Capitolo 90

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Dylan

<<No ma io dico: sei impazzita o cosa?>> dice lei dandomi una pacca sulla spalla. Ridacchia per il gesto e poi la guardo divertito mentre ci dirigiamo verso macchina.
<<Sapevi che l'avrei fatto>> le ricordo.
<<Sì ma speravo che tu te ne dimenticassi, mi hai messo un sacco in imbarazzo quando gli ho chiesto se potevamo avere... Insomma hai capito>> dice irritata.
<<Adesso non hai più scuse>> l'avverto e lei fa una smorfia.
<<A proposito... Cambiando argomento, dimmi un po'...  Ci sei rimasto male perché il dottore ti ha detto che molto probabilmente avremo un maschio invece che è una femmina??>> chiede ridacchiando. 
<<Un po'... Ma sai una cosa amore mio? Non mi importa se sarà un maschio perché ovviamente è pur sempre mio figlio e lo amerò incondizionatamente>> confesso dolcemente mentre entriamo in macchina.
<<Ma?>> chiede lei.
<<Non c'è un ma e sai perché? Sono sicura che un giorno avremo una nostra bambina>> rispondo.
<<Quante gravidanze vuoi farmi affrontare?>> chiede divertita.
<<Quante ne vuoi tu, ovviamente non sarò io a dirtelo ma almeno un'altra mi piacerebbe>> confesso impacciato e lei rimane scioccata dalle mie parole.
In questo momento il Dylan di parecchi mesi fa avrebbe avuto la sua stessa reazione, sempre se non non di peggio. Sicuramente mi avrebbe dato un cazzotto in faccia per farmi riportare allo stato iniziale.
<<Stai bene? Vuoi rientrare dentro per farti fare una visita di controllo?>> chiede lei toccandomi la fronte.
Delicatamente le prendo la mano e la sposto dalla mia fronte, gliela bacio dolcemente e poi la stringo con la mia.
<<Sono serio Chloe, non voglio fermarmi solo ad un figlio, sempre che tu ne sia d'accordo>> confesso e lei sgrana gli occhi.
<<Certo che lo sono ma ovviamente non subito>> aggiunge.
<<No be'... Questo è ovvio, però nemmeno a trent'anni>> ammetto.
<<Quindi tu vuoi dirmi che nei prossimi dieci anni staremo ancora insieme>> dice lei.
<<Be' sai prima non so se ci hai fatto caso, io si comunque, il dottor Foster ha detto ben due volte che tu eri mia moglie e devo dire che ti si addice molto questo nome. La signora Walker... Mh... Suona splendidamente>> dichiaro con un ghigno in faccia.
Lei arrossisce e distoglie per un po' lo sguardo da me.
<<Sì me ne ero accorta pure io, infatti ti stavo guardando perché pensavo che gli dicessi qualcosa ma poi quando ho visto che non l'hai fatto ho lasciato perdere perché credevo che tu non avessi sentito>> ammette lei.
<<E invece ho sentito eccome, però non mi ha dato fastidio>> dico tranquillo.
<<Questo è l'importante!>> esclama.
<<Senti... Visto che dovrai tornare qui per cinque mesi, che ne dici di andare, ovviamente prima della mia partenza, a comprare qualcosa per la bambina?>> domando.
<<Vuoi già allestire la stanza?>> chiede Chloe.
<<Si be'... Tu tra una settimana dovrei partire per New York, io per Parigi. Non abbiamo nessuno che si possa prendere cura di allestire la casa in nostra assenza, soprattutto ora che tua madre verrà con te, quindi io direi di muoverci e di darci da fare in questi giorni>> le ricordo e lei sembra pensarci. 
<<Dannazione hai ragione me ne ero completamente dimenticata>> confessa e poi si mette una mano sulla fronte.
<<Non fa niente, ma in questi giorni bisogna darci da fare. Voglio che una volta arrivata di nuovo a casa nostra, tu possa stare al sicuro e voglio che la stessa cosa sia anche per il bambino>> affermo in tono deciso.
<<Dobbiamo decidere dove creargli una stanza tutta sua>> inizia a dire lei.
<<Di quello non devi preoccuparti perché come già tu sai ci sono ben tre stanze da letto. Una è la nostra, poi ci sarebbe quella di mio padre. È molto grande come stanza, mai come la mia, ma è comunque la seconda stanza più grande. E poi ci sarebbe un'altra stanza dove possiamo pur sempre creare quella del bambino. Questa volta la scelta è tua>> dico lasciandogli via libera.
<<La camera di tuo padre sarebbe quella più vicina alla nostra, perciò io direi di costruire la sua cameretta lì>> spiega lei ed io acconsento la sua richiesta.
Quel coglione di mio padre non vive più qui, quindi possiamo benissimo togliere tutti i suoi mobili e comprarne di nuovi per il nascituro.
<<Però adesso non voglio che inizi fasciarti la testa, come ha detto il dottore devi stare tranquilla e fare il minimo sforzo quindi incominciamo a pensarci da domani. Poi comunque ti ricordo che starai qui solo per cinque mesi, voglio che tu abbia tutto e ok, ma alla fine ti basta avere solo il necessario. Tutto l'occorrente vero e proprio dovrei averlo a New York con te dove poi a quanto pare ti stabilirai per sempre...>> ammetto con una leggere amarezza.
<<Non si sa se è per sempre Dylan e tu questo lo sai, ma comunque per qualche anno si>> conferma lei.
<<Bene, adesso ho un'idea. Perché non ce ne torniamo a casa e ci facciamo una bella cioccolata calda? So che è giugno ma il cioccolato non fa mai male, finché non ne mangi troppo>> mi correggo e lei scoppia a ridere.
<<Va bene andiamo dai, ma ti voglio ricordare che non posso mangiare troppo altrimenti diventerò un barile>> spiega lei.
<<Ma stai zitta>> ridacchio e poi parto dirigendomi verso la nostra tana.

Nothing more 3 || un nuovo inizio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora