Capitolo 88

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Dylan

Dopo una lunga giornata passata insieme, abbiamo cenato e ci siamo guardati un film dopo cena. Adesso è davvero tardi ma Chloe nonostante l'orario è salita al piano di sopra per farsi una doccia.
Mi è mancata in questi giorni, mi è mancata da morire. Ogni fottutissimo giorno che passavo a New York non smettevo di pensare a lei.
Da quando mi ha confessato di venirci a vivere ho subito pensato che quella città sarebbe stata la mia rovina perché sarebbe stata colei che me l'avrebbe portata via e così accadrà, spero solo che la distanza non le faccio a cambiare i suoi sentimenti verso di me. Oggi pomeriggio siamo stati la maggior parte del tempo sul divano a chiacchierare, io le accarezzavo la pancia e lei inizia a fantasticare sulla bambina.
Si lo so cosa vi starete chiedendo, non si sa ancora il sesso del nascituro ma sono sicuro che sia una bimba, o almeno lo spero.
Non dovrebbe importarmene del sesso di mia figlia perché per me l'unica cosa importante è che stia bene, in una famiglia sicura e protetta, voglio che si senta a casa proprio come sua madre riesce ad esserlo con me e voglio che si senta al sicuro da questo mondo troppo grande e spaventoso, ma l'idea di avere una principessa che gira con un vestitino rosso o rosa per la casa mi fa ridere.
È incredibile come tempo fa tutto questo mi facesse schifo, pensare ad una famiglia, ad un figlio mi spaventava. Forse perché non ne avevo mai avuta una, non avevo mai avuto una famiglia che ci tenessi a me o che mi dimostrasse amore e tranquillità.
Avevo paura che la stessa fine potesse farla mia figlia, ma non accadrà perché l'ho giurato a me stesso, non solo a Chloe.
Sarebbe una sconfitta verso tutte le persone che amo, verso la persona che amo di più al mondo, cioè Chloe, e verso mia figlia.
La mia famiglia sarà tutto per me, lo è già ora che non è completa figuriamoci quando avrò la mia bambina tra le braccia.
Mentre salgo le scale, ad interrompere i miei pensieri è il rumore dell'acqua della doccia.
È quasi mezzanotte e credo che mi sia venuta un'ottima idea in mente.
Entro silenziosamente in bagno ed inizio a spogliarmi.
<<Questa volta voglio fare la doccia da sola, perciò ti conviene rimanere fermo qui e non salire con me al piano di sopra>>.
Queste erano le parole che mi disse la mia ragazza poco prima di salire al piano di sopra. Ormai parlo al passato perché da quanto sono vecchie e ridette, non ricordo nemmeno più che cosa significano.
Entro lentamente in doccia e Chloe si spaventa subito.
<<Ma che cosa...>> dice coprendosi il seno.
<<Shh>> passo il pollice sopra il suo labbro inferiore e lo fisso attentamente.
Lei inizia ad indietreggiare fino alla parete ghiaccia della doccia ed io avanzo fino ad unire i nostri corpi.
<<Ops bloccata>> sghignazzo e le rivolgo un sorriso perverso.
Amo metterla in imbarazzo e ancora di più farla arrossire. È bello sapere che nonostante siano passati mesi, quasi un anno, l'effetto che gli faccio è ancora lo stesso.
Non mi era mai successo prima d'ora, forse perché non avevo mai avuto una relazione così lunga, ma mi piace pensare che è questo il mio potere. Non far stancare mai le persone di me, tantomeno lei.
<<Dylan ti avevo detto di rimanere al piano di sotto, perché non fai mai come ti dico?>> domanda sospirando.
<<Ancora che parli? Dovresti rilassarti e spegnere completamente il cervello>> mormoro a pochi centimetri dalle sue labbra.
<<Dylan non possiamo...>> sussurra mentre inizio a baciarle il collo.
<<Sì che possiamo, l'abbiamo fatto un sacco di volte. Solo perché sei incinta di qualche settimana in più non fa differenza>> ammetto.
O almeno non penso.
Una volta la mia professoressa delle superiori mi disse che durante una gravidanza mantenere la propria armonia nella coppia ne traeva un vantaggio da entrambe le parti.
Non che mi piaceva ascoltarla, ma quando parlava di sesso ascoltavo più che volentieri.
Vorrei ricordarvi che fino all'anno scorso mi scopavo un sacco di ragazze in continuazione, senza fregarmene di niente e di nessuno.
<<Non si sa nemmeno se farà bene al bambino>> aggiunge tra un bacio e l'altro.
Quante paranoie che si fa!
Quando andremo alla visita che faremo la prossima settimana, la prima cosa che farò dopo aver finito l'incontro con il dottore è prenderlo in disparte e chiedergli se possiamo avere rapporti sessuali.
Il mio pene freme di desiderio, la vena è bene evidente e credo che se non farò qualcosa con lei a questo punto mi toccherà farlo da solo.
<<Toccami>> le ordino.
<<Cos...>> la blocco.
<<Ho detto toccami>> ringhio.
Afferra in mano il mio pene eretto e inizia a muovere quest'ultima su e in giù.
Le sue labbra sono di nuovo sopra le mie e quando passa la punta del pollice sopra la mia cappella, le succhio il labbro inferiore
<<Per quanto abbia una voglia matta di scoparti non farò niente di tutto ciò fin quando non ne parlerò con il dottore>> spiego staccando le nostre labbra.
<<Non vorrai mica chiederlo al dottor Foster, vero?>> chiede lei.
<<È proprio quello che voglio fare, ma adesso non pensarci. Solo perché non ti scoperò non vuol dire che ti priverò di un piacere che desideri>> ammetto mordendole e succhiandole di nuovo il labbro inferiore.
<<Che cosa hai in mente?>> chiede terrorizzata.
<<Lo vedrai, tu stai ferma>> l'avverto e mi inginocchio davanti a lei.
<<Dylan non mi sembra il...>> la blocco di nuovo.
<<Ti piacerà vedrai...>> dico in sussurro mentre continuo a guardarla negli occhi e lei mi rivolge un piccolo sorriso.
Faccio scorrere una mano tra le sue gambe, parto dalla caviglia e passo lungo tutto il polpaccio, mi fermo al ginocchio e ci lascio un bacio, poi riprendo con il mio percorso e porto due dita li. Uno dentro di lei e l'altro che le stuzzica il clitoride.
<<Apri le gambe piccola>> le ordino.
Apre lentamente le gambe e mi da via libera.
So di esserle mancato anche in questo ambito, potrà negarlo altre cento volte, dirmi che dovevo starmene al piano di sotto e rinfacciarmi di non fare mai quello che mi chiede, ma so che mi desidera.
Con le labbra lascio una scia di baci umidi e caldi tra le sue cosce divaricate. Lei si aggrappa alle pareti fredde della doccia per non cadere e nel mentre continuo ad entrare e uscire dalla sua bagnata, stretta, vagina.
Voglio andarci piano, non voglio assolutamente farle male o mettere a rischio la bambina.
Non me ne intendo niente di sesso durante una gravidanza, la professoressa di scienze ci disse solamente che era fondamentale per non spegnere il desiderio nella coppia, ma non so se posso farlo con l'intensità con cui l'ho sempre fatto se non di più. Perciò, per il momento, mi dovrò accontentare di scoparla piano.
Quando sostituisco la lingua al posto delle mie dita, la sua schiena si inarca e dalla sua bocca fuoriesce un gemito di piacere.
Un suono che ormai è musica per le mie orecchie.
<<Stai ferma>> dico leggermente irritato.
Non lo sono davvero, ma voglio che lei lo sappia. Metterla in una situazione di completa sottomissione sono sicuro che la fa eccitare ancora di più.
Riprendo a leccare la sua parte più sensibile e lei inserisce una mano tra i miei capelli.
<<Dylan... Per favore>> geme.
<<Impaziente?>> chiedo divertito e lei si morde il labbro. Pessima risposta.
Infilo il dito medio dentro di lei e poi riprendo a stuzzicare il clitoride, ma questa volta con la lingua. Muovo velocemente quest'ultima continuandola a stuzzicare e poi aggiungo altre due dita.
<<Guardami mentre vieni>> ordino.
Lei mi guarda e mi spinge sempre di più verso di lei. La sento fremere grazie al mio tocco e poco dopo viene sulle mie dita e sulla mia lingua.
Mi lecco il labbro inferiore e poi mi rialzo.
<<Esci, io mi faccio una doccia>> l'avverto con un sorriso sulle labbra.
<<Ti aspetto a letto>> mi dice mentre esce ed io annuisco.
Pagherei oro per potergli sentir dire quella frase fino al giorno della mia morte.

Nothing more 3 || un nuovo inizio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora