Capitolo 43

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Dylan

Quando arriviamo a casa, non perdo tempo e prendo in braccio Chloe per poi portarla al piano di sopra.
Mentre la alzo da terra tira un piccolo urlo ed io ridacchiando.
Quando arrivo al piano superiore entro in camera mia e poi la chiudo a chiave.
Poco dopo adagio Chloe sul letto ed io mi posiziono in mezzo alle sue gambe divaricate.
<<Aspetta, lascia fare a me. Questa volta voglio fare io qualcosa per te>> confessa spingendomi all'indietro, <<accomodati piccola>> mi sdraio affianco a lei, ma prima ancora di agire mi chiede gentilmente di slacciargli il vestito.
Così faccio, facendola rimanere solo in intimo.
Quando ritorna sopra di me inizia baciarmi e con le mani mi sbottona i pantaloni.
Mentre si stacca dalle mie labbra, mi abbassa i boxer, poi si inginocchia davanti a me e mi prende in bocca.
<<Vado bene?>> chiede poco dopo mentre lecca la punta del mio cazzo eretto.
Annuisco e la spingo per la testa in modo che possa prendermi più affondo.
Se non avesse appena iniziato, mi sarebbero bastate solo quelle parole per venire dentro la sua splendida e calda bocca. 
Lei continua e mi succhia con forza, rinchiudendo perfettamente le pareti della sua bocca intorno al mio sesso.
Quando sento di arrivare al culmine la blocco per i capelli e la spingo indietro.
<<Basta piccola o verrò nella tua bocca>> confesso e lei a quel punto si tira indietro.
Con un movimento agile mi tolgo la camicia e la cravatta, poi i pantaloni insieme ai boxer, rimanendo del tutto nudo.
Mentre ritorno sopra di lei le accarezzo il corpo delicato e poi le infilo la lingua in bocca.
<<Dylan toccami... Voglio che mi tocchi>> confessa, <<come?>> chiedo con voce seducente, <<come sai fare solo tu>> risponde, <<così?.>>
Le percorro il corpo con una mano e faccio salire quest'ultima fino al seno. Scanso da una parte il reggiseno ed inizio a stuzzicargli un capezzolo.
<<No...>> risponde in tono lamentoso.
<<Cosi?>> chiedo scendendo sulla sua pancia fino ad arrivare al pube.
<<Quasi>> risponde ansimando.
Mi metto di fianco a lei e le infilo una mano nei suoi slip di pizzo.
Ispira di scatto e inarca la schiena venendo incontro alle mie dita.
<<Così?>> chiedo di nuovo.
<<Si>> risponde gemendo.
<<Continua ti prego>> chiude gli occhi e si abbandona alle emozioni.
Con il pollice le stuzzico il clitoride mentre con il medio e con l'anulare entro in lei.
<<Dylan... Cazzo>> geme e alza di scatto la testa per vedere il punto in cui la sto toccando.
<<Shh, rilassati>> le bacio il collo e le lascio qualche succhiotto in qua e in là.
Inizio ad entrare e uscire in lei con tanto di lentezza, ma quando la sento lamentarsi aumento la velocità.
<<Dylan sto per...>>
Non riesce a finire di parlare che viene sulle mie dita, depositando il suo squisito liquido.
Tolgo le dita dalla sua vagina e me le porto alla bocca. Succhio il suo liquido e poi la bacio, ritornando sopra di lei.
Le sfilo impaziente il reggiseno e gli slip, poi mi inserisco di nuovo tra le sue gambe.
Mentre le allargo quest'ultime, premo il mio bacino contro la sua intimità facendole sentire quanto sono disperato.
Ho un fottuto bisogno di affondare in lei.
<<Mi vuoi?>> le chiedo mentre struscio la punta del mio cazzo sopra la sua entrata.
<<Si>> dice in un sussulto.
<<Dillo ad alta voce>> ringhio, <<si Dylan, ti voglio>> aggiunge disperatamente e senza far passare troppo tempo, entro subito dentro di lei.
Caccia un urlo di fastidio ed io mi scuso subito.
Lei mi tira i capelli, prendendoli per la cute ed io gemo. Con le mani mi accarezza le ferite e le cicatrici che ormai ho sin da quando sono bambino e un piccolo fastidio si concentra sulla mia pelle calda.
Le prendo entrambi i polsi e glieli fermo sopra la testa. Per fortuna non inizia a fare domande ma mi guarda, mi guarda con i suoi occhi lucenti. Con quegli occhi oceano, di cui mi sono innamorato sette mesi fa.
Quando sento di star per venire esco da lei e, non capendo il mio gesto, si alza sui gomiti.
<<Perché ti sei fermato?>> chiede lei, <<girati>> le ordino, <<Dylan ma...>> la blocco, <<ho detto girati>> ripeto impaziente e lei si gira.
Si piega in avanti, tenendosi sui gomiti ed io posiziono il mio sesso sulla sua entrata.
<<Aspetta>> mi prende il polso e mi blocca.
Con delicatezza mi sposta la mano fino al suo ano e con stupore si blocca quando sente la mia punta proprio lì.
<<Sei sicura?>> chiedo, <<si, però solo se te la senti pure tu>> risponde, <<certo che me la sento. Dimmi se ti faccio male piccola, ok?>> chiedo, <<ok>> risponde.
<<Prima di farlo voglio darti una dritta. Non contrarre i muscoli e sii sempre rilassata, altrimenti sentirai dolore>> l'avvento, <<va bene>> risponde ed io procedo.
Mentre mi faccio strada in lei caccia un urlo. Per alleviare quel dolore le bacio la schiena e nel mentre continuo a spingermi fuori e dentro di lei. Provo ad aumentare la velocità però lei caccia un'altro urlo. Questa volta è più intenso, più forte e a quanto pare più doloroso.
<<Va tutto bene?>> chiedo preoccupato, <<si>> risponde in tono lamentoso, <<posso andare più affondo?>> chiedo, <<si ma ti prego, fai piano>> mi scongiura ed io inizio a muovermi lentamente, cercando di spingermi allo stesso tempo il più possibile dentro di lei.
Oh merda, qui si che è stretta.
I suoi gemiti si uniscono ai miei e la sua pelle sudata riflette nella penombra della stanza.
Le sue pareti calde mi accolgono e aderiscano perfettamente intorno al mio membro.
<<Dylan io...>>
Mugola e con una mano si stuzzica il clitoride.
Continuo ad affondare in lei e per avere più contatto, l'afferro per i fianchi e la tengo ferma.
Aumento di poco la velocità e lei si tappa la bocca con una mano.
<<Piccola non trattenerti. Urla, urla il mio nome>> le ordino e lei subito si libera le labbra.
<<Sto per... Oh merda>> mi spingo ancora in lei ma quando sento di star per venire, esco subito. <<Girati>> le ordino e in men che non si dica si gira. Continuo a muovere la mia mano su e giù fin quando non mi abbandono completamente al piacere, venendo sulla sua pancia.
<<Com'è stato?>> chiedo mentre mi sdraio sotto le coperte, <<strano ma bello>> risponde, <<ti ho fatto male?>> chiedo a mia volta, <<un po', ma non fa nulla>> cerca di tranquillizzarmi.
Farle male è l'ultima cosa che avrei voluto.
<<Ti amo, da impazzire>> le ripeto per la millesima volta e lei in risposta mi bacia.
Un bacio che mi manda al paradiso e oltre.

Nothing more 3 || un nuovo inizio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora