpo. Mi guarda ed io gli faccio capire che so tutto.
<<Come cazzo fai a sapere...>> sbotta Dylan e lei risponde tranquillamente dicendo: <<Ti ho sentito prima al tavolo con quello sfigato di Samuele.>>
<<Si chiama Samuel e non è uno sfigato>> mi intrometto, prendendo le difese del mio amico.
<<Si vabbè insomma quello lì>> dice lei facendo una smorfia scocciata.
Se non fosse per Dylan, l'avrei già presa a sberle.
<<Vattene>> le ordino a denti stretti, mentre poso a terra lo zaino pieno di libri.
<<Cos'è... Ti rode sapere che non ha scopato solo te?>> chiede in tono divertito Alison.
<<Alison basta>> l'avverte Dylan, <<e perché? Dille tutte le cose che abbiamo fatto insieme. I baci, gli abbracci, le carezze, le notti infuocate. Per non parlare dei...>> non la lascio finire di parlare che mi scaravento su di lei. Entrambe cadiamo a terra; io sopra di lei e le afferro i capelli. Le tiro forti quest'ultimi, quasi da strapparglieli e poi la colpisco su una guancia, dandole uno schiaffo.
<<Stronza di merda. Come osi>> urlo e proprio in quel momento Dylan mi afferra per i fianchi e mi spinge indietro.
<<Sei impazzita>> urla dolorante mentre si rialza in piedi per sistemarsi i capelli, <<vaffanculo stronza>> urlo e Dylan, una volta entrato in stanza con me in spalle, chiude la porta a chiave. Quando mi posa giù, mi abbraccia e ci pensa lui a tranquillizzarmi.
Con una mano mi accarezza lentamente la testa e ci lascia qualche bacio. <<Perché non mi hai detto di Parigi?>> chiedo ascoltando il suo battito cardiaco, <<lo stavo per fare, sono venuto qui proprio per parlartene ma a quanto pare sai già tutto per colpa di quella troia>> sbuffa e mi alza la testa per far incrociare i nostri sguardi. Le sue parole mi tranquillizzano da una parte, ma mi rendono tristi anche dall'altra.
<<Dico sul serio Chloe, sono venuto qui per dirti la verità e puoi chiedere conferma anche a Samuel visto che ero con lui>> aggiunge non vedendomi convinta.
<<Non partirai vero?>> chiedo, <<non partirò, ho tutto qui>> confessa e poi mi lascia un bacio sulle labbra.
<<Sei matta>> sussurra su quest'ultime, <<non è vero>> ribatto, <<si invece, non ti ho mai vista così aggressiva>> confessa ridacchiando, <<sei arrabbiato?>> chiedo, <<no, perché dovrei esserlo?>> chiede a sua volta, <<perché le ho messo le mani addosso>> ammetto, <<oh piccola, credimi che è stato molto piacevole vederti all'opera. Sopratutto vedere delle risse tra voi ragazze è proprio buffo. Pensate solo a tirarvi i capelli>> ride divertito e si va a sedere sul letto.
<<Non è divertente>> gli faccio notare inserendomi tra le sue gambe, <<oh piccola, eccome se lo è>> ridacchia ancora e mi tira sulle sue ginocchia.
Mi siedo e lui mi stringe forte a se.
<<Non farlo più, ok?>> dice poco dopo, <<non mi era mai capitato prima d'ora, ma quando l'ho sentita parlare in quel modo non c'ho visto più>> abbasso la testa e sospiro, <<ei amore, lo so. E se adesso ti sto chiedendo di non rifarlo più, non vuol dire che sono arrabbiato, sto cercando solo di tenerti fuori dai guai. Sai benissimo che picchiare una persona può rischiare molti danni, ed io non voglio che ti capiti nulla. Fregatene di quello che dice lei>> aggiunge scrollando le spalle, <<non è carino sapere che il tuo ragazzo non è stato solo con te e per di più ricevere commenti del genere>> gli ricordo, <<lo so, darebbe fastidio anche a me, ma fregatene. Amo te, amerò sempre e solo te>> con una delicatezza sovrannaturale posa le sue labbra sopra le mie e mi bacia, impedendomi di dire la mia.
Con le sue parole riesce a far scomparire tutte le mie insicurezze, trasformandole non incertezze, ma quasi. 

Nothing more 3 || un nuovo inizio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora