Capitolo 38

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Dylan

<<Che cosa significa questo?>> mi chiede mostrandomi una bustina argentata.
<<Dove l'hai trovato?>> domando a mia volta mentre chiudo la porta alle mie spalle, <<nella tasca destra dei tuoi pantaloni>> risponde a denti stretti ed io sbianco, più di quanto non lo sia già. Merda. Merda. Merda.
<<Non è come sembra Chloe. Ti posso spiegare>> avanzo verso di lei, <<fermo>> indietreggia ma io continuo ad avanzare, <<fermati cazzo>> urla ed io mi fermo.
<<Non ti avvicinare>> mi fulmina con lo sguardo puntandomi il dito contro, <<Chloe...>> mi si inclina la voce.
Presa dalla rabbia mi lancia addosso i pantaloni e con essi anche la bustina, poi viene verso di me per cercare di andarsene, ma io la prendo per un braccio e la faccio voltare verso di me.
<<Lasciami>> mi spinge indietro ma io non la lascio, <<ho detto lasciami cazzo>> si divincola, <<calmati ti prego. Devi ascoltarmi>> le impongo, <<non devo ascoltare proprio nulla>> dice tra le lacrime, <<si invece>> la spingo indietro fino ad arrivare alla parete del muro bianco. Le blocco i polsi sopra la testa e mi spingo contro di lei.
<<Dylan togliti>> scoppia a piangere ancora di più e a quel punto le accarezzo una guancia.
<<Ei ei. Ascoltami ti prego>> cambio tono di voce e la scongiuro, <<non so come ci sia finito lì dentro, ma ti giuro che non l'ho usato io. Non è mio quello, non li ho neppure portati dietro perché noi non li usiamo più. Ne ho alcuni a disposizione perché non si sa mai, ma ciò non significa che io le stia usando>> spiego, <<e allora come c'è finito lì dentro?>> chiede incazzata, <<non lo so ed è questo che sto cercando di farti capire. Non so come cazzo sia possibile, non so come sia arrivato lì dentro>> dico disperatamente.
Non ho fatto niente a Parigi, niente di niente con nessuno. Dopo la cena di sabato sera sono andato dritto a casa insieme a mia madre, Wendy e Mathias sono rimasti a dormire da noi, ma abbiamo dormito tutti in stanze separate a parte mia madre e Mathias.  
Non ho toccato alcol quella sera, ho solo bevuto un po' di vino ma ricordo benissimo ogni singolo avvenimento.
<<Già... Dimenticavo che adesso siamo in un mondo dove tutto è possibile giusto? Quindi sicuramente uno sconosciuto avrà messo una bustina di preservativo dentro ai tuoi jeans,  dopo averlo usato>> dice a presa per il culo, <<Chloe smettila, sono serio>> ringhio e stringo ancora di più la presa.
Lei fa una smorfia di dolore e a quel punto la rilascio subito. In men che non si dica la sua mano si posa sulla mia guancia, lasciandomi un bello schiaffo.
<<Mi fai schifo>> scuote la testa e mi fulmina di nuovo con lo sguardo.
<<Non ho fatto niente cazzo, quante volte ancora te lo devo ripetere? Sul serio credi che io voglia un'altra al di fuori di te?>> domando sconcertato dal suo gesto.
Ho ancora la mia mano sinistra posata sulla mia guancia. Ha fatto male questo schiaffo, ma nulla in confronto al dolore che provo al solo pensiero di lei lontana da me.
<<Non lo so>> risponde e il mio cuore si ferma.
<<Ascoltami... Ho fatto cose orribili al mondo intero. A te, a mio padre, a ogni fottuta persona che ha avuto un contatto con me e non sono mai stato sincero con nessuno. Tutti hanno sempre messo in dubbio le mie parole perché alla fine promettevo una cosa e poi non la facevo mai, ma non ti permetto e mai lo farò di mettere in dubbio il mio amore per te>> sbotto.
Chloe mi guarda con i suoi occhi lucenti e alle mie parole sembra risvegliarsi qualcosa in lei.
<<Chi mi dice che non mi stai mentendo anche questa volta?>> ribatte lei, <<io, e so che non mi credi ma devi sforzarti. Si ok, sabato sera ero con una ragazza, ma insieme a me c'era anche mia madre e Mathias, il padre di Samuel e di Tyler>> confesso, <<ah bene... E quando avevi intenzione di dirmelo? Lo vedi che con te siamo sempre da punto e da capo?>> dice lei irritata come non mai, <<era questa la cosa che dovevo dirti prima, ma tu hai preferito tardare la situazione quindi mia cara la colpa è anche tua>> le faccio notare e a quel punto si lascia scappare un sorrisetto nervoso.
Mi dispiace risponderle in questo modo, ma è più forte di me. Questa volta non è colpa mia, io sto cercando in tutti modi di cambiare, di migliorarmi, di migliorare le mie azioni e di essere il più sincero possibile con lei.
Sto cercando di metterci tutto me stesso in questa impresa, perché voglio cambiare e voglio essere una persona più matura, tale posso essere se solo mi sforzassi. Però è difficile avere a che fare con una persona come lei, mette sempre in dubbio tutto quello che faccio e la capisco da una parte. Capisco che non abbia fiducia in me, ma cazzo. La amo, la amo più della mia stessa vita e gliel'ho sempre dimostrato, a modo mio questo è vero, ma l'ho sempre fatto. In lei ho ritrovato me stesso e ho scoperto che cosa significa essere felici, per davvero questa volta.
<<Non starai cercando di darmi la colpa spero!!>> urla lei, <<calmati>> cerco di avvicinarmi ma lei si ritrae, <<non dirmi di calmarmi perché ti arriva un'altro ceffone>> mi avverte ed io me ne rimango zitto. Lei inizia a fare avanti e indietro per la stanza ma poco dopo spezza il silenzio e chiede: <<E chi è questa ragazza?.>>
<<Si chiama Wendy e sarà una mia sorta di manager>> confesso, <<che intendi per una sorte?>> chiede lei, <<non la vorrei, ma in pratica Mathias mi ha obbligato>> ammetto, <<ed è carina?>> domanda incrociando le braccia al petto. Abbasso la testa e mi lascio scappare un sorrisetto divertito.
È gelosa marcia.
<<Non ridere perché giuro che ti tiro una padellata in testa>> mi minaccia, <<cos'è, una minaccia?>> chiedo, <<no, è un'avvertimento e adesso rispondi alla mia domanda>> mi impone, <<si, è carina. Però io non ho bisogno di lei, ho bisogno di te>> confesso avvicinandomi piano piano.
I nostri sguardi si incrociano e lei sussulta quando le mie mani si posano sui suoi fianchi.
<<Amo te e non me ne frega delle altre>> le ricordo, <<intanto la bustina del preservativo era nella tua tasca>> ribatte acida, <<sistemerò questa situazione e ti dimostrerò che io non centro nulla, ok? Puoi chiederlo anche a mia madre se non mi credi>> dico tranquilla, <<puoi lasciarmi da sola per un po'? Ho bisogno di pensare>> distoglie lo sguardo e sospira. Questa è la parte che più temevo.
Non voglio che mi cacci, ma ne ha bisogno.
<<Va bene, ma non fare cazzate. Non pensare al peggio Chloe, non ti tradirei mai. Mai. Con nessuna>> le ricordo ed esco.

Nothing more 3 || un nuovo inizio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora